A La Guardiense fari puntati su “Una viticoltura innovativa tra cambiamenti climatici e nuovi modelli gestionali”.

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In un affollato incontro tenutosi nel salone delle assemblee della Guardiense, sono stati affrontati i temi per “Una viticoltura innovativa tra cambiamenti climatici e nuovi modelli gestionali”. A relazionare, sull’argomento tanto interessante quanto attuale, il Prof. Attilio Scienza, noto ricercatore nel campo dell’agronomia, e il Dott. Riccardo Cotarella, uno dei più autorevoli e apprezzati enologi italiani.

L’incontro è stato introdotto dal dott. Domizio Pigna, Presidente del sodalizio guardiese, che ha sottolineato “l’importanza di questi appuntamenti tesi a illustrare un percorso innovativo, portato avanti con un lavoro di squadra e si spera capace di assicurare un futuro migliore per tutti”.

 

Il Prof. Attilio Scienza ha affermato che “è arrivato il tempo delle scelte e che il cambio climatico può essere un’opportunità”. Inoltre, ha rilevato, “bisogna considerare l’accelerazione dei processi di maturazione, modificare le tecniche culturali e gli interventi genetici e, non ultimo, valutare la riduzione delle disponibilità idriche per effetto della desertificazione”.

Per l’illustre ricercatore, in presenza di un rischio sulla produttività, bisogna adattarsi alle nuove situazioni climatiche e mettere in atto delle strategie di mitigazione del fenomeno.

“La ricerca – ha spiegato Attilio Scienza – ha indicato delle soluzioni che riguardano: la viticoltura di precisione, la sostenibilità alla resistenza, le nuove varietà, i nuovi portainnesti e la riduzione dell’impatto ambientale”.

 

Il Dott. Riccardo Cotarella, invece, nel rilevare “l’orgoglio di ascoltare il prof. Scienza sulle tematiche territorio-vigneto”, ha osservato che nel Wine Research Team (una rete di imprese che rappresenta un’Italia del vino che crede nel valore della ricerca scientifica), la Guardiense, azienda capofila, è pronta a fare la sua parte, insieme con altre trentadue aziende che fanno sistema, con l’unico intento di portare nuovo reddito al vigneto.

“Qui – ha aggiunto l’enologo della cooperativa guardiese – c’è voglia di crescere e i risultati ci sono, però dobbiamo attivarci per essere sempre al passo con i tempi e pronti ad arginare le diverse insidie elencate dal prof. Scienza”.

Per Cotarella, infine, bisogna fissare una riunione con tutti i tecnici del territorio, avviare un nuovo studio sulla Falanghina e favorire un maggiore reddito agli addetti ai lavori.

L’incontro è stato chiuso da un beneaugurante brindisi con lo spumante “Quid” de La Guardiense.

 

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