Quattro opere del Maestro Generoso La Sala donate al Museo Civico di Villa Amendola.

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Dopo le donazioni “Angiuoni”, “Baratta”, “Biondi”, “Giovannitti”, “Marcotulli”, “Meluccio” e “Nazzaro”, una nuova acquisizione per il Museo Civico di Villa Amendola. Si tratta di quattro opere del noto pittore avellinese Generoso La Sala, classe 1938, che vanno ad arricchire la già considerevole quadreria dell’istituenda Sezione GAMA (Galleria d’Arte Moderna di Avellino), che così come disposto dall’Esecutivo di Palazzo di Città, vedrà la luce al secondo piano del settecentesco edificio di via Due Principati.

Le quattro opere, tutte realizzate con la tecnica dell’olio su tela, dai titoli “Aspetti della Civiltà Industriale”, “Volto”, “Colloquio con la natura” e “Incomunicabilità” donate al Museo Civico dall’artista Generoso La Sala, e scelte da quest’ultimo di concerto con il Curatore del Polo Museale Cittadino, lo Storico dell’Arte Alberto Iandoli, appartengono a quattro periodi differenti della produzione artistica del Maestro La Sala, che iniziata negli anni ’50 del secolo scorso, in quasi sessant’anni non ha conosciuto battute di arresto, e ha visto il pittore avellinese, allievo dei Maestri Giorgio Baitello, Emilio Greco e Augusto Perez, esporre il frutto della sua inesauribile creatività nelle più importanti esposizioni e simposi d’arte, sia in Italia che all’estero, dove le opere di La Sala hanno fatto bella mostra accanto a quelle di Maestri del ‘900 come i pittori Giorgio de Chirico e Renato Guttuso.

villa-amendola“Le opere del Maestro Generoso La Sala, donate al Museo Civico di Villa Amendola – ha commentato l’Assessore alle Politiche Culturali Teresa Mele – vanno ad aggiungersi alle già numerose altre opere donate al nostro Museo da noti artisti avellinesi, o da loro discendenti, grazie all’ottimo lavoro che sta svolgendo il dott. Alberto Iandoli, e fanno si che si avvicini sempre più il raggiungimento di un altro obiettivo di questa Amministrazione, quello cioè di annettere al nostro Museo cittadino una nuova sezione dedicata all’esposizione permanente di opere d’arte, frutto dell’ingegno e della creatività dei tanti valenti artisti, che nel corso del tempo, in tutte le epoche cioè, non sono mai mancati nella nostra città. Doveroso è da parte mia dunque – ha proseguito l’Assessore Mele – ringraziare il Maestro La Sala per le opere donate al Museo Civico”.

Il Maestro Generoso La Sala è un artista che è parte della storia dell’arte nella città di Avellino, e ciò non solo per i numerosi premi e riconoscimenti che la sua pittura ha ottenuto in oltre un cinquantennio di attività, ma perché Generoso La Sala è stato sin dagli anni ’70 del secolo scorso uno degli artisti animatori dello storico “Centro Arte 33” di Corso Vittorio Emanuele, uno straordinario salotto culturale cittadino per ciò che riguarda le arti visive, diretto dall’eclettico Marcello Serio. Ma Generoso La Sala è stato anche parte di quel gruppo di allora giovani artisti locali, composto dai vari Enzo Angiuoni, Tina Capriolo, Gianni Maglio, Antonio Pugliese e Giovanni Spiniello che, con i compianti Camillo Marino e Giacomo D’Onofrio decisero di affiancare all’annuale appuntamento del Festival di cinema Neorealista “Laceno d’Oro” delle mostre d’arte e un premio di pittura, che ha visto la partecipazione, tra gli altri, in qualità di presidenti di giuria, di artisti del calibro di Emilio Notte ed Ernesto Treccani.

“Mi auguro che l’esempio del Maestro La Sala – conclude l’assessore Mele – venga seguito da altri nostri illustri concittadini, o loro discendenti, in modo tale da arricchire, sempre più, di significativi contenuti il nostro Museo Civico di Villa Amendola, che tengo a ricordarlo è uno dei siti del Maggio nei Monumenti, questo mega progetto di promozione e valorizzazione del territorio cittadino e delle sue bellezze storico-artistiche, reso possibile grazie al lavoro che l’Amministrazione comunale sta compiendo in sinergia con la Diocesi, la Soprintendenza alle Belle Arti e Paesaggio e l’Amministrazione provinciale per una sempre maggiore valorizzazione dei Beni Culturali locali”.

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