Mediazione: ANPAR, il Presidente Pecoraro scrive a Guardasigilli Orlando.

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pubblichiamo la lettera che il Presidente dell’ANPAR, Dott. Giovanni Pecoraro, ha scritto al Ministro della Giustizia Andrea Orlando.

Egr. Ministro della Giustizia Andrea Orlando, apprendiamo da organi di stampa, che la S.V. si riunisce con i vertici del C.N.F. e dell’O.U.A. “per verificare quali possano essere le possibili forme di deflazione dei procedimenti civili “. Non è sentendo queste due organizzazioni, da sempre contrarie alla mediazione, che la S.V. può trarre conclusioni o motivi di cambiamento all’ossatura del D. Lsg 28/2010. Qui si tratta di sanare una “giustizia ingiusta” perché è stato tolto ai giovani mediatori per dare agli avvocati, disattendendo non solo le Direttive europee ma anche la nostra Costituzione.

Con la reintroduzione della mediazione obbligatoria nel precedente Governo sono state introdotte con un “bliz” a sorpresa (fiducia sul Decreto del Fare), modifiche sostanziali tali da favorire solo posizioni specifiche dei vertici degli enti dell’avvocatura.

Quali sono? 1) assistenza obbligatoria dell’avvocato al procedimento di mediazione;

2) l’essere diventati mediatori di diritto,

3) il poter svolgere attività commerciali e/o di servizi attraverso la costituzione di organismi di mediazione sfruttando i beni pubblici;

4) l’inserimento di una condizione secondo la quale all’organismo e al mediatore nessun compenso è dovuto (fatte salve le sole spese di 40 euro), al primo incontro di programmazione;

5) nessun rimborso spese al mediatore al primo incontro di mediazione;

6) l’esclusione di fatto di tutte le altre categorie professionali dalla mediazione;

7) la possibilità per gli avvocati “ove assistono” le parti di astenersi dal firmare il verbale di eventuali accordi affinchè diventino esecutivi;

8) l’invito da parte del mediatore rivolto anche in presenza delle parti sulla possibilità di iniziare la procedura di mediazione;

9) la possibilità di accertare e certificare la conformità dell’accordo alle norme imperative e all’ordine pubblico;

10) nessun compenso all’organismo di mediazione per l’attività svolta ma solo responsabilità.

Queste concessioni, sono diventate il vero ostacolo per una giustizia extragiudiziale che è esclusivamente prerogativa della volontà sovrana dell’individuo, costretto a pagare l’avvocato due volte una per una “pseudo assistenza in mediazione obbligatoria” che gli avvocati fanno fallire prima del nascere e secondo costretti a pagare ulteriori compensi per attivare un giudizio ordinario oneroso e lungo con gli esiti che ben conosciamo.

“Conclusione dietro una “denegata giustizia” che, nulla ha a che fare con i sistemi extragiudiziali, si sono giustificati comportamenti lesivi dei diritti e della volontà dei cittadini e non solo, sono stati mortificati anche i circa trecentomila mediatori (considerati anche quelli di diritto) che hanno visto sfumare, per l’ingordigia di pochi, la possibilità di intraprendere una nuova ed affascinante attività professionale .

Ecco perché l’A.N.P.A.R. – Associazione Nazionale per l’Arbitrato & la Conciliazione, dal 1995 senza scopo di lucro – quale UNICA associazione regolamentata ai sensi dell’art. 26 del D.Lsg 206/2007 e dell’art. 15 comma 2 della direttiva 2005/36/CE (con le quali si stabilisce che ” le piattaforme comuni” definite con la medesima Direttiva possono essere sottoposte alla Commissione degli Stati membri o da ASSOCIAZIONI e ORGANISMI professionali rappresentativi a livello nazionale ed europe) è la sola avendone i requisiti (rappresentatività a livello nazionale con circa 70 sedi operative; più di cinquemila iscritti, circa duemilioni di contatti alle pagine del nostro sito) è la più legittimata a presentare proposte e valutazioni in materia dei sistemi alternativi di risoluzioni di controversie (cosa che ha già fatto per la redazione del libro Verde sulla mediazione).

Purtroppo rileviamo che i suoi unici interlocutori sono soggetti che non hanno NULLA a che vedere con la risoluzione di controversie civili e commerciali extragiudiziali. Per questi motivi, facendo anche riferimento a quanto comunicato dai suoi predecessori La invito di prendere in considerazione le nostre proposte. Le chiediamo di prevedere, al tavolo delle riunioni quando si tratta di mediazione, anche la presenza di nostri rappresentanti, così come già fatto a suo tempo dalla Commissione Giustizia del Senato presieduta dal Sen. Berselli, essendo la nostra sigla sindacale l’unica a rappresentare e tutelare la nuova categoria professionale dei mediatori, unitamente a tutte le altre categorie professionali vigilate dal ministero di Giustizia da Lei presieduto.

Salerno 10 marzo 2013

Firmato posta PEC il presidente Dott. Giovanni Pecoraro

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