Elettrodotto Bisaccia – Deliceto, via libera dalla Regione.

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La Giunta Regionale della Campania con delibera n. 96 del 21 febbraio autorizza Terna alla realizzazione dell‘elettrodotto aereo Bisaccia – Deliceto, da 380 KV, con tale provvedimento si accantona definitivamente l’ipotesi del cavidotto, cioè dell’interramento, in virtù del parere risalente allo scorso ottobre, licenziato dal Ministero dello Sviluppo Economico secondo il quale non è possibile realizzare tale opera a causa delle condizioni dell’area interessata, oggetto di un forte dissesto idro- geologico.

L’intervento, molto invasivo, riguarda cinque comuni tra Campania e Puglia: Bisaccia per 12,7 km, Lacedonia 6,1 km, Rocchetta Sant’Antonio 5,3 km, Sant’Agata di Puglia 6,9 km e Deliceto 4 km per un totale di 35 km di rete aerea distribuita su settantasette infrastrutture con un’altezza media di circa 39 metri.

Rifondazione Comunista, nel condividere le ragioni dei comitati locali, si oppone alla realizzazione dell’impianto. Il territorio interessato è già oggetto una pesante colonizzazione dovuta alla presenza di numerosi parchi eolici, sovente realizzati in modo “selvaggio” in assenza di leggi e regolamenti e dei necessari studi di fattibilità atti a tutelare la salute delle popolazioni e la difesa ambientale.

In secondo luogo perché a oggi non esiste un Piano delle Aree, incombenza che richiede, d’appellarsi al principio di precauzione, inoltre, la delibera non tiene conto delle prescrizioni del Ministero dell’Ambiente che prevedono un’approfondita indagine finalizzata alla salvaguardia ambientale e dell’avifauna, le prescrizioni descritte hanno una durata di tre anni in scadenza nel mese di giugno prossimo, durante i quali Terna avrebbe dovuto adeguarsi, a oggi e dagli atti ufficiali non sembra che ciò sia avvenuto.

Per queste ragioni nel sollecitare le amministrazioni comunali interessate ad adottare tutte le misure amministrative e giuridiche compreso l’eventuale ricorso al TAR, per annullare la delibera, annunciamo l’adesione alle iniziative di lotta che i comitati vorranno adottare, impegnando l’intero partito locale, regionale e nazionale e se utile in sede Europea.

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