Falchi di Toni D’Angelo sabato 4 a Mercogliano, incontro con il regista.

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Da sinistra: Nino D'Angelo, Fortunato Cerlino, Michele Riondino e Toni D'Angelo nel corso della presentazione al cinema Modernissimo del film "Falchi", Napoli, 27 febbraio 2017. ANSA/CESARE ABBATE
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Sabato 4 marzo alle ore 20.15 al Cinema Movieplex di Mercogliano l’associazione Zia Lidia Social Club incontra il regista Toni D’Angelo e il produttore Gaetano Di Vaio in occasione dell’uscita in sala di “Falchi” con Fortunato Cerlino, Michele Riondino, Stefania Sandrelli, Pippo Delbono, Xiaoya Ma, Aniello Arena,Gaetano Amato, Alessandra Cao

La trama – Peppe e Francesco sono due poliziotti della sezione speciale della Squadra Mobile di Napoli che solcano i vicoli della città come moderni centauri per far rispettare l’ordine e assicurare i delinquenti alla giustizia. Agenti dai metodi poco ortodossi, sono colpiti nei loro affetti dal potere criminale. Ciò che segue è una vendetta condotta senza esclusione di colpi.

Regista eclettico, D’Angelo fa tesoro per questo suo terzo lungometraggio di finzione (dopo Una notte e L’innocenza di Clara) di tutte le sue esperienze (tra cui quella di aiuto regista – e coautore di un soggetto mai realizzato – per Abel Ferrara). Anche stavolta il motivo della ricerca per il lato oscuro delle cose, delle passioni più nascoste dell’anima, si conferma fattore costante della sua scrittura, segno distintivo della sua urgenza espressiva, come nel documentario di finzione, Poeti, intento a stanare gli spettri dei poeti di Roma o nella testimonianza sulla passione militante dei suoi cineclub, Filmstudio, mon amour, lavoro che gli è valso il Nastro d’argento speciale 2016. Ambientato a Napoli, la città si mostra in vesti insolite, rimanendo presenza straniante e discreta sullo sfondo.
“…Napoli è un luogo che può essere tanto rappresentativo quanto generico, universale appunto. Ed è per questo che ho voluto rendere la città un non luogo, evitando di conferire una geografia precisa ma rendere le strade, le piazze e i vicoli come un teatro di posa a cielo aperto, all’interno del quale si fondono e si spaccano le diverse culture che popolano l’ambiente metropolitano.”

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