di Anna Zollo (www.frodialimentari.it)
Che il “pane” al carbone vegetale fosse la moda del momento era ovvio.
Nei diversi bar, pizzarie, forni, supermerket erano presenti molteplici prodotti di color nero, tra cui un classico cornetto alla crema o pizza margherita.
Tale il successo che si era pensato di trasformare, quella che per eccellenza viene definita l’oro bianco.. la mozzarella.
Molta negligenza e troppa voglia di far soldi, hanno però comportato grandi problemi.
Non solo il Ministero della Salute ha dovuto puntualizzare che i prodotti a base di carbone vegetale non facessero miracoli per la salute, ma che era vietato per legge usare il nome determinati prodotti affiancandoli al carbone vegetale.
Nella nota si legge che è “ammissibile la produzione di un “prodotto della panetteria fine” denominato come tale, che aggiunga agli ingredienti base (acqua, lievito e farina), tra gli altri, anche il carbone vegetale come additivo colorante e nelle quantità ammesse dalla regolamentazione europea in materia (Reg. CE 1333/08 All. II Parte E)
Non è ammissibile denominare come “pane” il prodotto di cui al punto 1, né fare riferimento al “pane” nella etichettatura, presentazione e pubblicità dello stesso, tanto nel caso in cui trattasi di prodotto preconfezionato quanto nel caso di prodotti sfusi (Articolo 18, Legge 580/67)
Non è ammissibile aggiungere nella etichettatura, presentazione o pubblicità del prodotto di cui al punto 1 alcuna informazione che faccia riferimento agli effetti benefici del carbone vegetale per l’organismo umano, stante il chiaro impiego dello stesso esclusivamente quale additivo colorante”.
Nei giorni scorsi inoltre, gli uomini del corpo forestale hanno sequestrato molti prodotti da forno a base di prosotti simili al carbone vegetale.
Tale la mediaticità del caso “pane nero” ” mozzarella nera” che il TG satirico Striscia la Notizia non solo ha deciso di fare un approfondimento ma è andato a chiedere chiarimenti al Corpo Forestale dello Stato.
