La poesia Fusione di Maria Iannaccone letta in chiave psicologica dalla Dott.ssa Stefania Cicchiello evidenzia l’abbraccio tra l’anima e il mondo.
FUSIONE
Respiro la luce solare
sento profumi di fiori
mi nutro con linfe di terra
mi abbandono nei giacigli d’erba
odorosi di cielo
godo del solletico del vento.
Tutto m’inonda di vita e amore.
Dimentico la cupa mestizia
e nel cuore un fuoco radioso sfavilla.
“Fusione” di Maria Iannaccone è una poesia essenziale e luminosa, capace di evocare in pochi versi un’esperienza psicologica profonda: quella del sentirsi interi, presenti, in armonia con ciò che ci circonda.
La poetessa descrive con delicatezza la condizione di pieno contatto con la natura e con il corpo: “Respiro la luce solare”, “mi nutro con linfe di terra”, “mi abbandono nei giacigli d’erba odorosi di cielo”. Questi versi, pur nella loro semplicità, racchiudono una dimensione simbolica potente: la rappresentazione di uno stato integrato della coscienza, in cui corpo, emozione e pensiero si allineano e si smette di combattere, si dimentica la “cupa mestizia” e ci si lascia attraversare dal presente, fino a sentire “un fuoco radioso” che torna a brillare nel cuore.
Dal punto di vista psicologico, la poesia richiama l’esperienza della connessione profonda con l’ambiente, tipica di pratiche come la Mindfulness, l’ Ecopsicologia o la Bioenergetica: un momento in cui l’Io non si dissolve, ma si apre. È una condizione di benessere reale, osservabile, in cui si abbassano le difese, si riduce la ruminazione mentale e aumenta la percezione sensoriale.
“Fusione” ci fa capire che non serve fuggire lontano per ritrovarsi: a volte basta stendersi sull’erba, chiudere gli occhi e ricordare che siamo tutti parte della stessa meraviglia.