Rarità in Irpinia: soccorso Gruccione egiziano a Prata P.U.

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Il 24 luglio scorso un Gruccione egiziano è stato soccorso nelle campagne di Prata P.U., lungo il fiume Sabato, e di mano in mano è arrivato fino ai volontari dell’associazione irpina SOS Natura che hanno identificato la specie e subito si sono attivati per trasferirlo al Centro Recupero Animali Selvatici gestito dalla ASL Napoli 1 e dal Dipartimento di Veterinaria dell’Università Federico II, nell’ex ospedale psichiatrico “Frullone”.

La rarità del ritrovamento è confermata dal fatto che dal 1950 ad oggi, i Gruccioni egiziani avvistati in Italia sono stati meno di una ventina. Questo perché la specie nidifica nelle zone con clima subtropicale e sverna ancora più a sud; perciò la visita nel nostro Paese di questo volatile è considerata un evento “accidentale” e sicuramente straordinario. Il gruccione egiziano (Merops persicus) è simile al nostro più comune Gruccione (Merops apiaster), però vanta dimensioni leggermente più grandi ed una colorazione verde brillante su gran parte del corpo.

<<Abbiamo atteso qualche giorno per divulgare la notizia – spiega Eduardo Quarta, presidente dell’A.P.S. SOS Natura – lasciando il tempo ai medici veterinari del CRAS di tentare l’impossibile. Infatti il Gruccione presentava i sintomi di un grave shock a causa del quale è deceduto il 28 luglio. Nel frattempo, tramite la piattaforma Ornitho.it, abbiamo segnalato il ritrovamento alla Commissione Ornitologica Italiana (COI). Questa storia non ha avuto lieto fine, ma intendiamo ringraziare tutti i cittadini che per primi hanno soccorso il Gruccione e soprattutto il veterinario dirigente dell’ASL, dott. Raia, e l’intera equipe di specialisti che lavora nell’Ospedale Veterinario per curare gli animali selvatici provenienti da tutta la Campania. Grazie alle innovazioni tecnologiche ed all’approfondimento scientifico è stato possibile elevare tantissimo la percentuale degli animali reintrodotti in Natura, ma non sempre è possibile salvarti tutti… anche se noi tutti vorremmo il contrario. Adesso sarà interessante verificare – conclude il responsabile di SOS Natura – magari con l’aiuto di birdwatchers e fotografi naturalisti, se il soggetto in questione è veramente un visitatore isolato oppure la presenza di questa specie sia realmente in aumento.>>

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