Caposele, viaggio tra fede, ambiente e cultura.

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_brochure_caposele_2014_Pagina_1Caposele, stretto tra il monte ed il fiume, cerniera tra le valli del Sele e dell’Ofanto, modella le sue stradine e le sue piccole piazze tra il verde riposante, incombente ed il luccicante alveo di un rivolo che si fatica a vedere.

Porta inciso sulle sue pietre. nei suoi toponimi e sui volti dei suoi abitanti, i fasti di un”antica ed umile “Città di Sorgente” che in nome della solidarietà tra le genti rinunciò all’unico suo bene: l”acqua. Caposele, situato a ridasso delle Sorgenti del Sete ed ai piedi del monte Pallagone, con il suo territorio prevalentemente collinare, esteso Kmq 41,50, su un’altitudine compresa tra i 1568 metri di Calvello ed i .250 metri di Temete, costituisce, di fatto, la testata della Valle del Sele. La popolazione è concentrata per lo più nel centro capoluogo e nella frazione Materdomini. Le notizie storiche sul paese risalgono all’XI secolo, epoca in cui fu costruito un castello appartenuto di volta in volta a vari feudatari tra i quali i Balvano, i Sannazzaro ed i Gesualdo. Sicuramente preesisteva al nucleo abitato di origine feudale il borgo di Capodifiume, Legato alle allività che si svoLgevano intorno al Sele”.

Nel XIV secolo, con la realizzazione di un complesso monastico da parte degli Antoniani e l”espandersi del borgo feudale, l”area del Castello assunse compallezza edilizia. Nei successivi secoli XV e XVI da un lato proseguì lo sviluppo urbanistico verso Portella, Casali e Grotte e dall”altro si irrobustì il tessuto edilizio-produttivo di Capodlfiume.

Solo nel XVII secolo Caposele si arricchisce delle insuLe che fanno corona all”attuaLe piazza Tedesco, anche con la costruzione di pregevoli palazzi gentilizi.

Il Novecento è segnato da due eventi che costituiranno un punto di svolta per il territorio di Caposele: la costruzione dell’Acquedotto Pugliese e la crescita della frazione Materdomini (attorno al complesso monastico dei Redentoristi ave visse e morì Gerardo Majella).

IL CASTELLO SANTUARIO DI SAN GERARDO

Nel secolo XI, fu costruito un castello a forma di tomone quadrato a base piramldale, per provvedere alla difesa del borgo. Ouello che oggi è semplicemente un rudere, un tempo ospitò famiglie illustri: qui festeggiò le sue nozze Margherita D’Aragona.

LA CHIESA MADRE

La Chiesa dedicata a S,Lorenzo Martire, ricostruita dopo il terremoto del 1980 suL sedime dell’antico complesso monastico Antoniano, è stata reaLizzata dallo studiO Glgliotti-Portoghesi, Adrlan!. Essa, con discontinuità architettonica, si inserisce in un pezzo signlflcativo del Centro storico, andando a completare La cortina di edifici intorno alla più originale delle piazze di Caposele.

All’interno della Chiesa si possono ammirare le sculture del Maestro Mario Toffetti.

IL BOSCO DIFESA

Il toponimo Difesa non ha nulla a che vedere con scopi miLitari, Fu Il più illuminato del BorbOni, Carlo, a costruire una difesa naturale costituita da boschi che riparassero iI clima mite della valle del Sele dalle correnti gelIde della valle dell’Ofanto. Esteso circa 80 ettari, esso costituisce un patrimonio di specie botaniche In estinzione, ma soprattutto un luogo di dolce refrigerio per residenti e turisti.

SANTUARIO DI SAN GERARDO

Luogo di notevoLe attrazione turistico-religiosa è la frazione Materdomini, situata sulla sua collina a quota 600 metri s.l.m.

Il borgo deve il suo nome alla Mater Domini, piccola chiesetta dedicata alla Madonna, poi inglobata nel complesso del Santuario di San Gerardo.

Nel 1746. S.Alfonso Maria de’ Liguori eresse un convento dove vi morì, nove anni dopo, Gerardo Majella, proclamato Santo nel 1904. Da allora l’affluenza di pellegrini da ogni parle del mondo ha trasformato la frazione In uno del centri devozionali più Importanti del Sud.

Di notevole interesse archltettonico sono la restaurata Basilica del 700, l’ardimentosa e moderna Chiesa del Redentore e il Collegio Redentorista. Costituisce attrazione per pellegrini e studiosi il Museo Gerardino (con annessi siti in cui è vissuto il Santo),la Biblioteca Gerardina e la mostra permanente del Presepe. La frazione si presenta ospitale con la sua fitta rete di esercizi commerciali e di attrezzature ristorative e ricettive.

LE SORGENTI DEL SELE

Sono le più importanti dell’Italia Meridionale e hanno incantato poeti antichi e moderni per la grandiosità del volumi d’acqua; acqua captata e incanalata in un acquedotto che resta una delle opere umane £di cui il mondo non ricorda l’eguale”. Ma le acque residuali consegnano al Visitatore una natura rigogliosa che esplode incontammata in una piacevole tonalità di colori stagionali segnando Il variegato territorio caposelese. Resta a memoria di un tempo, in cui copiose acque scorrevano libere nell’alveo, il Campanine del Settecento cui era annessa la Chiesa dedicata alla Madonna della Sanità, poi ricostruita identica nell’attuale posizione ed inserina in una nuova piazza moderna ed accogliente.

PARCO FLUVIALE E OASI DELLA MADONNINA

Un luogo a monte dell’abitato, ai piedi della colossale “Pietra di Cola”: un’area di straordinaria bellezza, un lembo di terra dove è ancora possibile scoprire immagini da sogno ed entrare in contatto con il meraviglioso spettacolo di una natura incontaminata.

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