Premio Marzani a San Giorgio del Sannio, Malan (FI): premiato esponente di Hezbollah.

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Lucio Malan, senatore di Forza Italia e membro della giunta per il regolamento di Palazzo Madama, ha rivolto una interpellanza al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale puntando l’indice contro la cerimonia conclusiva dell’undicesima edizione del “Premio internazionale giornalistico e letterario Marzani”, tenutasi a San Giorgio del Sannio il 15 e 16 settembre. Per il senatore Malan risulta incomprensibile che il premio Marzani abbia goduto del patrocinio, oltre che della Commissione europea, dell’università del Sannio e della Camera dei deputati, anche di quello del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, come risulta dal manifesto ufficiale che reca i loghi.

Malan chiede al Ministro con quali criteri si riconoscano i patrocini visto che uno dei premiati, Ibrahim Farhat, è direttore dell’emittente televisiva Al Manar, affiliata al gruppo “Hezbollah”.

Secondo il senatore di Forza Italia “Al Manar è stata designata come entità terroristica globale dal Dipartimento di Stato degli Usa, e per questo oscurata, come è in seguito accaduto anche in Francia, Germania, Canada, Olanda e Australia; Hezbollah è considerato organizzazione terroristica da Bahrain, Canada, Consiglio di cooperazione del Golfo, Emirati arabi uniti, Francia, Giappone, Israele, Lega araba, Paesi Bassi e Stati Uniti d’America”.

“La cosiddetta ala militare di Hezbollah è considerata organizzazione terroristica anche da Australia, Regno Unito e Unione europea; l’agenzia statunitense antidroga, la DEA, ha affermato di avere prove che Hezbollah ha incassato un miliardo di dollari dal traffico di droga dal Sud America verso gli Usa; Hezbollah è stato accusato di numerosi attacchi terroristici fin dal 1982, tra i quali l’attentato a Beirut del 1983, in cui morirono 305 militari e civili americani e francesi, gli attentati in Argentina nel 1992 contro l’ambasciata israeliana e nel 1994 contro un centro culturale ebraico, in cui morirono rispettivamente 29 e 85 persone, l’attentato all’ambasciata d’Israele a Londra nel 1994 in cui morirono 29 persone”.

“Il Tribunale speciale investigativo delle Nazioni Unite ha ravvisato prove del coinvolgimento di Hezbollah nell’assassinio del presidente libanese Rafic Hariri insieme ad altre 21 persone il 14 febbraio 2005; la stessa giustizia libanese ha arrestato esponenti di Hezbollah per quell’attentato; considerato che, a quanto risulta all’interrogante: Al Manar fiancheggia costantemente Hezbollah e, tra l’altro, è molto attiva nell’incitamento all’odio contro gli ebrei, Israele e gli Usa anche nei programmi per bambini, incoraggiando e celebrando gli attentati suicidi”.

Il 29 novembre 2005 Al Manar ha messo in onda un simposio da essa stessa organizzato presso l’università del Libano, in cui diversi studenti prendevano la parola: uno di loro, incoraggiato dal moderatore del simposio, affermava che “proprio così come Hitler ha combattuto gli Ebrei, anche noi, che siamo la grande nazione islamica del Jihad, dobbiamo combatterli e cancellare completamente Israele”; un altro ricordava la ricerca globale di una cura per l’influenza aviaria per dire che l’unica cura contro Israele era la sua cancellazione; Al Manar produce e diffonde molti programmi di fiction; ecco le trame sintetiche di alcuni di loro: due ebrei caricaturali decidono che è necessario il sangue di un bambino cristiano per cucinare ritualmente i pani per la Pasqua, un bambino è indotto da un giovane ebreo a entrare in una casa dove viene sgozzato e il suo sangue versato in una padella; il “governo ebraico segreto” decide di aiutare Hitler a massacrare i propri correligionari allo scopo di indurne altri a migrare in terra d’Israele; lo stesso un giudice del tribunale talmudico ordina atroci torture contro un condannato affermando che così insegna il Talmud; Al Manar sostiene costantemente che Yasser Arafat è stato assassinato dagli israeliani.

Dà ampio spazio all’istanza della cancellazione totale dello Stato d’Israele, “dal fiume (Giordano) al mare”, manda in onda cartoni animati in cui si invitano i bambini ad uccidere gli israeliani diventando “martiri per Gerusalemme”; durante l’evento è stato premiato anche Ibrahim Masoumi Nejad, inviato iraniano della televisione di Stato dell’Iran, arrestato due volte in Italia, sospettato di inviare in Iran materiale dual use”.

“I nomi dei premiati erano peraltro già stati resi noti il 31 agosto in conferenza stampa”, alla luce di tutto questo il senatore Malan chiede di sapere “quali siano in generale i criteri per la concessione del patrocinio da parte del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale; quale sia la valutazione del Ministro sull’esito del patrocinio concesso nel 2018 al premio Marzani e in particolare della premiazione di Ibrahim Farhat e Ibrahim Masoumi Nejad; ove la valutazione non fosse positiva, perché il patrocinio non sia stato revocato una volta comunicati i nomi dei premiati; quale pensa che possa essere l’effetto del patrocinio da parte del Ministero e di altre istituzioni italiane alla premiazione dei personaggi suddetti rispetto a Paesi e organizzazioni internazionali che considerano Al Manar o Hezbollah organizzazioni terroristiche”.

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