L’intreccio istituto De Luca e Liceo Scientifico “P.S. Mancini”.

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Il 18 novembre 2016 l’amministrazione provinciale a firma del dirigente Dott. Ing. Antonio Marro emana un provvedimento che prevede: riassegnazione spazi adibiti ad uso scolastico relativi agli istituti P.A. De Luca, Liceo Scientifico P.S. Mancini, ITC Luigi Amabile, IPIA Amatucci, con il conseguimento trasferimento delle attività a partire dal 26/11/2016.

Ciò è dovuto alla necessità di effettuare il trasferimento delle attività didattiche e scolastiche dell’Istituto d’Arte P.A. De Luca di Avellino dall’immobile sito alla via Tuoro Cappuccini 65/67 di Avellino (in quanto ritenuto, in seguito ad accertamenti tecnici, non sicuro per l’incolumità delle persone), in altri locali di proprietà della Provincia di Avellino, secondo un principio di adeguatezza ed economicità, evitando per quanto possibili: la condivisione di più scuole nello stesso immobile; l’istituzione di doppi turni e la dispersione in più sedi degli alunni di uno stesso istituto scolastico.

Nel provvedimento è riportato che:

  • in data 16/9/2016 la società G.G. (ovvero Generali Giaquinto) Costruzioni di Montoro ha consegnato le risultanze sulle prove eseguite sul “De Luca”;

  • in data 10 novembre si è tenuta una riunione per condividerne i risultati e valutare il da farsi; in tale riunione i tecnici della ditta affermano che le criticità non sono limitate ad alcuni solai ma diffuse ad ogni livello;

  • dopo altri 8 giorni viene emesso il provvedimento di chiusura del “De Luca” e il trasferimento a “cascata” di studenti, personale docente e non.

Domanda legittima: perché si è aspettato più di 2 mesi, dal 16 settembre al 18 novembre, mettendo a rischio alunni, docenti e personale Ata del “De Luca”?

Risposta: tempi burocratici?

In seguito al provvedimento si susseguono proteste dei genitori della succursale del Mancini e le affermazioni delle persone coinvolte.

La preside Siciliano (Ottopagine del 19 novembre) afferma che i tecnici di Palazzo Caracciolo erano andati nel mese di luglio al De Luca per eseguire controlli sulla staticità degli edifici; “non c’era altra soluzione” – relativamente alla dislocazione degli istituti – (Orticalab del 19 novembre) e che lo spostamento sarebbe avvenuto comunque a giugno (Il Ciriaco del 19 novembre); “La Provincia ha lavorato 5 giorni ed anche di notte garantendo il diritto allo studio” (Orticalab 21/11/16)

Perché ringrazia il presidente Gambacorta (Orticalab del 19 novembre) – visto che la chiusura del “De Luca” era un atto dovuto da parte dell’amministrazione e considerato che ha continuato a far entrare i suoi alunni e i suoi dipendenti, mettendo, a sua insaputa, a rischio la loro incolumità?

Il presidente della Provincia Domenico Gambacorta, dal canto suo, affermava: “l’ordinanza non si tocca, garantita la sicurezza di tutti gli studenti” (Orticalab 21/11/2016); “non cambiamo idea – i genitori rischiano di causare procurato allarme (Ottopagine del 26/11/16); “forniremo la documentazione richiesta” -solo in parte evasa con la perizia del Prof. Petti di aprile 2017 e comunque sotto verifica della Procura- (Il Ciriaco 28/11/16).

Il FINALE

In data 17.9.2016 la Prof. Maria Rosaria Siciliano, convoca il collegio dei docenti. Il verbale riporta al PUNTO 5: Il DS comunica ai docenti che con la L. 107 del 2015 il MIUR ha avviato un piano straordinario di indagini diagnostiche dei solai degli edifici scolastici e che pertanto anche la nostra scuola è stata sottoposta a tali indagini. Da quest’ultime è risultato che per il nostro edificio scolastico sono emerse significative criticitàQuindi la Provincia ha emesso decreto di trasferimento ad altra sede e nello specifico ha individuato quale nuova sede, l’immobile sito in via Scandone utilizzato, allo stato dal Liceo Scientifico Mancini. Vista la normativa in materia, la Provincia ha disposto con decorrenza dal 21/11/2016 che gli immobili di via Tuoro Cappuccini sede attuale dell’ISSIS De Luca vengano liberati dalle attività scolastiche e didattiche per essere messi a disposizione dell’Ente proprietario; il PUNTO 6 riporta: Il DS comunica al Collegio che Vista la gravità della situazione e dell’imminente chiusura della scuola, il calendario dei Consigli di classe subirà una variazione.

LA CONCLUSIONE

Lo stesso giorno o al massimo il giorno dopo la consegna della perizia della GG Costruzioni, la DS era stata informata (da chi?) della chiusura del De Luca e del suo trasferimento, a metà novembre, presso via Scandone. E poi perchè aspettare la metà di novembre per effettuare il trasferimento?

E la stessa prof. Siciliano ad affermare in conferenza stampa: “la provincia di Avellino, nella persona del Presidente Gambacorta e del consigliere Giaquinto, mi hanno avvisato del fatto che persisterebbero alcuni problemi ben primache la Procura della Repubblica acquisisse i carteggi” (Orticalab 19/11/2016).

Infine, in occasione dell’open day del De Luca, il presidente Gambacorta afferma: “Operazione riuscita. Non mi pare che ora ci siano particolari problemi tra scientifico e ragioneria” (Il Mattino 18.12.2016).

Queste affermazioni arrivano dopo 3 giorni che il Dirigente dell’ASL, accompagnato da due tecnici della provincia, in seguito a sopralluogo presso il Liceo Mancini di via L. De Concilj, riscontra diverse violazioni del DM 18.12.1975, in seguito all’ammasso degli studenti, guarda caso tutte classi ex via Scandone, in aule “ricavate per suddivisione o utilizzo di ambienti preesistenti”. Tale violazione secondo la giurisprudenza, ovvero secondo vari tribunali amministrativi, è da considerarsi UNA VIOLAZIONE AL DIRITTO ALLO STUDIO.

La chiusura del De Luca era stata decisa già a settembre (senza informare i genitori della ex succursale di via Scandone), e tutto quello che ne è seguito è una FARSA, dove ogni attore ha recitato la sua parte, il tutto a danno di circa 800 studenti, che sono stati costretti a trasferirsi da un istituto di recente costruzione, in uno che tutt’ora non garantisce i parametri minimi previsti dalla LEGGE ITALIANA.

Considerato che tale violazione è un dato certo ed incontestabile, le affermazioni di politici, dirigenti e funzionari di enti dello stato, che affermano che il Mancini è una scuola sicura e che viene garantito il diritto allo studio, nonché il silenzio degli Enti preposti al rispetto delle condizioni igienico-sanitarie, devono fare MOLTO RIFLETTERE, non solo sulla vicenda Mancini!

 

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