I Leoni Imbavagliati di Legambiente sulla crisi idrica di Solofra.

0
845
CartolibreriaShop.it acquista online tutti i prodotti per la scuola e per l'ufficio. Zaini, astucci, colori, penne, quaderni, raccoglitori, evidenziatori, Stabilo, Legami Milano, Eastpack, Invicta, Pool Over, Panini, Seven
Solofrana3Fin da quando ero bambino sono affascinato dalla fontana dei Quattro Leoni. L’acqua e il Sole: Solofra. L’acqua e la sua magia, la risorsa naturale per eccellenza, che dai nostri monti e dalla nostra terra sgorga e si estrae. Limpida, fresca… la Scorza, le Bocche, i Quattro Leoni… foto in bianco e nero o a colori un po’ sbiaditi hanno sempre accompagnato racconti, diventati quasi un mito,  che indicavano tempi felici di scampagnate, di bevute d’acqua ristoratrici, di cocomeri al fresco e di turisti per gite fuori porta. Turisti!? Si turisti, perché anche di turismo dell’acqua si può, anzi si dovrebbe, parlare.
“L’acqua di Solofra! Famm’ fa na bella veppt’a d’acqua! Aaaah!” L’acqua è vita, l’acqua è economia. A dire il vero non ho mai amato l’espressione Oro Blu, perché associo l’oro alle gioiellerie, luoghi costruiti dall’uomo dove si fa commercio,  mentre l’acqua per me è natura, bellezza e libertà: boschi, montagne, sorgenti ruscelli… Ma per Solofra è stata, è e, spero, sarà economia legata ad passato glorioso del secolo d’oro, un passato di crescita a volte un po’ cieco di ciò che c’era intorno e un passato recente in chiaro scuro tendente al buio. Ma tornando alla fontana dei Quattro Leoni, da cui è partita la mia digressione, la protagonista di una lunga storia come il cambio di posizione da via Felice De Stefano a Piazza San Michele, le tantissime persone che ha dissetato, gli schizzi che i ragazzi spesso si lanciano per gioco, ma anche la mano di sciocchi imbrattatori armati di bomboletta. Poi nei primi giorni del mese di gennaio 2014, i Quattro Leoni sono stati protagonisti dei mass media, infatti, dalle fauci delle fiere usciva Acqua al Tetracloroetilene. Caos, Panico, Picchetti anti bevuta. Si aggirava e si osservava la fontana come se fosse la scena di un crimine. Povera fontana! Povera Solofra! Diciamo che col tempo l’allarme è rientrato, i pozzi untori isolati, e i leoni hanno continuato la loro funzione. Però (si c’è sempre un però) l’acqua ha cominciato a scarseggiare…  con la chiusura dei pozzi contaminati in area industriale si è quasi dovuto scendere a compromessi, banalizzo, “ci laviamo o lavoriamo?”. In realtà non so se questa domanda ce la siamo posti tutti e semmai abbiamo risposto, ma di fatto la continuità lavorativa è data dalle acque delle sorgenti e pozzi posti a monte di Solofra con seri disagi per le utenze domestiche. L’acqua manca. Non mi piace semplificare e di fare di tutta un’erba un fascio ma cercherò di spiegare il tutto dicendo che è come il “Leone” che si morde la coda. L’emergenza nasce perché qualcuno ha compromesso la falda a valle, inquinandola; le attività conciarie pur disponendo di pozzi privati non possono utilizzarli perché sono state compromesse le loro condizioni ambientali; con la chiusura dei pozzi a valle, Consolazione ed Eustachio e quelli privati, l’acqua delle sorgenti e pozzi a monte viene distribuita (e mal gestita aggiungo) alle utenze civili e produttive; l’acqua manca ormai da anni senza soluzioni all’orizzonte, tranne il tentativo di costruzione di un nuovo pozzo ancora velato di mistero; alcune concerie si sono dotate di filtri al carbone per poter reinserire l’acqua dei pozzi nel ciclo produttivo, ma è la soluzione di pochi; i pozzi a valle compromessi non potranno mai più essere utilizzati nel sistema idropotabile; il malcontento tra i cittadini sale sempre più… e da fastidio. Ma sapete alla fine chi è dovuto stare zitto? Chi è stato imbavagliato? Chi non deve far sentire il suo vocio leggero e continuo? Il leone della fontana (e altri fontanini pubblici). Una soluzione? Un rebus risolto? Un nodo sciolto? A mio avviso un Effetto placebo! Peccato perché ogni volta che vado a bere dalla monumentale fontana i Leoni mi sussurravano: “La colpa non è nostra! Noi non sappiamo nemmeno cos’è il Tetracloroetilene. Ma se scoprissimo il colpevole invece dell’acqua volentieri un morso!”
ANTONIO GIANNATTASIO, Cittadino di Solofra, Presidente Circolo Legambiente “Soli Offerens”

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here