«Nelle procedure di verifica delle pratiche di invalidità civile in Irpinia si registrano innumerevoli disagi, anomalie e ritardi che compromettono i diritti dei cittadini. C’è bisogno di maggiore trasparenza nei lavori della commissione medica provinciale dell’Asl». Ad affermarlo è il segretario nazionale di Acai onlus, associazione di rappresentanza dei consumatori, l’irpino Giovanni Ardolino.
«E’ una storia – ha proseguito il dirigente sindacale – che viene da lontano. Una vicenda di ottusità burocratica, di forzature ed insensatezze procedurali, ormai inaccettabile, che penalizza gravemente tante persone, soprattutto le più fragili. Uomini e donne con disabilità permanenti che sono costretti a sottoporsi biennalmente a controlli, per verificare l’ovvio, cioè che le loro invalidità purtroppo sono ancora lì, ma debbono subire anche il danno della sospensione, per circa sei mesi, della pensione, che legittimamente percepiscono, a seguito del riconoscimento della propria condizione fisica. Per non parlare dei malati oncologici, talvolta terminali, che si vedono riconosciuta l’assistenza o un’indennità economica solo dopo il decesso, impedendogli così la possibilità di una cura supplementare o addirittura strettamente necessaria. Senza contare, poi, che gli eredi, pur avendone diritto, non sempre usufruiscono, per mancanza di informazioni, di tali benefit finanziari. Non si può sottacere, infine, la continua ed estenuante lotta, che l’utente è costretto ad ingaggiare, per vedere riconosciuto un proprio diritto, sempre messo in discussione, in un gioco di ridimensionamento del proprio problema da parte della commissione competente, e quasi mai in prima istanza».
«E’ vergognoso – conclude Ardolino – che si creino artatamente così tanti disagi a danno dei cittadini. Un atteggiamento che appare a dir poco sospetto, se si considera che la reiterata convocazione della commissione comporta l’erogazione di gettoni di presenza per i componenti l’organismo. Da questi professionisti, a servizio del pubblico, ci si aspetta professionalità e non insensibilità nei confronti delle patologie e delle difficili situazioni che tante persone sono costrette a vivere. Attenzione rigorosa nell’espletamento della propria funzione, ma non artificiosi ed oltraggiosi ostacoli nella verifica della sussistenza delle condizioni previste dalla legge, per il riconoscimento di un diritto. Nulla conta, poi, se in passato si siano riscontrati, per quel che si sostiene, troppi casi di riconoscimento dell’invalidità civile, senza requisiti. A risponderne debbono essere i responsabili, non altri. Chiediamo pertanto che l’apposita commissione svolga il proprio compito istituzionale con correttezza ed efficienza. D’ora in poi, ogni eventuale forzatura sarà denunciata all’autorità giudiziaria e verranno avanzate richieste di risarcimento civile, anche per la ritardata approvazione delle pratiche. Per tali ragioni, sollecitiamo il direttore generale dell’Asl, Maria Morgante, a verificare con scrupolosità e continuità quanto succede e alla Procura della Repubblica di Avellino a vigilare sulle possibili violazioni delle norme e sulla correttezza delle procedure attuate».