Botti di fine anno in Comune, è guerra Nargi-Festa

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La situazione politica nel comune di Avellino sta arrivando ad un momento cruciale. Gianluca Festa, figura politica influente della zona, sembra deciso nel suo intento di rovesciare l’attuale amministrazione guidata dalla sindaca Laura Nargi, per provocare nuove elezioni.

Questa determinazione è stata chiaramente espressa durante un incontro aperto al pubblico a Borgo Ferrovia, dove Festa non ha nascosto le proprie intenzioni e critiche nei confronti della sindaca e della sua gestione. La crisi in atto si è accentuata soprattutto in seguito a un’intervista pubblicata su Il Mattino, nella quale l’ex sindaco Gianluca Festa ha espresso con vigore le sue critiche verso l’attuale governo cittadino. Le sue dichiarazioni sono state molto dirette e hanno lanciato un messaggio chiaro alla sindaca Nargi e ai cittadini di Avellino.

Festa ha sottolineato che, secondo lui, la candidatura di Nargi era una scelta di ripiego rispetto ad altre opzioni come Marianna Mazza e Ugo Maggio. Le sue parole, come “avrebbero dovuto erigermi una statua”, sono emblematiche del suo atteggiamento di sfida e del desiderio di recuperare la leadership politica. Festa ha inoltre affrontato la questione di un’ordinanza giudiziaria che, secondo lui, gli ha impedito ingiustamente di ricoprire la carica di sindaco, decisione che poi è stata annullata dalla Cassazione. Questo aspetto sottolinea la complessità delle vicende che hanno segnato il suo percorso politico recente. Nonostante la sindaca Nargi abbia tentato di minimizzare l’importanza dell’assenza dei “festiani” all’ultimo Consiglio comunale, Festa ha risposto con ancora più determinazione, dimostrando che dietro queste assenze c’è una strategia di opposizione ben definita. Una delle critiche mosse da Festa riguarda le deleghe assegnate dalla sindaca, nello specifico quelle relative allo Sport e all’Istruzione, che sarebbero state distribuite senza un adeguato accordo con le sue fazioni politiche. Tuttavia, il punto centrale del dissenso sembra essere la presunta mancata attuazione da parte della Nargi dei progetti che lui aveva pianificato per la città di Avellino.

Tra questi, egli cita progetti ambiziosi come la riqualificazione di Borgo Ferrovia, l’espansione della Smile Arena, la costruzione di un nuovo parcheggio, la sistemazione dell’Eliseo, del Teatro Gesualdo e dei resti del castello, e l’implementazione di visite virtuali per la valorizzazione del sito storico. Secondo Festa, la titubanza della sindaca nel portare avanti queste iniziative ha portato a una situazione di stallo politico che limita il progresso della città. Questa inazione percepita viene vista come una mancanza di riconoscimento del suo ruolo preminente, segnata dalla decisione di non firmare le nomine dei nuovi assessori suggeriti da lui, un gesto che, a suo avviso, serve a chiarire chi detiene il vero controllo sulla pianificazione urbana e politica di Avellino.

Nella scena politica di Avellino si assiste a una crescente tensione riguardo al programma previsto per il periodo successivo alle elezioni. Festa, una figura di spicco nella politica locale, richiama l’attenzione sull’importanza della trasparenza riguardo a questo programma, sottolineando la necessità che la sindaca chiarisca pubblicamente le sue intenzioni future. Secondo Festa, se non si fa chiarezza, sarebbe preferibile tornare alle urne.

È determinato nel suo proposito di ritornare come sindaco, sia nel 2025 che nel 2029. Tuttavia, sembra trascurare il fatto che potrebbe affrontare una richiesta di rinvio a giudizio già alla fine di gennaio, nell’ambito del primo filone dell’inchiesta denominata Dolce Vita. Indipendentemente dall’esito del processo, la sua eventuale candidatura alle prossime elezioni municipali appare inopportuna, data la natura delle accuse a suo carico. Sul fronte opposto, la sindaca di Avellino si trova a fronteggiare una situazione politica complicata.

È la prima donna a ricoprire questa carica nella città, ma sta attraversando un periodo di difficoltà evidente: ha perso la maggioranza e la sua giunta non è più operativa. Di fronte a queste circostanze, le si prospettano due principali possibilità. Da una parte, potrebbe scegliere di dimettersi, salvaguardando così la propria reputazione e quella della città. Dall’altra, potrebbe tentare di formare una nuova coalizione, basata su un programma condiviso e ben definito, con l’obiettivo di affrontare le questioni più urgenti e poi restituire la decisione finale agli elettori. Nel frattempo, la città di Avellino si trova in una situazione di stallo amministrativo, a causa delle frequenti lotte di potere e del crescente conflitto interno tra i principali attori politici.

La sindaca Laura Nargi ha deciso di non dimettersi dal suo incarico e rimane ferma nelle sue decisioni riguardanti il rimpasto della giunta e la distribuzione delle deleghe. Con tale presa di posizione, resiste al tentativo dell’ex sindaco Gianluca Festa di forzarla a lasciare il posto, respingendo con determinazione le sue pressioni politiche. Laura Nargi sottolinea l’importanza di chiarire gli eventi recenti ai cittadini, i quali l’hanno eletta insieme alla sua maggioranza sulla base di una visione comune della città. Si rivolge agli abitanti di Avellino, affermando fermamente di voler continuare a occupare il ruolo affidatole, impegnandosi con onestà, dedizione e passione per raggiungere gli obiettivi che si è prefissata. La sindaca riflette sul percorso intrapreso fin dal suo insediamento, esprimendo il suo impegno a interpretare al meglio delle sue capacità il suo ruolo, pur riconoscendo le difficoltà incontrate.

Porta con sé non solo la sua esperienza amministrativa precedente, ma anche un profondo equilibrio nelle sue decisioni e nel suo modo di fare politica.

Sottolinea la necessità di una pacificazione in città per perseguire con successo gli ambiziosi traguardi che ha sempre condiviso con la sua maggioranza.

In aggiunta, Laura Nargi ricorda che ha iniziato una nuova fase politica nell’ambito della definizione della giunta, operando con trasparenza e seguendo gli impegni presi con i consiglieri eletti. Ritiene che sia giusto e doveroso permettere a coloro che hanno contribuito in modo determinante alla vittoria elettorale di partecipare attivamente al governo della città. È fiduciosa che i consiglieri designati come assessori, rispettando le prerogative del sindaco, e tutti gli altri membri del consiglio comunale, apporteranno un contributo significativo con responsabilità, elemento che ha sempre caratterizzato il loro operato politico.

Sono, dunque, fortemente determinata a portare avanti il mio compito istituzionale ed amministrativo, con la massima serietà, rispettando il mandato elettorale che ci è stato conferito. E’ alla città che dobbiamo dare risposte, mettendo da parte, con senso di responsabilità, senso civico ed amore per Avellino, ogni residua incomprensione”.

 

 

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