Cgil: non si possono chiudere i servizi pubblici come dilisi e salute mentale.

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“L’idea di chiudere, nella quasi totalità, i servizi ordinari pubblici è una toppa peggiore del buco – affermano la Segretaria Generale della Fp Cgil Licia Morsa e il Segretario Provinciale, Pietro de Ciuceis, in una nota congiunta –. Questo significa, tuttavia, che la situazione, relativamente alla risposta sanitaria regionale, è seria. Quello che ci meraviglia è il giocare d’anticipo della Regione in merito alla chiusura dei servizi piuttosto che nel dare risposte organiche ed organizzate alle necessità sociosanitarie dei territori”.

“Scegliere un Direttore Generale e poi lasciargli in mano il cerino delle non risposte è un giochetto facile. Soprattutto se tutti si concentrano sul “falso scopo”, invece di capire chi sollecitare per scelte di sistema che sono ad esclusivo appannaggio regionale. L’Irpinia è in rapida decrescita. Lo dicono i dati e la mole di servizi che chiudono o si accorpano in provincia – continuano -. Non basterà, secondo noi, in ambito sanitario il PNRR a risolvere questo dato che è incontrovertibile se non si migliorano servizi e qualità della vita. I decisori politici irpini devono necessariamente fare di più. Per la sanità servono assunzioni, ma non solo quelle. Serve un piano per la salute territoriale, condiviso e realista che parta dalle necessità del territorio, quelle vere, come la tutela dell’ambiente, la riorganizzazione in veste nuova della rete territoriale di distretti sanitari, case della salute, medicina di base ospedaliera e carceraria pubblica e privata, strumenti necessari”.

Servono Medicina e servizi sociosanitari d’iniziativa, non mera caccia all’opportunità politica. Basta guerre di religione fra pubblico e privato. La priorità è pubblica, ma anche le strutture private vanno coerentemente chiamate a fare la loro parte, perché tutti, di fronte alla tragedia del coronavirus, siamo chiamati a fare la nostra parte, diventando estremamente concreti. Questo si può fare, cari decisori, se ascoltate quello che vi dicono coloro che rappresentiamo e che lottano tutti i giorni in corsia, sulle ambulanze, negli ambulatori e a casa dei pazienti. Questo, non darà tutte le risposte e soluzioni, ma sicuramente, sarà un contributo migliore rispetto a chi il problema lo vede e lo risolve attraverso norme e codicilli.  Aiuterebbe a capire meglio e far corpo unico per aiutare la nostra provincia a riprendersi”, aggiungono.

“Abbiamo tutti un ruolo e una missione, se rispettiamo quello che siamo e la voce di chi rappresentiamo, finalmente imboccheremo il viale della rinascita della nostra Irpinia. Almeno questa volta basta chiusure. Riapriamo in sicurezza tutti i servizi possibili compatibilmente con la situazione locale. Facciamolo presto e facciamolo insieme. Diamo risposte alla Salute Mentale, ai dializzati, ai disabili che più di tutti stanno vivendo un blocco del diritto alla salute, concludo Morsa e de Ciuceis.

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