Il Comune di Avellino firma l’atto di esproprio della Dogana, auditorium da 200 posti, sale espoitive e caffetteria aperta tutti i giorni.

0
839
CartolibreriaShop.it acquista online tutti i prodotti per la scuola e per l'ufficio. Zaini, astucci, colori, penne, quaderni, raccoglitori, evidenziatori, Stabilo, Legami Milano, Eastpack, Invicta, Pool Over, Panini, Seven

Il Comune di Avellino ha firmato l’atto di esproprio della Dogana, che entra così a far parte del patrimonio comunale, prima della scadenza della dichiarazione di pubblica utilità di novembre.

Si chiude dopo 25 anni la prima fase di un iter che dovrà portare la struttura di Piazza Amendola a nuova vita. Restano ancora delle pendenze giuridiche, il valore dell’esproprio di 453mila euro è stato infatti contestato dai Sarchiola, mentre il prossimo 18 settembre ci sarà l’udienza del Tribunale per il riparto dei fondi ai creditori dei Sarchiola.

“Un passo importantissimo per il quale hanno lavorato in sinergia tutti i settori e che ha visto il sindaco impegnato in prima persona in tutte le fasi” ha affermato l’assessore all’urbanistica Ugo Tomasone. Accanto a lui l’assessore ai lavori pubblici Costantino Preziosi “con questo passaggio possiamo pensare alla fase progettuale. Dobbiamo effettuare sondaggi geologici, prove materiali sull’involucro che avvolge la facciata. Dati che saranno consegnati al pool di professionisti già individuato da tempo e che si occuperà della progettazione architettoinica”. L’obiettivo è avere un progetto esecutivo finanziabile al più presto “per poter accedere a fondi europei disponibili agli inizi del 2018 individuati sull’asse 10″ ha ripreso Tomasone. Nessuna data per l’inizio dei lavori “se non sappiamo quando ci sarà accordato il finanziamento e l’entità dello stesso, non possiamo stabilirlo”, Tomasone ha anche parlato del futuro dell’edificio “partiremo dal progetto preliminare del 2012 presentato dall’architetto Mascilli Migliorini, approvato anche dalla soprintendenza e per il quale già abbiamo avuto il riconoscimento di pubblica utilità. Il layout è abbastanza definito, ci sarà una sala di circa 200 posti polifunzionale, una caffetteria e sale espositive”.

Al momento è sembra tramonate l’ipotesi di un ridotto del Teatro Gesualdo, idea avanzata dal sindaco e rivendicata dall’ex presidente del Massimo cittadino Luca Cipriano perchè “non è fattibile, significherebbe stravolgere il progetto iniziale” ha evidenziato Preziosi. 

Altro nodo da sciogliere, anch’esso fondamentale, riguarda la gestione della struttura. Tomasone è stato chiaro in tal senso “non dovrà gravare totalmente sulle spalle dell’amministrazione comunale e deve prevedere l’apertura quotidiana per dare nuova linfa e sviluppo al centro storico. Ben venga la collaborazione con la Camera di Commercio ente di riferimento di questa provincia ed anche la promozione del territorio. Ma si badi bene a cosa significa questo, certo non è pensabile mettere esposti caciocavalli e salami. Devono essere utilizzate le migliori tecnologie per rappresentare il patrimonio enogastronimico irpino”.

Del futuro del bene l’amministrazione comunale discuterà anche con il Comitato Salviamo la Dogana che ha organizzato un incontro nella giornata di domani “è stato da pungolo e ci ha dato diversi input. Il Comitato è un interlocutore naturale, importante ed autorevole. E’ normale che ci confronteremo con loro per qualsiasi idea valida abbiano da proporci”.

 

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here