Comparto vino, i viticoltori rispondono: noi al lavoro per 15 anni da soli per far crescere il settore.

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“Stiamo ricevendo attacchi ingiusti da parte del Consorzio di tutela dei vini irpini e, francamente, non riusciamo a comprendere bene il motivo di tanto livore. Vogliamo sottolineare e dire a gran voce che, da parte nostra, non c’è alcun intento di schierarci contro qualcosa o qualcuno o di fare la corsa al tanto citato riconoscimento ministeriale. Affermare che abbiamo reagito in modo violento è un tentativo di ribaltare le responsabilità. La nostra iniziativa è nata per inattività altrui. Il nostro obiettivo è di più largo respiro e lo dimostra la nascita di una grande coalizione di produttori e di aziende: il territorio non è mai stato così unito”.

Ad affermarlo sono i componenti del Consorzio dei produttori vitivinicoli che chiariscono, ulteriormente, la loro posizione. “Noi lavoriamo per la valorizzazione dell’intera filiera che è stata affossata nel tentativo di non farla mai emergere; lavoriamo per lo sviluppo dell’intero settore e per un’adeguata e consona promozione turistica del territorio irpino, per la tutela di tutti i viticoltori e per la valorizzazione, in particolare, delle piccole aziende e delle piccole cantine. E per far sì che, finalmente, il nostro vino abbia giusta dignità sia a livello nazionale che internazionale. In tutti questi anni, nessuno si è mai fatto carico di tutte queste problematiche, nessuno ha mai provato a promuovere in modo efficace il nostro territorio ed i nostri prodotti all’estero. Noi vogliamo ribaltare questa situazione e, quindi, non pensiamo soltanto a ricevere il riconoscimento ministeriale”.

Se in più di 15 anni – sottolineano i produttori – sono stati accumulati ritardi su ritardi, la colpa non è certamente nostra. Soltanto ora ci si mette in moto, forse soltanto per reagire alla nascita del nostro Consorzio. Ci chiediamo come si può dare ancora fiducia a chi, in oltre tre lustri, ha ipotizzato progetti di sviluppo e di crescita solo sulla carta. Di fatti, purtroppo, ce ne sono stati pochi. Ora, francamente, ci sembra troppo tardi per poter rimediare. Non ci iscriviamo a nessuna gara per il riconoscimento ministeriale. Il nostro unico intento è far crescere la nostra provincia dal punto di vista economico e turistico, poggiando le basi sui piccoli e medi produttori e sui viticoltori. Proseguiremo per la nostra strada lavorando con serietà ed in serenità, perché l’Irpinia ha bisogno di una crescita armonica e strutturata, dando a tutti la possibilità di emergere”.

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