Bankitalia, Pil Campania calato del 8,2% nel 2020, ora segnali di ripresa.

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Un'operaio metalmeccanico al lavoro in un'immagine d'archivio. GIORGIO BENVENUTI-ARCHIVIO / ANSA / DC
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Il Pil della Campania nel 2020, anno contrassegnato dall’emergenza covid e dalla conseguente crisi economica, ha registrato una riduzione dell’8,2 per cento a fronte a un calo nazionale dell’8,9 per cento ma si iniziano a scorgere segni di ripresa.

E’ la fotografia che emerge dal Rapporto sull’economia regionale della Banca d’Italia illustrato al direttore delle sede, Antonio Cinque, e da Luigi Leva, titolare della divisione Ricerche.

Se il Pil ha subito un forte calo, la flessione del reddito disponibile di imprese e famiglie è attorno al 2 per cento grazie alle misure di sostegno messe in campo dal Governo.

Il settore più colpito dalla crisi è stato quello dei servizi ”a livelli mai così bassi negli ultimi 10 anni” con particolare riferimento al commercio, alla ristorazione, al tempo libero e al turismo che registra un calo di flussi del 70 per cento e l’azzeramento dei crocieristi. Gli unici comparti che in Campania non hanno sofferto sono stati l’agroalimentare e il farmaceutico che sono stati trainanti per l’economia regionale.

”La pandemia ha avuto ripercussioni severe sull’economia regionale – ha detto Cinque – E’ stata una crisi molto asimmetrica con settori fortemente penalizzati e altri che invece non hanno sofferto. Ora anche grazie all’utilizzo delle risorse del Pnrr tutti ci aspettiamo e speriamo nel rimbalzo visto anche che una buona parte dei fondi sono destinati al Mezzogiorno”.

Ad attenuare gli effetti della crisi sull’economia campana nell’anno del covid anche l’export che, sebbene abbia un calo del 6,4 per cento, ha registrato performance positive nel comparto farmaceutico e agroalimentare che ha ampliato le vendite negli Stati Uniti. Complessivamente tra industria e servizi circa il 60 per cento delle imprese ha registrato un calo del fatturato. Da qui la necessità di ricorrere al credito e agli interventi messi in campo dal Governo. Secondo i dati, a dicembre 2020, il 65 per cento delle imprese aveva fatto ricorso o alle moratorie (dl Cura Italia) o alle garanzie sui prestiti (dl Liquidità) e il 17 per cento a entrambe. (ANSA).

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