Be Packaging, successo per il convegno “Labels innovation”.

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La continua ricerca di nuove soluzioni e, allo stesso tempo, la consolidata storia imprenditoriale; sono questi i presupposti di “Labels Innovation – Tecnologie del futuro”, convegno svoltosi questa mattina presso la sala congressi di Be Packaging.

Grande successo, platea ricca ed interessata rispetto agli elementi emersi dal dibattito.

Ad organizzare l’evento – incentrato sulle nuove tecnologie legate alla stampa digitale – la stessa azienda sannita, guidata dal presidente Biagio Flavio Mataluni, con il partenariato di Hp, Sas Italia, Meta Print Art, Università degli Studi del Sannio e con la collaborazione di Associazione tecnica italiana per la flessografia.

Moderata da Marco Picasso, giornalista e direttore di “MetaPrintArt” – rivista online di tecnica e cultura della comunicazione – la giornata si è aperta con le dichiarazioni dello stesso Mataluni, anche vicepresidente Confindustria giovani di Benevento, che ha ricordato alla folta platea come “Be Packaging” nasca “dal sogno di un bambino di fare l’imprenditore”.
“Mi sono appassionato al settore packaging 
– continua l’imprenditore – riuscendo a creare qualcosa di mio. Volevo dimostrare di essere capace di guidare un’azienda non solo perché figlio d’arte. Abbiamo investito in tecnologie ed in questo contesto presenteremo il risultato di questo investimento posto in essere nel settore della stampa digitale con Hp”.

Be packaging prese vita all’interno degli Oleifici Mataluni allorquando fu costituito il reparto dell’imballaggio alimentare ad esclusivo servizio interno dell’azienda di famiglia. Quindi il successivo passaggio con l’apertura anche verso l’esterno. Oggi l’ulteriore step con la presentazione alla platea di “Hp Indigo 6900 Digital Press”, sistema che si aggiunge alle soluzioni già attive in azienda e che rappresenterà un ulteriore valore aggiunto in termini di personalizzazione, velocità ed economicità.

“Da più di un anno – così, invece, Antonio Lonardo, Direttore generale Be Packaging – insieme a Biagio Flavio ho iniziato questa nuova e stimolante sfida professionale, mettendo al servizio dell’azienda l’impegno continuo, l’esperienza e la mia professionalità. Cosa possiamo offrirvi? Sicuramente prodotti di qualità con soluzioni esclusive e personalizzate. Oggi possiamo affermare che la Be Packaging è un’azienda innovativa, che, grazie alla divisione di ricerca interna, e al rapporto instaurato con l’Università di Salerno, riusciamo a proporre soluzioni all’avanguardia non solo nelle etichette, ma anche nella produzione di packaging in pet. Siamo molto sensibili anche all’ambiente – ha concluso Lonardo – pertanto utilizziamo solo ed esclusivamente materiali e prodotti tracciati e certificati, tra cui le vernici e gli inchiostri low-migration”.

Dopo la presentazione di Mataluni-Lonardo, ha preso parola Loredana Incarnato del Dipartimento di Ingegneria industriale dell’Università degli Studi di Salerno che ha evidenziato come quest’ultima sia la prima realtà accademica in Italia ad aver varato un master sul packaging. La ricercatrice ha posto l’accento sulla centralità della ricerca dipartimentale che tocca, tra gli altri, i settori dell’imballaggio flessibile (e del relativo riciclo) e dei polimeri biodegradabili. “Quanto all’imballaggio attivo – ha altresì commentato l’accademica – sono ottimista rispetto ad un non lontano passaggio dalla ricerca all’industria”. 

“Abbiamo un DNA innovativo – ha, invece, commentato Antonio Maiorano di Hp Indigo – È fondamentale guardarsi attorno. Non ci basta più, semplicemente, stampare bensì comunicare. E non ad uno ma a tanti. Con l’applicazione “mosaic” siamo in grado di stampare fino a un milione di etichette e sleeve le une diverse dalle altre”.

Dopo l’intervento di Marco Murelli, “Hp Indigo Label and Packaging Solution Architect” – che ha rimarcato il punto delle soluzioni che l’azienda continuamente ricerca in chiave di anti-contraffazione – ha preso parola Lucia Gambineri di “Sas Italia” che ha posto l’accento sullo sforzo aziendale teso al continuo efficientamento di qualità in linea, controlli, qualità avvisi e registrazioni di non conformità.

A chiudere la fase delle relazioni è stato Stefano D’Andrea (Comitato tecnico Atif – Associazione tecnica italiana per la Flessografia) che ha tarato il personale intervento sui punti di incontro e forza tra stampa convenzionale e digitale.

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