Pontelandolfo è un paese di 2100 anime in provincia di Benevento, sito tra i monti Calvello e Sauro nell’Alto Tammaro.
La sua collocazione geografica ha fatto sì che fosse installato nella zona un parco di pale eoliche destinato a produrre energia elettrica dal movimento indotto dal vento, parco che sarà implementato dalla costruzione di ulteriori pale.
La costruzione non ha però tenuto conto dei vincoli ambientali per quanto riguarda la distanza minima dai centri abitati e sta causando enormi disagi alla popolazione.
Lo scorso 30 giugno si è tenuto un convegno a cura dell’Unione Italiana dei Consulenti Ambientali per informare sulle conseguenze e l’impatto ambientale causato dall’eolico selvaggio.
Una ricerca condotta dal Gruppo Psicologi Sanniti ha evidenziato testimonianze agghiaccianti da parte delle popolazioni di Pontelandolfo e Casalduni (comune attiguo, entrambi teatro del famigerato massacro del 1861, anno dell’Unità d’Italia, della popolazione da parte dell’esercito piemontese come rappresaglia per l’uccisione di soldati da parte di briganti della zona) , a cominciare dall’inquinamento acustico, fino ai disturbi del sonno ed altre patologie come lbirintite, insonnia, vertigini, confusione, e tachicardia.
Il rumore delle pale è così assordante che per dormire i cittadini devono lasciare il televisore acceso, e nelle case più vicine alle pale tremano i vetri.
Il corpo umano fa da cassa di risonanza al vortice, con conseguenze anche psicologiche.
Danni ingenti anche nel bestiame, con intere cucciolate che muoiono dopo pochi giorni, per non parlare del crollo del valore immobilare delle case in zona.
Quello che fa più male però è il senso di impotenza, l’indifferenza da parte delle istituzioni, il sentirsi schiacciati da decisioni sulle quali non vengono consultati e di fronte alle quali non possono far niente, pur avendo queste pesanti ricadute sulle loro vite.
