Comune di Benevento chiude centro per disabili, insorge la Caritas.

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«Se la Rete Caritas sta dando fastidio a qualcuno lo dicessero chiaramente. Siamo trasparenti, non ricattabili, non scendiamo a compromessi. Forse qualcuno si sente offuscato nel proprio lavoro probabilmente perché anche i media spesso hanno detto che la Caritas si sostituisce ai Servizi Sociali del Comune di Benevento. Venite allo scoperto, siamo disponibili a incontrare i burocrati o chiunque da gennaio sta facendo di tutto per chiudere il centro “È più bello insieme” a un confronto pubblico, documenti alla mano. Noi poi prenderemo le nostre decisioni: chiuderemo il Dormitorio, la Mensa, la Sala Medica, e quando arriverà la chiamata di notte, voglio vedere chi risponderà all’urgenza»: così don Nicola De Blasio, direttore della Caritas di Benevento durante il sit in di protesta per la chiusura, prevista per il prossimo 30 giugno da parte del Comune di Benevento, del Centro Sociale Polifunzionale di via Firenze, Opera Segno della Rete Caritas- “Sale della Terra”.

«C’è una sola verità vogliono chiudere il Centro senza un motivo tecnico sufficiente. Lo cercano ma non lo trovano»: ha detto Angelo Moretti, Coordinatore Generale di Caritas e Direttore del Consorzio “Sale della Terra” Onlus.

Durante il sit-in di protesta, ieri nella sede del Csp in via Firenze, Angelo Moretti ha illustrato, mostrando i documenti, le varie fasi che hanno portato alla chiusura del centro:

  • 29 gennaio 2018: comunicazione, dal Piano Sociale di Zona III di interruzione del servizio a partire dal 31 gennaio successivo per mancanza di fondi regionali. Il Csp continua a prestare il proprio servizio;
  • 13 marzo lettera delle famiglie all’Assessore ai Servizi Sociali di Benevento Patrizia Maio e ai dirigenti degli ambiti B1 e B2 per la nuova erogazione di voucher in base all’ISEE familiare e non sociosanitario, secondo cui le famiglie devono pagare in base al reddito la prestazione del servizio;
  • 26 aprile 2018: comunicazione, dal Piano Sociale di Zona III di interruzione del servizio a partire dal 30 aprile successivo per mancanza di fondi regionali;
  • 3 maggio 2018: incontro, chiesto dalle famiglie, con l’Assessore alle politiche Sociali Patrizia Maio e il dirigente dei servizi sociali Alessandro Verdicchio, il dirigente ha comunicato la chiusura per nessun altro motivo se non per l’incertezza della data di trasferimento dei fondi dell’ambito dell’annualità 2018 della Regione Campania. Per non interrompere il servizio del Centro si è adottata la misura di voucher retroattivi sui fondi in arrivo;
  • Marzo 2018: lettera anonima in cui si denunciavano pessime condizioni igieniche del Centro in via Firenze e mancata cura degli utenti;
  • 14 maggio 2018: ispezione dei NAS di Salerno che hanno riscontrato “Sufficienti” condizioni della struttura e chiesto di inviare una serie di documenti, richiesta ottemperata nei tempi;
  • 28 maggio 2018: nuova lettera di sospensione del servizio, a cui è seguito incontro con il Comune di Benevento;
  • 25 giugno 2018: la Regione Campania comunica che i Fondi per il 2017 all’Ambito stanno per essere trasferiti ma di avere documentazione di chiusura, il prossimo 30 giugno, del Centro Sociale Polifunzionale in seguito alla visita dei Nas di Salerno.
  • Al Centro “È più bello insieme” viene contestato l’utilizzo sine titulo dell’immobile in via Firenze, condizione che accomuna tutte le strutture pubbliche utilizzate dal terzo settore: per anni il Csp ha prestato servizio anche senza voucher in cambio dell’utilizzo della struttura ed inoltre ci si è dichiarati disponibili a un contratto di fitto a canone di 462 euro mensili.

 

«Eravamo sereni che si stesse risolvendo – ha detto Angelo Moretti-  anche perché dalla Regione Campania proprio oggi ci hanno confermato che il trasferimento delle risorse finanziarie all’Ambito B1 è imminente, questione di ore. Quindi non esiste neanche la cosiddetta “questione economica”. Vi annuncio incontreremo il Sindaco tra domani e dopodomani e subito dopo, nel caso di esito negativo, con le famiglie cominceremo un presidio permanente».

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