intervista a Sergio D’Angelo, ex commissario ABC
Riallineamento crediti-debiti, riorganizzazione aziendale, potenziata la capacità di riscossione: la gestione virtuosa dell’acqua di ABC è innanzitutto una gestione aziendale virtuosa…
Concordo. Le faccio l’esempio di ABC che nel 2017 aveva appena adottato il bilancio del 2014, ma non ancora quelli dal 2015 al 2018. Abbiamo provveduto ad adottarli sottoponendoli al Consiglio comunale di Napoli che li ha approvati riallineando le partite di crediti e debiti fra Comune e ABC, anche grazie all’istituzione di un fondo di svalutazione che ho istituito alimentandolo con circa 20milioni di euro. In questi tre anni e mezzo abbiamo inoltre profondamente riorganizzato l’azienda. Abbiamo fatto investimenti importanti sulla formazione. Abbiamo migliorato la nostra capacità di riscossione e di contrasto alla dispersione idrica. Abbiamo significativamente implementato gli investimenti sulla rete. Nell’aprile 2019, finalmente, abbiamo acquisito tutti i 46 impianti di sollevamento fognario e l’intera rete fognaria di ben 1.200 km. Oggi ABC è davvero l’azienda del ciclo integrato delle acque, prima gestiva solol’acquedotto perché le fognature erano gestite dal Comune. Abbiamo fatto un investimento importante per sostituire e innovare il nostro sistema informativo integrato. Abbiamo realizzato un sistema di welfare aziendale che ci potrebbe essere invidiato anche da Adriano Olivetti, con asili nido per i figli dei dipendenti e per le famiglie disagiate del territorio e con misure di flessibilità dell’orario di lavoro e di pari opportunità. Abbiamo fatto un preliminare investimento sul capitale umano aziendale assumendo anche ventidue persone con disabilità. Stiamo per concludere l’accordo transattivo con la Regione Campania, di cui ho parlato prima, per sanare gli oltre 70 milioni di debito che l’azienda ha verso la Regione. Insomma, tre anni e mezzo di lavoro intenso che mi pare abbiano portato dei risultati.
Insomma, una gestione pubblica che sembrerebbe dare esempio alla gestione del privato, anche sulle tariffe…
Io non voglio demonizzare le scelte e le finalità di un soggetto profit, ci mancherebbe.
Tuttavia è indubitabile che il soggetto profit sia preminentemente interessato a massimizzare il profitto, quindi anche l’azione di una azienda profit che gestisce l’acqua sarà orientata a questo.
E questo è anche vietato dalla Legge che prevede, invece, che non si possano fare profitti sulla gestione del “bene” acqua.
ABC Napoli, da questo punto di vista è un esempio “in avanti” anche sulle tariffazioni: credo che quasi mai si sia verificato che un soggetto pubblico abbia abbassato le tariffe del servizio erogato.
Risanamento, riorganizzazione, riallineamento di bilancio e anche abbassamento della tariffa? Sembra un miracolo difficile a credersi…
Nessun miracolo. A Napoli abbiamo una tariffa tra le più basse, una capacità di riscossione pari all’85%, l’acqua più buona d’Italia e la più controllata perché, accanto ai controlli obbligatori dell’Asl, ABC effettua oltre 130mila ulteriori controlli all’anno. Questo, oltre al ciclo integrato delle acque e al recupero dispersione idrica che a Napoli adesso è al 32% contro una media del Mezzogiorno d’Italia del 60-65%.
Tre tappe per ripubblicizzare il servizio idrico.
Per prima cosa scegliere l’opzione pubblica, non le finte opzioni pubbliche.
La società mista, ancorché a preminente capitale pubblico,è una finta opzione pubblicaperché la parte pubblica, ancorché possa definire 51%, quindi più della maggioranza,è così parcellizzata che è impossibile in quelle condizioni poter esercitare la funzione proprietaria. Quindi, quello che succede è che il 49%, forse persino una percentuale minore, quella parte detenuta dal soggetto privato di fatto costituisce l’azionista di maggioranza e quindi decide il profilo strategico che deve avere l’azienda.
Va poi fatta una ricognizione dello “stato dell’arte” dell’acqua del territorio. L’acqua Deve essere un bene comune e quindi necessariamente pubblico. Però non è vero che il servizio idrico non debba essere per nulla pagato. Anzi, l’idea che il servizio possa essere non pagato spiana la strada per chi poi, a furor di popolo, richieda l’intervento di privati. Deve essere pagato un poco, il giusto, ma il servizio deve essere pagato.
Quindi l’altro investimento necessario è soprattutto un investimento di tipo culturale e organizzativo e riguarda la capacità di riscossione.
Tutti contribuiscono a sostenere quel costo di gestione che non deve essere sproporzionato, ma deve essere proporzionato al valore oggettivo e non deve avere l’ossessione di remunerare il capitale.
La terza azione è l’anagrafe degli utenti perché in molte situazioni gli utenti non sono più gli stessi che avevano acceso il contratto. Questa è anche un’occasione “culturale” perché si stimola il cittadino ad un uso responsabile dell’acqua in base alle sue reali esigenze idriche. Sulle reali esigenze noi tariamo il contratto di fornitura. E’ una forma di “partecipazione” alla gestione dell’acqua da parte dei cittadini.
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Nato a Napoli nel 1956, Sergio D’Angelo è uno dei maggiori rappresentanti della Cooperazione Sociale, già Presidente del gruppo di imprese sociali Gesco.
Ha ricoperto la carica di Vicepresidente nazionale di Legacoopsociali, Presidente di Legacoop Campania e della Fondazione Affido.
Dal 2007 al 2009 è stato il Portavoce del Forum campano del Terzo Settore. Dal 2006 al 2011 ha ricoperto la carica di membro del Comitato Tecnico della Fondazione per il Sud e del CdA del Fondo di promozione delle cooperative Coopfond.
Già presidente de L’APE (Agenzia di Promozione della Cooperazione Sociale), dal 1999 al 2011 ha fatto parte della Direzione Nazionale di Legacoop. Esperto di Finanza Etica ha ricoperto la carica di Consigliere di Amministrazione di Banca Etica.
E’ stato Commissario Straordinario dell’ABC, azienda speciale per la gestione dell’acqua pubblica del Comune di Napoli e Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Napoli nella Giunta De Magistris dal 2011 al 2013.
Conferenza pubblica sull’acqua “Acqua e vento, futuro dei popoli e di Benevento” che si terrà, come sapete, alle ore 16.00 del 17 dicembre 2022 nel Piccolo Teatro Libertà di Benevento.
https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSeOVcDYEJeOMOB3ArWel0UqMiSy3Wst9O7n-MAzGF40LXIl_Q/viewform
Si tratta di un form che serve a raccogliere dal basso le migliori buone prassi in materia di tutela dell’acqua come bene comune, di distribuzione e tutela delle fasce deboli, controllo della qualità e lotta agli sprechi.
Ognuno potrà illustrare una buona prassi sulla base di questo format, nel corso della conferenza, in un tempo di max 5 minuti.