Con il bicentenario di Offenbach il Bel Canto incanta Santa Sofia.

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Una vera serata di grande Opera Lirica quella trascorsa ieri tra le confortevoli volte del Patrimonio Unesco di Santa Sofia di Benevento, dove un folto pubblico attento e appassionato ha assistito a “Tenerezze e arguzie, sogni e monellerie con un pizzico di scaramanzia – Celebrazione per il bicentenario della nascita di Jacques Offenbach”, un ricco e variegato omaggio al compositore tedesco naturalizzato francese.

Il concerto patrocinato dall’ “Accademia di Santa Sofia”, per il secondo appuntamento della Quarta Edizione di “Santa Sofia in Santa Sofia” sotto la direzione artistica di Marcella Parziale e in collaborazione con “Gli amici dell’Accademia” e la consulenza scientifica di Marcello Rotili ha letteralmente incantato la platea con le splendide voci del soprano Maria Grazia Schiavo e del Mezzosoprano Eufemia Tufano, accompagnate al pianoforte dal Maestro Francesco Pareti che da solo ha anche eseguito le tre composizioni strumentali Emilie, Elisa, e Nathalie tratte da Décaméron dramatique e Petit Caprice dans le style d’Offenbach di Rossini.
Il programma della serata ha poi spaziato da “I racconti di Hofmann” a “Orfeo all’inferno”, da “Fantasio” a “La Périchole”, fino a “Robinson Crusoe” tutti capolavori di Offenbach, o del “compositore sognatore esperto di culture esotiche” come lo ha definito il critico musicale Massimo Lo Iacono nei suoi due interessanti interventi ricchi di aneddoti e curiosità.
Il mezzosoprano Eufemia Tufano ha subito catturato l’attenzione con la sua voce dal colore denso e profondo, scuro e drammatico nelle arie più sentimentali, Ô mon cher amant, Voyez dans la nuit brune e C’est l’amour vainquer, celebre aria del violino ma anche con il piglio morbido e ironico dell’interpretazione della nota “Ah! Quel diner” divertente “aria dell’ ubriacatura” da “La Périchole”.

Il soprano Maria Grazia Schiavo ha conquistato l’affetto degli spettatori con la sua timbrica
luminosa, nel delizioso Elle a fui, la tourterelle, poi nella maliziosa Pour attirer du fond de
sa retraite, con bacetti lanciati e restituiti dal pubblico complice, fino ai virtuosismi e al
mirabile controllo fisico e vocale nell’aria Conduisez – moi vers celui que j’adore da
“Robinson Crusoe”.
Le due ammalianti voci femminili insieme hanno poi regalato l’avvolgente duetto Sous le
dôme épais, celebre struggente duetto dei fiori dalla “Lakmé” di Delibes, e poi in chiusura
l’immancabile “Barcarolle” l’incantevole duetto dall’Atto III dell’opera I racconti di Hoffmann
che ha fatto reclamare all’ormai affascinato parterre un doveroso bis.
La serata è stata presentata da una coinvolgente ed esperta Mariarosaria Passante.

 

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