Contraffazione e lavoro nero, operazione GdF.

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gdf-1Continua la particolare intensificazione sull’intera provincia irpina, dei servizi del controllo economico del territorio, con specifica azione a contrasto della contraffazione marchi ed a sostegno del “made in Italy” e dello sfruttamento del lavoro in “nero”, da parte del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Avellino.

In particolare, militari della Tenenza di Sant’Angelo dei Lombardi nel corso di uno specifico controllo lungo la rete autostradale A16, hanno intercettato un’autovettura sospetta che viaggiava da Napoli diretta verso le province pugliesi, al cui interno due cittadini di origine extracomunitaria trasportavano circa 200 borse e relative custodie, palesemente contraffatte di note griffe: BURBERRY, GUCCI, PRADA, LOUIS VUITTON, LIU JO e tanti altri ancora. Al termine dell’intera attività, tutta la merce rinvenuta è stata sequestrata ed i due cittadini extracomunitari, entrambi residenti a Lecce, sono stati deferiti all’ Autorità Giudiziaria per ricettazionee commercio di beni contraffatti, reati previsti e puniti dagli articoli 648 e 474 del codice penale.

Il sequestro in questione segue quello effettuato dalle Fiamme Gialle del Nucleo di Polizia Tributaria di Avellino, allorquando nel corso di un medesimo servizio, rinvenivano all’interno di un’autovettura sottoposta a controllo circa 400 paia di occhiali, di note griffe, risultati essere tutti contraffatti.

Anche in questo caso il responsabile, un cittadino di nazionalità straniera, è stato deferito all’Autorità Giudiziaria per le medesime violazioni previste dal codice penale.

Nel solco della predetta intensificazione, in quest’ultimo periodo, particolarmente incisiva è stata anche l’azione rivolta al contrasto del fenomeno del lavoro sommerso, all’evasione contributiva, previdenziale ed assistenziale ed allo sfruttamento dei lavoratori; tale attività posta in essere dai vari Reparti del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Avellino, ha portato alla scoperta, in vari interventi, di ben 33 lavoratori “in nero” e 3 “irregolari”, nei confronti di diverse categorie commerciali.

Per tutte le imprese oggetto del controllo è scattata la maxi sanzione per l’impiego di manodopera in modo irregolare così come contemplato dalla legge nr.383/2001 e dal Decreto Legge nr. 12/2002, sanzionata dall’articolo 22 del Decreto Legislativo nr. 151/2015, per una pena pecuniaria che va da un minimo di €.19.500 ad un massimo di €.117.000 (essendo previsto per ogni lavoratore in nero una sanzione che va da un minimo di €.1.500 ad un massimo di €.9.000). L’assoluta consapevolezza degli effetti distorsivi del lavoro sommerso, spinge la Guardia di Finanza a mantenere alta l’azione di contrasto, anche in tale settore. Infatti, lo sfruttamento dei lavoratori in “nero”, oltre a danneggiare questi ultimi, che vengono privati di ogni forma di tutela assistenziale e previdenziale, altera le regole e la concorrenza nel mercato, creando un illecito vantaggio competitivo per le aziende non in regola, a danno dei contribuenti onesti.

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