Benevento travolto dalla Fiorentina.

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ACF FiorentinaÕs Dusan Vlahovic jubilates after scoring the goal during the Italian Serie A soccer match Benevento Calcio vs ACF Fiorentina at Ciro Vigorito stadium in Benevento, Italy, 13 March 2021. ANSA / MARIO TADDEO
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Regala spettacolo la Fiorentina di Prandelli nel Sannio: 4-1 al Benevento grazie a uno scatenato Dusan Vlahovic, a segno con una tripletta. Mai in partita i giallorossi che ora si devono guardare le spalle.

La Fiorentina arriva al Vigorito con più di una novità di formazione rispetto all’ultimo impegno di campionato contro il Parma. Torna Ribery dal 1′ in attacco dopo aver scontato la giornata di squalifica, mentre a centrocampo c’è Bonaventura dall’inizio, ma non Castrovilli. Sugli esterni chance per Caceres con Venuti dirottato a sinistra, mentre a centrocampo Pulgar sostituisce l’infortunato Amrabat.

Inzaghi punta di nuovo su Gaich: l’argentino, a segno al Picco contro lo Spezia, torna titolare supportato da Caprari e Ionita sulla trequarti. Ritorno al 4-3-2-1 per i giallorossi nonostante le emergenze sulle fasce: Improta e Barba i terzini scelti da Super Pippo. La prima occasione la costruisce la Fiorentina e la folata della Viola è già vincente. Ribery di personalità prova a sfondare per vie centrali, scarica sulla sinistra per Eysseric che trova Vlahovic implacabile a centro area. Nove di gioco e ospiti già avanti al Vigorito, con il Benevento costretto a rincorrere un match in salita. La squadra di Inzaghi fatica nel rendersi pericolosa nella metà campo della Viola e gli ospiti guadagnano campo al 24′ con Martinez Quarta che tenta la percussione in solitaria, scambiando con Venuti e mancando il tap-in sotto porta per questione di centimetri.

Ribery e compagni divorano metri alla difesa giallorossa e al 26′ festeggiano il raddoppio.
Azione dalla bandierina per la Fiorentina, cross di Eysseric e colpo di testa a botta sicura di Martinez Quarta. Montipò respinge come può, ma sul pallone si avventa ancora Vlahovic che fa 2-0 e firma la doppietta. Serata complicatissima per la squadra di Super Pippo che non sfonda dalla corsia mancina ma prova a costruire più di un’idea dalla destra. L’azione più calda alla mezz’ora: cross di Hetemaj per Gaich che vince il duello con Pezzella e prova la conclusione di tacco, ma Dragowski si oppone bene e mette in angolo. A pochi secondi dall’intervallo il colpo del ko servito ancora da Vlahovic: il serbo vince il duello con Glik e disegna un sinistro a giro dalla distanza che lascia impietrito Montipò per il 3-0 della Viola.

L’ingresso di Insigne nella ripresa regala più vivacità ai giallorossi, con il trequartista napoletano che si rende pericoloso nel giro di tre minuti con due conclusioni dal limite. Riacquista coraggio il Benevento al 56′: corner di Caprari e colpo di testa di Ionita che accorcia le distanze al Vigorito per il 3-1. La nuova linfa del Benevento però dura poco, perché al 75′ la Fiorentina chiude definitivamente la pratica: contropiede magistrale di Ribery e tocco sotto di Eysseric per il poker degli ospiti. La girandola di sostituzioni non aiuta i giallorossi, con la Fiorentina che porta a casa tre punti fondamentali dal Vigorito mentre per il Benevento, a secco di vittorie da tempo, si fa sempre più dura. Da domani squadra in ritiro.

Pasquale Foggia direttore sportivo dei giallorossi ha dichiarato: “Giusto che allenatore e squadra si isolino per analizzare quello che è successo, evitiamo altri pensieri. Inzaghi a rischio? No, assolutamente. È giusto che in questi momenti parli la società. Da domani inizia il ritiro perché credo sia giusto un confronto tra uomini da parte di tutti per un momento negativo che dura da un po’”.

Ma cosa è successo al Benevento? Come mai la squadra giallorossa è entrata in questo tunnel di risultati negativi? Foggia che ha criticato anche gli arbitri per il mancato ricorso al Var sul tocco di mano in area di Caceres (“Abbiamo uno strumento, giusto utilizzarlo. Non ci attacchiamo agli episodi comunque”) ha chiosato: “È un momento che dura da un bel po’ ed è evidente dunque che ci siano delle difficoltà. Difficoltà che ci stiamo trascinando, di natura mentale. Non posso pensare ad altro visto che i giocatori sono gli stessi, e l’allenatore anche, del girone d’andata. Giusto farsi un esame di coscienza tutti, me per primo. È trovare una soluzione tutti assieme. L’allenatore, il direttore e i giocatori sono tutti nella stessa barca, quindi è giusto che da uomini se ne esca fuori”.

Quello che è certo è che bisogna invertire la rotta, perché perdere in questo modo fa male: “26 punti non sono pochi, ma c’è modo e modo di non fare punti. Queste sono sconfitte che pesano per come arrivano. Fa rabbia, perché qualità ci sono. Intervento forte quello di non far parlare Inzaghi? No, sono tutti amareggiati e preferisco che parlino tra di loro”.

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