Istat, occupati e disoccupati, a gennaio disoccupati in diminuzione rispetto a dicembre ma in aumento rispetto ad un anno prima.

0
454
Ecommerce di successo è un programma di Kynetic agenzia web di Salerno specializzata nella consulenza e nella realizzazione di siti web di commercio elettronico integrate con Amazon, Ebay e i migliori marketplace

disoccupazioneIn occasione del comunicato stampa odierno, l’Istat diffonde i dati ricostruiti mensili, trimestrali e annuali della Rilevazione sulle forze di lavoro, tenendo conto della ricostruzione statistica delle serie di popolazione, diffusa il 14 gennaio scorso.

Dopo la crescita del mese passato, a gennaio 2015 gli occupati sono 22 milioni 320 mila, sostanzialmente invariati rispetto a dicembre (+11 mila) ma in aumento dello 0,6% su base annua +131 mila).

Il tasso di occupazione, pari al 55,8%, aumenta di 0,1 punti percentuali in termini congiunturali e di 0,3 punti rispetto a dodici mesi prima.

Il numero di disoccupati, pari a 3 milioni 221 mila, diminuisce dello 0,6% rispetto al mese precedente (-21 mila) mentre aumenta dello 0,2% su base annua (+7 mila).

Il tasso di disoccupazione è pari al 12,6%. Dopo il calo di dicembre, a gennaio il tasso di disoccupazione diminuisce ancora di 0,1 punti percentuali, tornando sullo stesso livello di dodici mesi prima.

Nel quarto trimestre 2014 continua la crescita del numero di occupati su base annua (+0,7%, pari a 156.000 unità). L’incremento si registra in tutte le ripartizioni geografiche ma con diversa intensità. Al più marcato aumento nel Nord (+0,7%, pari a 84.000 unità) e nel Centro (+1,2%, pari a 56.000 occupati) si associa quello contenuto nel Mezzogiorno (+0,3%, pari a 16.000 unità). La crescita riguarda entrambe le componenti di genere, in particolar modo le donne (+1,0%, pari a 91.000 unità). Al lieve calo degli occupati nella classe di età 15-34 anni e a quello più intenso per i 35-49enni (-0,2% e -2,3%, rispettivamente), continua a contrapporsi la crescita di coloro con almeno 50 anni (+5,8%).

L’aumento dell’occupazione riguarda sia gli italiani (+44.000 unità) sia gli stranieri (+113.000 unità). In confronto al quarto trimestre 2013, il tasso di occupazione degli italiani aumenta di 0,3 punti percentuali e quello degli stranieri di 0,2 punti.

Nell’industria in senso stretto prosegue, a ritmi meno sostenuti dei due precedenti trimestri, la crescita tendenziale dell’occupazione (+0,6%, pari a 28.000 unità) mentre si accentua la contrazione di occupati nelle costruzioni (-7,0%, pari a -109.000 unità); nei servizi l’occupazione presenta l’incremento maggiore (+1,2%, pari a 180.000 unità).

Gli occupati a tempo pieno segnalano un primo modesto aumento tendenziale (+0,2%, pari a 28.000 unità nel quarto trimestre 2014). Gli occupati a tempo parziale continuano, invece, ad aumentare a ritmo sostenuto (+3,2%, pari a 128.000 unità), ma la crescita interessa soprattutto il part time involontario, che riguarda il 64,1% dei lavoratori a tempo parziale (era il 62,1% un anno prima).

Per il terzo trimestre consecutivo e con maggiore intensità prosegue la crescita dei dipendenti a termine (+6,6%, pari a 145.000 unità nel raffronto tendenziale) e quella dei collaboratori (+8,9%, pari a 31.000 unità).

Nel quarto trimestre 2014 il numero dei disoccupati continua ad aumentare a ritmi sostenuti (+6,5%, pari a 208.000 unità in un anno), coinvolgendo soprattutto le donne e gli occupati che hanno perso il lavoro. L’incremento riguarda tutte le ripartizioni, in particolare il Centro e il Mezzogiorno. Il 60,3% dei disoccupati cerca lavoro da un anno o più (57,9% nel quarto trimestre 2013).

Nel quarto trimestre 2014 il tasso di disoccupazione è pari al 13,3%, in crescita di 0,6 punti percentuali su base annua; l’indicatore si attesta al 12,2% per gli uomini e al 14,7% per le donne. Rimangono elevati i divari territoriali, con l’indicatore pari al 9,1% nel Nord (+0,2 punti percentuali), al 12,2% nel Centro (+1,2 punti) e al 21,2% nel Mezzogiorno (+0,8 punti).

Nel quarto trimestre 2014 prosegue la forte diminuzione del numero degli inattivi di 15-64 anni (-2,6%, pari a -363.000 unità). Alimentato per oltre due terzi dei casi dalle donne, il calo interessa soprattutto i 55-64enni e i 15-34enni. Il tasso di inattività scende al 35,3% (-0,9 punti percentuali).

