Anna Zollo: delusa da questa campagna elettorale, molti insulti, specie nei social, pochi contenuti.

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Una campagna elettorale che sarà ricordata per i toni intolleranti, persino violenti, durante la quale la difesa della democrazia e del diritto di parola è diventata un’emergenza. A prevalere sono stati più gli insulti che i contenuti, più gli attacchi gratuiti e personali che i programmi. Becere affermazioni, strumentalizzazioni tanto scontate quanto noiose ma anche degenerazioni violente e toni molto aspri.

In alcuni schieramenti i candidati, ma soprattutto gli attivisti, si sono davvero impegnati a insultare, offendere i “rivali”, manipolare la realtà e mistificare i contenuti altrui in assenza di propri. Mai avrei immaginato che alla mia prima discesa in campo avrei dovuto affrontare tutto ciò, ritenendo di dovermi soffermare soprattutto sui programmi tra la gente e per la gente.

I social poi, hanno scatenato dei veri e propri leoni da tastiera che hanno utilizzato Facebook, Twitter e compagnia bella, per sfogare la propria rabbia e le frustrazioni, snocciolando insulti ammantati dall’anonimato  e dall’impunità di non metterci, nelle cose, la faccia. In un momento di crisi economica e sociale come questo, avrei auspicato che tutti ci fossimo rimboccati le maniche e che al di là degli schieramenti e delle contrapposizioni, tutti avremmo dovuto impegnarci quanto meno per dare ai nostri giovani non solo l’esempio ma anche la speranza di cambiare. E invece di affrontare i problemi seri, si tergiversa, si temporeggia alimentando polemiche inutili e sterili oltre le quali nessun dibattito serio e costruttivo è riuscito ad andare. E a pochissimi giorni dal voto mi chiedo: sono queste le risposte che  si possono dare alle imprese che chiudono, ai terremotati ancora in roulotte, ai giovani disoccupati, ai docenti precari, ai pensionati e a tutte le italiane e gli italiani che chiedono di cambiare?.

Anna Zollo

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