FCA abbandonerà il diesel dal 2022, che ne sarà dello stabilimento di Pratola Serra?

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Dal 2022 la Fca non produrrà più motori diesel. L’annuncio dell’ad Sergio Marchionne al Salone di Ginevra, sulla scia delle aziende leader che già hanno annunciato la dismissione, se da un lato fa ben sperare per la tutela dell’ambiente dall’altro mette in allerta quanti lavorano negli stabilimenti dove la Fca produce soltanto motori diesel. E’ il caso della Fca di Pratola Serra, nel 2017 sono stati prodotti 400mila motori a diesel e soltanto 200 a benzina e zero motorizzazioni alternative. Senza un nuovo piano industriale l’azienda irpina è destinata a chiudere i battenti.

“Negli anni le giornate di fermo lavorativo sono diminuite – afferma il segretario della Fiom Cgil Michele De Palma dinanzi lo stabilimento irpino. Nel 2018 erano 109, nel 2016/66, nel 2017/33. Quest’anno la tendenza è negativa, nei primi quattro mesi sono già 26 i giorni in cui i lavoratori sono stati fermi. Invece di migliorare si peggiora”.

La Fiom Cgil ha iniziato ad incalzare il management della Fca ed il Governo ben prima dell’annuncio di Marchionne “da più di un anno sosteniamo che il futuro delle auto non è a diesel. Per far fronte a questo cambiamento c’è bisogno dell’intervento dell’azienda con un un nuovo piano industriale; e del Governo per incentivare la sostituzione delle auto. Solo in questo modo riusciremo a garantire i livelli di produzione e occupazionali alla Fca” sottolinea il numero uno dei metalmeccanici che mettono nel mirino l’Investitor Day di giugno dove l’azienda illustrerà i progetti futuri “per noi sarà il worker day. Non la giornata degli investimenti, quindi, ma dei lavoratori. Il primo problema è l’occupazione e l’azienda dovrà dirci che modello proporrà agli investitori. Serve un progetto per equiparare le discrepanze tra gli stabilimenti. A Termoli, dove si producono motori benzina, ci sono 500 lavoratori con contratti di somministrazione. Lo scompenso tra stabilimenti è inaccettabile. I lavoratori di Pratola Serra devono ritornare tutti a lavorare, un impegno che dobbiamo prendere insieme a tutte le organizzazioni sindacali”.

 

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