Ato Rifiuti: affidamento non ad Irpiniambiente.

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“L’Ato rifiuti di Avellino è una realtà, un ente che ha personalità giuridica di diritto pubblico ed è dotato di autonomia organizzativa, amministrativa e contabile, che accomuna 114 comuni dell’Irpinia (Rotondi rientra nell’ambito beneventano mentre Senerchia, Calabritto e Sant’Andrea di Conza in quello salernitano) e oltre 400mila abitanti. Il lavoro per la sua costituzione, dal punto di vista amministrativo, contabile, finanziario, è lo stesso che è necessario per la nascita di un comune grande quasi dieci volte la città di Avellino.

Tutto quanto è stato realizzato, in modo particolare nel solo 2019, è bene evidenziato nella relazione del direttore generale Annarosa Barbati inviata a tutti i sindaci dei comuni dell’ambito. – Il piano d’ambito adottato nel corso dell’ultimo consiglio dell’Ato è molto più di uno studio preliminare. Il consiglio ha accolto l’indicazione del presidente Valentino Tropeano in merito alla volontà di una discussione con l’assemblea dei sindaci prima di assumere una decisione sulle due questioni fondamentali: le modalità di gestione e l’allocazione del secondo impianto di trattamento della frazione organica. Un pronunciamento in tal senso consentirà di definire i numeri del piano d’ambito: la tassa che i cittadini di ogni comune saranno chiamati a pagare è legata non solo al tipo di gestione ma pure alla vicinanza rispetto agli impianti. Il piano non ha ricevuto alcuna bocciatura. …  Il piano evidenzia, però, esclusivamente i pro ed i contro di tutte le forme di gestione possibili: l’affidamento ai privati, l’affidamento ad una società mista, l’affidamento in house. Dovesse essere quest’ultima la strada individuata, non sarebbe da escludere l’ipotesi di creare una società interamente partecipata dall’Ato o, comunque, affidarsi ad un soggetto diverso da Irpiniambiente. Sarebbe, però, da irresponsabili (l’analisi politica nella nota dell’Ente) archiviare l’attuale società di gestione senza nessun confronto in tal senso dovendo, in ogni caso, rilevarne il personale. Così come per la modalità di gestione, pure l’allocazione dell’impianto di trattamento della frazione organica seguirà un percorso di confronto per arrivare a decisioni che siano condivise nel modo più ampio possibile. Sarà nominata una commissione di esperti che darà un indirizzo tecnico ed economico alle varie manifestazioni di interesse. Un parere sulla scorta del quale sarà, poi, chiamato ad esprimersi il consiglio dell’ambito, unico deputato ad assumere decisioni in merito. L’assemblea dei sindaci dell’Ato ha un potere consultivo sugli argomenti in oggetto: l’onere delle decisioni è tutto in capo al consiglio dell’ambito. E’ chiaro che il consiglio comunale del capoluogo e di tutti gli altri 113 comuni dell’ambito possono effettuare – ed è auspicabile che ciò accada – una discussione in tal senso, al fine di fornire suggerimenti e indicazioni utili a migliorare ulteriormente il piano.  Quanto ai compensi, infine, è bene sottolineare che le modifiche statutarie competono solo ed esclusivamente al Consiglio d’Ambito e, nella fattispecie, sono stati recepiti l’ingresso di San Martino Valle Caudina nell’ambito irpino e le modifiche intervenute alla legge 14 del 2016 con la legge 16 del 7 agosto 2019. E’ stato stabilito un tetto massimo all’indennità ed ai gettoni di presenza spettabili al Presidente ed ai consiglieri che, finora, hanno lavorato senza percepire neppure un rimborso spese, peraltro sottraendo tempo e risorse alle rispettive attività professionali”.

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