Movida, Festa minaccia di chiudere tutto. Unità crisi: basta assembramenti.

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Troppi assembramenti nella movida avellinese nel primo sabato di riapertura dei locali dopo oltre due mesi di lockdown per l’emergenza Covid-19. Scene che si sono ripetute a Tuoro Cappuccini, Viale Italia e al Corso Vittorio Emanuele. Gruppi di giovanissimi ammassati nelle strade dei locali notturni.

Superlavoro per Carabinieri, Polizia e Polizia Municipale che hanno inviato in tutte le zone pattuglie per liberare le strade. Il sindaco Festa vuole evitare provvedimenti drastici di chiusura di strade e dare ancora fiducia ai giovani della sua città ma decisivo sarà il prossimo weekend per invertire la tendenza.

“Non voglio più vedere scene di affollamenti ci vuole più responsabilità. Devo dire che la situazione è stata gestita abbastanza bene ai Cappuccini, purtroppo invece abbiamo registrato qualche criticità di troppo ai Platani e al Corso. Io non sono per i provvedimenti restrittivi però se proseguiamo di questo passo sarò costretto a farlo, per cui già dal prossimo weekend intensificheremo i controlli”.

“Ecco allora che il mio appello è ai giovani – dice Festa – di cui mi fido ancora: cambiamo registro, anche per quanto riguarda l’abbandono di bottiglie di birra e rifiuti, non voglio più vedere situazioni del genere, faccio appello alla vostra maturità”.

L’Unità di Crisi della Regione Campania, riunita per esaminare la situazione epidemiologica “dopo quanto si è verificato nell’ultimo weekend con ripetuti assembramenti senza mascherine, rinnova con fermezza l’invito al rispetto delle ordinanze in vigore e a evitare comportamenti irresponsabili che potrebbero determinare una risalita della curva dei contagi. Si ricorda che non sono consentiti assembramenti e che è obbligatorio indossare la mascherina”.
“I dati degli ultimi giorni non rivelano che il Covid-19 sia sparito o addirittura che sia stato debellato. E’ fondamentale il senso di responsabilità di ciascuno a tutela della salute di tutti. Si ricorda infine che i cittadini hanno il dovere di attenersi rigorosamente alle disposizioni per evitare che il contagio riprenda con drammatiche conseguenze sanitarie e sociali”, conclude la nota. (ANSA).

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