Inchiesta Aias, petillo (UgL): dobbiamo tutti metterci la faccia.

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La vicenda dell’Aias di Avellino tocca la nostra comunità molto da vicino.  Abbiamo il dovere di stringerci attorno ai lavoratori e alle lavoratrici e sostenere la battaglia che in primis la CGIL sta portando avanti; dovremmo farlo, non solo per le persone coinvolte, ma anche  per il lavoro, per la dignità di un territorio e per noi stessi.

Il grido di dolore che da mesi stanno innalzando, è eroico e salvifico ma può cadere anche in un silenzio assordante condannandoci tutti alla vergogna di non aver saputo ascoltare e soprattutto di non aver saputo (o voluto) trovare una soluzione.

Questi lavoratori e lavoratrici che da giorni stanno portando avanti lo sciopero della fame lottanola tutela di un sacrosanto diritto: quello del proprio posto di lavoro, quello di un salario dignitoso che non percepiscono da più di 10 mesi nonostante abbiano garantito prestazioni a pazienti di cui si occupano e che soffrono della mancanza di un servizio dignitoso.

Una  battaglia che ha avuto il valore di  evidenziare percorsi discutibili per anni di consorteria cittadina a cui la nostra comunità  non ha avuto mai il coraggio di ribellarsi. Abbiamo (in parte) l’occasione di riscattarci. Abbiamo l’occasione, appoggiando questi lavoratori e queste lavoratrici e le tante persone che hanno urgenza dei loro servizi,  di contribuire e dare speranza alla nascita di un “orgoglio cittadino” con cui si difende non solo il posto di lavoro, la dignità del lavoro ma ci si schiera contro la desertificazione del nostro territorio.

Se rimaniamo indifferenti ed inerti non abbiamo più scuse, continueremo ad essere una comunità decadente. E non avremo più il diritto di lamentarci quando i nostri figli ci lasceranno per andare a lavorare altrove.

E’ una battaglia della comunità ed è una battaglia del sindacato, soprattutto quello che del principio della confederalità ha fatto un proprio riferimento. I sindacati confederali si sono sempre stretti attorno a battaglie come queste, a prescindere da chi fosse la primogenitura o da quale sigla fosse portavoce dei lavoratori.

La CGIL con Marco D’Acunto, che da giorni ha iniziato insieme a tanti lavoratori lo sciopero della fame, merita un rispetto e un appoggio che dovrebbe andare al di là della convenzionale stretta di mano. Ci dobbiamo mettere tutti la faccia insieme a chi da giorni, da mesi,  ce la sta mettendo rischiando in prima persona.

Noi siamo con i lavoratori e le lavoratrici AIAS, siamo insieme a chi ha iniziato questa battaglia. Sosteniamo le ripetute  richieste di intervento, sosteniamo le istanze di bonifica del territorio che hanno infettato le teste e il cuore di molti Avellinesi.

Sosteniamo un primo maggio di lavoro per una vera dignità del lavoro.

Ornella Petillo    Segretario Confederale UGL

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