Ex discarica Calvi, Commissione Europea risponde a Pedicini (M5S): chiesto recupero di 3,2 milioni concessi al Comune.

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I lavori di bonifica per la ex discarica irregolare di Calvi, in provincia di Benevento, sarebbero stati eseguiti ma, non essendo stati ancora monitorati, non si sa se siano stati realizzati in modo corretto. Per queste ragioni gli uffici della Ue hanno chiesto alla Regione Campania di recuperare i circa 3,2 milioni di euro di fondi europei che erano stati concessi al Comune beneventano.

E’ questo il succo della risposta che la Commissione europea ha fornito all’eurodeputato del M5S Piernicola Pedicini dopo un’interrogazione presentata a luglio scorso.

Entrando nel merito della risposta, la Commissione ha fatto sapere che “l’autorità di gestione del programma operativo Fesr Campania 2007-2013 ha informato la Commissione del fatto che, dopo il 31 marzo 2017, l’Unità centrale per i controlli di primo livello ha effettuato un’ispezione volta a verificare l’effettiva operatività di una serie di progetti.

A seguito della verifica, 35 progetti, tra cui quello della ex discarica del comune di Calvi, sono stati giudicati non operativi e pertanto da escludere dai finanziamenti europei. Dalla relazione sull’ispezione condotta, il 13 giugno 2017, sul progetto della ex discarica di Calvi, si è evinto che tutti i lavori, compresi quelli relativi alle violazioni indicate nell’interrogazione di Pedicini, erano stati eseguiti. Però, non era ancora stato avviato il monitoraggio dei lavori, che è parte integrante del progetto.

Tale progetto – ha specificato nella risposta la Commissione europea – è stato quindi incluso nella nota inviata il primo agosto 2017 dall’Autorità di gestione nazionale a tutte le Direzioni generali regionali campane, con cui sono state incaricate di procedere al recupero dei fondi europei concessi.

Ciò non esclude – ha precisato la Commissione – la possibilità che il progetto sia finanziato dal programma 2014-2020 una volta risultato pienamente in linea con i requisiti della legislazione dell’Ue”.

Nell’interrogazione di Pedicini veniva anche chiesto alla Commissione di intervenire affinché venisse accelerato il completamento dei lavori di bonifica e sicurezza della ex discarica, per assicurare la protezione delle acque sotterranee così come previsto dalle direttive Ue, considerato che ad occuparsi della mancata bonifica del sito inquinato se ne stava occupando anche la magistratura.

“Le violazioni riscontrate – spiegava Pedicini nell’interrogazione – fanno riferimento all’assenza del pozzo per l’estrazione di acque profonde inquinate da metalli pesanti, all’assenza di torce di autocombustione per l’eliminazione del biogas proveniente dal corpo rifiuti e all’assenza dell’impianto fotovoltaico necessario al funzionamento delle elettro-pompe, finalizzate alla raccolta delle acque contaminate, con potenziale compromissione dei terreni e valloni adiacenti, nonché della falda idrica sottostante (la ex discarica di Calvi, che si trova in contrada Fruscio-Matiano, è adiacente a due valloni che fanno confluire le proprie acque nel fiume Calore)”.

Su queste ulteriori denunce dell’eurodeputato del M5S, la Commissione ha risposto sostenendo che “la direttiva quadro sulle acque e la direttiva sulle acque sotterranee mirano a prevenire il deterioramento e a proteggere e migliorare lo stato delle acque. Spetta tuttavia alle autorità italiane competenti stabilire le misure necessarie a realizzare gli obiettivi e adempiere agli obblighi imposti dalle direttive. La Commissione sta sottoponendo a valutazione i piani aggiornati di gestione dei bacini idrografici dell’Ue, compresi quelli italiani, e presenterà una relazione sull’attuazione delle direttive entro il 2018”.

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