Dichiarazione dei redditi: le domande più frequenti degli italiani

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Quando si parla di tasse, l’Italia non è sicuramente un paese che semplifica le cose per i cittadini. Oltre alla forte pressione fiscale, infatti, le procedure per eseguire la dichiarazione dei redditi e poter pagare il giusto corrispettivo di tasse spesso sono complicate, facendo nascere non pochi dubbi tra gli italiani contribuenti.

 

Una tra le tante domande diffuse riguarda le vincite derivante da gioco. Molti si chiedono se queste debbano essere inserite nella dichiarazione dei redditi e finiscono per dichiarare dei profitti che in realtà vengono già tassati. Le vincite derivanti da un casinò online autorizzato di ADM, così come un locale fisico, non devono essere inserite, perché tassate alla fonte.

 

Dubbi simili sorgono anche per coloro che si occupano di attività di trading, in cui la natura degli introiti potrebbe comportare una tassazione più o meno elevata, mentre in altri casi degli sconti sulle tasse. Dato che le domande riguardanti la dichiarazione dei redditi sono diverse, abbiamo deciso di rispondere ad alcuni dei dubbi più frequenti.

 

Quali sono alcuni dubbi sulla dichiarazione dei redditi

 

Vincite da gioco

Come già accennato in precedenza, le vincite derivanti da attività di gioco non devono essere incluse nella dichiarazione dei redditi. Il motivo è molto semplice. Tutte le piattaforme autorizzate dall’Agenzia della Dogana e dei Monopoli italiana pagano già le imposte allo stato su tutte le vincite erogate, in modo che il giocatore non debba preoccuparsi di dover indicare nulla in sede di dichiarazione. Questo sistema permette allo stato di ricevere i compensi previsti per legge e riduce pressoché a zero l’evasione in questo settore.

 

Da sottolineare che questo è valido solo per compensi da piattaforme italiane autorizzate. Le piattaforme estere, infatti, anche se potrebbero essere accessibili dall’Italia, non versano i corrispettivi al posto del giocatore. Per questo motivo, nel caso in cui si ottenga un profitto, questo deve essere dichiarato per poter essere poi tassato secondo il regime fiscale adeguato, che potrebbe essere fino al 43% in caso di superamento dei 75.000 €.

 

Trading online

Le persone che praticano trading online spesso si trovano a dover fare i conti con la dichiarazione dei guadagni ottenuti dall’attività. Al momento della compilazione dei documenti, però, non sanno come inserire i profitti e come questi verranno tassati. Per capire come inserire i redditi derivanti dal trading online nella dichiarazione è importante sapere che esistono due tipologie di proftti:

 

  • Redditi diversi finanziari. Questi sono quelli derivanti dall’acquisto e vendita di asset finanziari. Si tratta dei profitti ottenuti dalle differenze di prezzo, per esempio, tra il cambio euro/dollaro.
  • Redditi di capitale. Questi sono i profitti derivanti da investimenti a lungo termine, come pagamento di interessi o dividendi

 

I redditi diversi finanziari sono ciò che identificano esattamente le plusvalenze e minusvalene generate dai trader. Cosa deve essere dichiarato? In generale, il trader deve dichiarare sempre le plusvalenze, che verranno tassate al 26%, tuttavia, deve anche dichiarare le minusvalenze che gli permetteranno di ricevere uno sconto sull’importo tassabile sulle plusvalenze future. Se il trader ha generato una minusvalenza di 10 € e una plusvalenza di uguale valore, di fatto, tramite questo meccanismo non verrà tassato, a patto che tutto venga dichiarato.

 

Per i redditi di capitale, il meccanismo delle minusvalenze non è valido e tutti i redditi sono sempre tassati, motivo per cui esiste questa distinzione.

 

Profitti all’estero

Molti italiani che lavorano all’estero si chiedono se debbano pagare le tasse in Italia, all’estero o in entrambe le nazioni. La risposta è molto semplice. Se si vive all’estero per più di 12 mesi è necessario iscriversi all’AIRE, l’associazione italiana residenti all’estero, con cui viene ufficialmente spostata la residenza fiscale e non sarà più necessario eseguire dichiarazione dei redditi in Italia.

 

In caso contrario, è obbligatorio eseguire la dichiarazione dei redditi in Italia indicando i profitti ottenuti all’estero e le tasse pagate all’estero che funzionano come credito di imposta per ridurre le tasse da pagare in Italia, a volte comportando di non dover pagare nessuna tassa in Italia.

 

Ricapitolando, queste sono le risposte ad alcuni dei dubbi più frequenti sulla dichiarazione dei redditi degli italiani.

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