Nella media del 2014, dopo due anni di calo, l’occupazione cresce (+0,4%, pari a 88.000 unità in confronto all’anno precedente), a sintesi di un aumento nel Nord (+0,4%) e nel Centro (+1,8%) e di un nuovo calo nel Mezzogiorno (-0,8%, pari a -45.000 unità).

La crescita degli occupati interessa sia gli uomini (+0,2%, pari a 31.000 unità) sia, soprattutto, le donne (+0,6%, pari a 57.000 unità).

Prosegue tuttavia il calo degli occupati 15-34enni e dei 35-49enni (rispettivamente -148.000 unità e -162.000 unità), a fronte dell’incremento degli occupati con almeno 50 anni (+398.000 unità).

Il tasso di occupazione si attesta al 55,7%, +0,2 punti percentuali rispetto al 2013. L’indicatore rimane invariato per gli uomini e sale di 0,3 punti per le donne. Alla crescita nel Centro e nel Nord si contrappone il calo nel Mezzogiorno (-0,2 punti percentuali).

Nel 2014 l’occupazione della componente italiana cala di 23.000 unità, con il tasso di occupazione 15-64 anni che sale al 55,4% (+0,1 punti percentuali).

L’occupazione straniera aumenta di 111.000 unità, con il tasso di occupazione che torna a salire, dal 58,3% del 2013 al 58,5% del 2014. L’indicatore rimane invariato al 68,1% per gli uomini e cresce per le donne (dal 49,8% al 50,2% del 2014).

La crescita dell’occupazione interessa in misura contenuta i lavoratori a tempo indeterminato (+18.000 unità) e in modo più sostenuto i lavoratori a termine (+79.000 unità). Prosegue, invece, a ritmo meno sostenuto il calo degli indipendenti (-9.000 unità).

All’incremento dell’occupazione nell’industria in senso stretto (61.000 unità, pari a +1,4%) si contrappone il persistente calo nelle costruzioni (-69.000 unità, pari a -4,4%).

L’occupazione cresce anche nel terziario (84.000 unità, pari a +0,5%). A fronte dell’incremento nei servizi alle famiglie, negli alberghi e ristoranti, nella sanità e assistenza sociale e nell’istruzione, prosegue il calo di occupati nel commercio, nei servizi generali della pubblica amministrazione e nelle attività finanziarie e assicurative.

Alla nuova discesa dell’occupazione a tempo pieno (-35.000 unità, pari a -0,2%), si associa l’ulteriore incremento di quella a tempo parziale (124.000 unità, pari a +3,1%). L’incidenza di quanti svolgono part time involontario sale dal 61,3% del 2013 al 63,6% del 2014.

Nella media del 2014 continua la crescita della disoccupazione con un aumento di 167.000 unità (+5,5%), che interessa entrambe le componenti di genere e tutte le ripartizioni geografiche.

L’incremento è dovuto in quasi sette casi su dieci a quanti sono alla ricerca di prima occupazione. L’incidenza della disoccupazione di lunga durata (dodici mesi o più) sale dal 56,4% del 2013 al 60,7% del 2014.

Nella media del 2014, il tasso di disoccupazione raggiunge il 12,7% in confronto al 12,1% di un anno prima. L’incremento interessa entrambe le componenti di genere e tutto il territorio nazionale, in particolare il Mezzogiorno dove l’indicatore arriva al 20,7%.

Il tasso di disoccupazione si riduce per gli stranieri, passando dal 17,2% del 2013 al 16,9% del 2014; l’indicatore scende dal 16,6% al 16,1% per gli uomini e dal 18,0% al 17,7% per le donne.

Il tasso di disoccupazione giovanile 15-24 anni cresce di 2,6 punti percentuali, arrivando al 42,7%, con un picco del 58,5% per le giovani donne del Mezzogiorno.

La popolazione inattiva tra 15 e 64 anni torna a diminuire (-233.000 unità, pari a -1,6%). Il calo interessa esclusivamente la componente italiana, sia tra gli uomini sia, soprattutto, tra le donne.

Alla riduzione degli inattivi non disponibili a lavorare (-503.000 unità) si contrappone la crescita di coloro che cercano lavoro non attivamente o pur non cercando lavoro sono disponibili a lavorare (nel complesso +293.000 unità).

Tra i motivi della mancata ricerca del lavoro crescono lo scoraggiamento e l’attesa degli esiti di passate azioni di ricerca (rispettivamente 173.000 e 94.000 persone in più).

Prosegue il calo degli inattivi non interessati a lavorare o ritirati dal lavoro (-372.000 unità), concentrati in nove casi su dieci nella fascia di età tra 55 e 64 anni.

Il tasso di inattività nella media del 2014 scende al 36,1%, con un calo di 0,6 punti che interessa sia gli uomini (-0,3 punti) sia soprattutto le donne (-0,8 punti).

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here