Provincia, approvata all'unanimità bozza per riassetto. Gambacorta: non saremo in grado di garantire i servizi essenziali, neanche di spalare la neve.

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b270d64b3b015c96037c236121c305e3_LDopo lungo e articolato dibattito l’assise consiliare di Palazzo Caracciolo ha approvato all’unanimità la bozza presentata dal Presidente Gambacorta sul riassetto delle Province che verrà inviata all’Anci, l’UPI e alla Commissione Bilancio del Senato.

Gli interventi di Farina, D’Angelis, Palumbo, Giaquinto ed Alaia hanno confermato il reale timore sui possibili disservizi che potrebbero evidenziarsi in alcuni settori delicati.

Sono a rischio, la manutenzione delle strade e l’eventuale sgombero neve, il mancato pagamento ai fornitori, la chiusura dei luoghi culturali e in particolare servizi essenziali ai cittadini, come le politiche sociali e la tutela dei diritti fondamentali ai disabili sensoriali , il trasporto disabili e la garanzia degli stipendi agli stessi dipendenti.

Queste le parole del Presidente della Provincia di Avellino Domenico Gambacorta.

«Non saremo più in grado di gestire i servizi di competenza dell’ente a causa del taglio da un miliardo di euro, di cui 12 milioni e mezzo per la sola provincia di Avellino. Se non riusciamo a trasferire i dipendenti delle funzioni non fondamentali presso il Ministero, la Regione o i Comuni probabilmente non saremo in grado di pagare nemmeno i riscaldamenti a dicembre. Spero che la Commissione Bilancio del Senato e l’aula del Senato che  – prosegue – si rendano conto che le Province sono allo stremo e questo vale anche per i Comuni che hanno avuto un altro taglio di un miliardo e devono approvare il bilancio entro il 30 luglio e garantire una serie di servizi fondamentali. Siamo in una situazione di assoluta mancanza di tenuta dei conti, la Provincia ha un deficit di 9,5 milioni di euro, un ente in dissesto che deve rinunciare ad una serie di servizi e mettere in mobilità il personale».

Da evidenziare che nel corso del consiglio è stato approvata la nuova emeroteca provinciale intitolata all’indimenticato ex sindaco di Avellino e giornalista Rai, Antonio Di Nunno. La richiesta della testata giornalistica Irpinia avanzata all’Ente Provincia è stata cosi accolta. “Un uomo di grande spessore morale – ha così evidenziato il presidente Gambacorta. Una persona perbene, onesta e di grande professionalità”. Il consiglio ha poi ricordato con un minuto di raccoglimento lo scomparso sindaco di Sturno, Aurelio Cangero.

Questa la Bozza approvata dal consiglio provinciale:

Il D.L. 78/2015 in materia di Enti Locali non ha risolto la difficile situazione in cui versano gli Enti di Area Vasta a seguito della Legge n. 56/2015 e della Legge n. 190/2014 (legge di Stabilità 2015).

A ciò si aggiunge che le Regioni avrebbero dovuto adempiere entro il 31 dicembre 2014 ad una serie di provvedimenti derivanti dalla riforma di Province e Città metropolitane, con leggi di riordino che avrebbero dovuto togliere a questi nuovi enti di area vasta  funzioni che non spetta più loro esercitare e ricollocare conseguentemente il personale. Per questo gli Enti di area vasta non possono chiudere i bilanci 2015 in equilibrio e quindi i servizi sono a rischio. Dati alla mano – indiscutibili perché certificati – nel 2015, sottraendo tutti i tagli previsti dal Governo, le Province potranno contare su 2 miliardi e 100, per far fronte ad una spesa che, secondo quanto ha stabilito il SOSE (società partecipata dal MEF che si occupa di Soluzioni per il Sistema Economico Pubblico e Privato), per le sole funzioni fondamentali efficientate – cioè ridotte all’osso – è  pari a  2 miliardi e 300 milioni. E’ del tutto evidente che se non si interviene, non potremo chiudere i bilanci 2015, come è ancora più chiaro che sarà impossibile sottrarre ancora 2 miliardi per il 2016 e 3 miliardi per il 2017. Realtà che ormai hanno compreso bene i parlamentari. Per questo insieme all’Anci, l’UPI ha avanzato le seguenti proposte essenziali in Commissione Bilancio del Senato per modificare il D.L. 78/2015 in fase di conversione:

· deroga alle disposizioni vigenti per consentire l’approvazione del bilancio di previsione 2015 solo annuale;

· slittamento del termine di approvazione dei bilanci al 30 settembre 2015;

· norme ad hoc per alleggerire le Province della spesa per il personale adibito a funzioni non fondamentali;

· norme per il personale impiegato nelle società partecipate;

· norme per l’utilizzo di avanzo libero e destinato già in fase di predisposizione dei bilanci;

· norme per l’utilizzo di parte corrente per almeno il 50% dei proventi da alienazioni patrimoniali;

· norme per contemplare la possibilità di non versare al fondo ammortamento dei titoli di stato il 10% dei proventi da alienazioni, per destinarlo all’estinzione dei mutui;

· norme per cancellare tutte le sanzioni finanziarie per gli enti inadempienti al patto del 2014;

· norme ad hoc per enti in condizioni di dissesto e in piano di riequilibrio pluriennale.

Va evidenziato quindi, che se non vengono accettate le proposte di modifica sopra riportate si rischia nei prossimi mesi di non garantire più i seguenti servizi:

1.    Non avere risorse per il riscaldamento e la manutenzione delle scuole superiori nell’inverno 2015/2016.

2.      La manutenzione delle strade e lo sgombero neve, frane nell’inverno 2015/2016.

3.      Il progressivo abbandono dei servizi di controllo e tutela ambientale.

4.      Non assicurare diritti fondamentali ai disabili sensoriali.

5.      Non garantire gli stipendi ai dipendenti.

6.      Non pagare i fornitori.

7.      Chiusura dei luoghi culturali (museo, biblioteca, ecc).;

8.      Impossibilità utilizzo pomeridiano strutture sportive scolastiche.

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