Rifiuti, in Irpinia due nuovi impianti di compostaggio, dalla Regione nessun passo indietro sullo Stir.

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“Sono stati individuati i 25 siti dove saranno realizzati gli impianti di compostaggio nella Regione Campania per il trattamento della frazione umida. Dalla prossima settimana iniziamo le riunioni per i bandi di gara con i Comuni che hanno espresso interesse”. Lo ha detto il presidente della Giunta regionale della Campania, Vincenzo De Luca, nel corso di una conferenza stampa. Tra i Comuni c’è anche Napoli che ha indicato, ha detto De Luca, la “zona di Napoli est per l’impianto”.

La Campania ha attualmente un solo impianto di compostaggio, a Salerno. La costruzione dei nuovi impianti – ha aggiunto De Luca – “è importante per l’applicazione del nuovo piano rifiuti della Regione Campania che ha eliminato l’ipotesi di costruire nuovi termovalorizzatori. Dobbiamo lavorare 8-900.000 tonnellate di umido che oggi vengono portate fuori regione a spese dei cittadini”.

In Irpinia, oltre al previsto ampliamento dello Stir di Pianodardine, sorgeranno due nuovi impianti, a Chianche ed a Conza della Campania.

Nessun passo indietro della Regione dunque sullo Stir nonostante la contrarietà dei Sindaci della Valle del Sabato (nel caso del Comune di Atripalda anche con un voto ufficiale in Consiglio Comunale).

I due comuni irpini selezionati fanno parte dell’elenco dei sette che avevano risposto alla manifestazione di interesse avviata da Palazzo Santa Lucia per la realizzazione dell’impianto, salvo poi decidere di attrezzare i siti già esistenti suscitando l’ira di sindaci e ambientalisti.

Proprio contro l’ampliamento dello Stir il comitato “Salviamo la nostra Valle del Sabato” ha convocato per domenica 29 gennaio ad Atripalda un’assemblea pubblica a cui sono stati invitati i sindaci della zona a cui sarà pubblicamente chiesto di mettere in campo l’unica azione concreta per tentare di bloccare il progetto in fase ormai avanzata, e cioè impugnare il provvedimento dinanzi al Tar.

Le lavorazioni dei nuovi impianti di Conza della Campania e Chianche dunque, comuni che avevano dato, a differenza di Avellino, la propria disponibilità ad accogliere gli impianti insieme a Flumeri, Marzano di Nola, Montella, Preturo e Cairano, andranno a soddisfare il fabbisogno provinciale di compostaggio.

Dei nuovi impianti, a quanto si apprende, né la Provincia né Irpiniambiente hanno ricevuto alcuna comunicazione. Ma chi per un attimo ha sperato che l’annuncio del Governatore significasse un cambio di rotta rispetto a Pianodardine o, che gli elementi ostativi rappresentati da denunce, inchieste della Procura, posizioni di contrarietà delle fasce tricolori, avessero scongiurato un appesantimento della zona, dovrà mettersi l’anima in pace.

D’altronde il vicegovernatore e assessore all’ambiente Fulvio Bonavitacola non ha mai nascosto che lo Stir, una volta ampliato con un progetto da 12 milioni di euro per il trattamento di circa dodicimila tonnellate di rifiuti all’anno, senza dimenticare le settemila trattate a Teora, non avrebbe comunque soddisfatto un fabbisogno provinciale di trentaseimila tonnellate. Operazione a cui ora concorreranno i due comuni della provincia.

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