La cascata della discordia a Montella

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C’è chi riesce a vendere la Fontana di Trevi a uno sprovveduto turista, e chi incassa, con la complicità delle istituzioni, dalla vendita di una porzione di fiume. Nel primo caso si tratta di un film, nel secondo siamo a Montella, cuore verde dell’Irpinia. In provincia di Avellino.

Dove, ogni estate, da circa un decennio, migliaia di ignari turisti provenienti da ogni angolo della Campania per visitare l’ormai nota Cascata della Madonnella, si ritrovano costretti a pagare il biglietto di ingresso al gestore di un bioparco realizzato nella zona. Anche solo per imboccare il breve sentiero che costeggia il fiume Calore fino alla suggestiva cascata.

L’area ricade interamente nel Parco regionale dei Monti Picentini. Ente preposto alla tutela ambientale e conservazione della biodiversità. Per non lasciare che interessi privati che potrebbero recare pregiudizio all’ambiente prendano il sopravvento. Qualcosa è andato storto. Se l’Ente Parco è disattento, la politica locale non brilla certo per capacità di risolvere i problemi. O manca la volontà di cambiare l’ordine delle cose? Favorire il passaggio pedonale lungo l’argine, raggiungibile facilmente dalla vicina strada, assicurandone l’effettiva praticabilità senza doversi imbattere in barriere di filo spinato, creare nuovi parcheggi, organizzare e proporre dei servizi richiede pensare fuori dagli schemi della politica per pochi.

La cascata “aperta al pubblico” gratuitamente e in piena libertà – come lo era prima della realizzazione del bioparco – rappresenterebbe un vanto per l’intero territorio. Ma l’Irpinia, si sa, è la terra delle menti chiuse. Così, nel Principato di Montella, amministrato da cinque anni all’insegna dello slogan elettorale “bene comune”, per godere di un bene ambientale appartenente a chiunque bisogna effettuare la prenotazione e il pagamento di 4 euro a persona. Rispettando gli orari di apertura e i dettami di un’ordinanza sindacale a dir poco retrograda, che essenzialmente impedisce di avvicinarsi troppo alla cascata per motivi di sicurezza. Bel modo di fare accoglienza e di essere accoglienti.

L’elemento imprescindibile della promozione turistica e territoriale è la serietà: vedere le cascate più famose del mondo, quelle del Niagara, è gratuito; per il salto d’acqua meno sconosciuto della modesta Irpinia è necessario munirsi di biglietto. Naturalmente, come spesso accade in questi casi, metter mano al portafoglio tocca solo ai cittadini giunti da altro comune. E poco importa se il sindaco di Montella svolge anche il ruolo di presidente della Provincia. La mala-politica dovrebbe sapere che attirare nuova gente da spennare funziona solo una volta. Perché turisti delusi sono turisti che non torneranno mai più.

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