IL GIGLIO: la grande manifestazione di arte popolare di Flumeri.
La costruzione del Giglio, effettuata in occasione della festa di San Rocco (15-16 Agosto), si perde nella notte dei tempi ed è il segno di fedeltà dei flumeresi verso il loro protettore.
La parola Giglio significa “offerta di primizie” e rappresenta il simbolo più evidente della cultura contadina, del folclore e della storia civile e religiosa di Flumeri. Intorno ad esso, s’intrecciano i valori dell’amicizia e del legame alle tradizioni.
Il Giglio di Flumeri, a differenza degli obelischi di Fontanarosa e di Mirabella, conserva ancora la severità dell’arcaico totem. I secoli non sembrano passati: forse gli interventi artistici sono stati ritenuti inutili orpelli, forse si è voluto lasciare al grano la sua vera identità per rendere più diretto il rapporto con il Santo.
Anche qui a proteggere il paese è San Rocco, che con la sua potenza taumaturgica tenne lontano le malattie durante la buia notte della peste e del colera.
Il Giglio di Flumeri, inoltre, non ha le caratteristiche della macchina scenica: è un edificio rigido, non ha snodi ed è alto circa venti metri, a differenza degli obelischi che ondeggiano col proprio asse e rasentano i trenta metri.
Il grande interesse del Giglio risiede nel modo in cui è disposto il grano. Probabilmente questa particolare disposizione è antica di millenni.
Vi sono le tracce di un affascinante primitivismo che si è protratto nei secoli, di una tradizione trasmessa senza l’aiuto di una scuola, di un libro.