No del COISP alla chiusura di 23 questure (c'è anche Benevento, che andrebbe accorpata ad Avellino).

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1604696-matteo-piantedosi-bolognaIn data odierna si è svolta presso il Dipartimento della P.S. una riunione durante la quale l’Amministrazione ha portato in esame una proposta di D.P.R. che prevede la riorganizzazione del Ministero dell’Interno e dei suoi Dipartimenti, a cominciare proprio da quello della Pubblica Sicurezza.

La riunione era presieduta dal Vice Capo della Polizia Pref. Matteo Piantedosi ed ha visto la partecipazione del Direttore Centrale per le Risorse Umane Pref. Mazza, del Direttore Centrale per gli Affari Generali Pref. Truzzi, del Direttore dell’Ufficio per l’Amministrazione Generale Pref. Valentini e del Direttore dell’Ufficio per le Relazioni Sindacali V.Pref. Ricciardi.

Il progetto di D.P.R. – così come evidenziato dal Vice Capo della Polizia – nasce dall’attuazione della Legge 144/2014 inerente misure di semplificazione amministrativa e della Legge 147/2014 riguardante disposizioni sulle città metropolitane e sulle provincie.

Il provvedimento – ha continuato il Prefetto Piantedosi – riguarderà la chiusura di Prefetture e Questure ed in luogo di queste ultime nasceranno comunque dei presidi territoriali di cui il Vice Capo non è stato ancora in grado di indicare la tipologia, né l’inquadramento ordinamentale, né la consistenza organica.

Il COISP, nel suo intervento, ha criticato fortemente il provvedimento proposto, specificando che la malsana idea di chiudere 23 Questure su tutto il territorio Italiano, accorpando le loro competenza presso le Questure limitrofe è un disegno scellerato e pericoloso per il Sistema Sicurezza del Paese, e che mai nella storia della Repubblica Italiana, nessuno aveva pensato di incidere in modo così negativo e pesante sulla sicurezza dei cittadini.

Proprio per la portata del provvedimento, inoltre, ha chiesto che il confronto avvenga con il Ministro dell’Interno in quanto è quest’ultimo che, prima dinanzi ai Cittadini e poi ai Poliziotti, si deve assumere la responsabilità di smantellare importanti articolazioni della Polizia di Stato, incidendo in modo profondo e inopportuno sulla sicurezza dei cittadini che risiedono in ventitré provincie Italiane, alcune delle quali anche fortemente aggredite dalla criminalità mafiosa.

Il COISP ha chiesto di conoscere se analoghi provvedimenti normativi siano in itinere per le altre Forze di Polizia, elemento indispensabile per conoscere la reale portata dell’arretramento territoriale che si vuole far compiere al Sistema Sicurezza del paese riportandolo indietro di 35 anni, oppure se si tratta di una strisciante militarizzazione dell’ordine e sicurezza pubblica che comincerà con la militarizzazione delle competenze e del personale del Corpo Forestale dello Stato.

Questa O.S. ha affermato che, contrariamente alle assicurazioni fornite dal Vice Capo della Polizia, l’approvazione del D.P.R. proposto, magari con provvedimenti ovviamente conseguenti, comporterà la inevitabile riduzione degli organici e conseguentemente dei posti di funzione, generando serie e concrete problematiche alla mobilità del personale, soprattutto presso le città che non saranno più sede di Questura dove diventerà praticamente impossibile essere trasferiti, senza sottovalutare anche un ulteriore blocco alla progressione di carriera per gli attuali appartenenti ai ruoli direttivo e dirigente.

Il COISP, durante la riunione, ha richiamato invece la necessita di procedere al più presto con quello che doveva essere l’oggetto della riunione, ovvero i decreti attuativi della c.d. Legge Madia ed in modo particolare con una serrata discussione sul riordino delle carriere del personale della Polizia di Stato, che purtroppo durante la riunione è stato solo lambito dalla discussione. Sul provvedimento in esame si è registrata un’anomala, sostanziale, accettazione da parte di molte altre organizzazioni sindacali, come se nulla si possa fare per evitare o modificare l’impianto di questo invasivo provvedimento che pretendere di chiudere 23 Questure.

Il COISP ha ribadito la propria contrarietà alla chiusura delle 23 Questure ed al contrario di altre organizzazioni sindacali non intende accettare o subire questo provvedimento normativo e metterà in campo tutte le iniziative necessarie ad evitare lo smantellamento del Sistema Sicurezza di cui questo provvedimento è solo l’inizio.

Al termine della riunione, il Vice Capo della Polizia Pref. Piantedosi ha assicurato che su questo provvedimenti ci saranno ulteriori incontri che serviranno a definire meglio i contorni del progetto, assicurando nel contempo che sarà avviato rapidamente anche il confronto sui decreti attuativi della c.d. Legge Madia. Il COISP non ha intenzione di indietreggiare di un solo passo a tutela del personale della Polizia di Stato e quindi combatterà contro la chiusura delle 23 Questure e degli altri Uffici che saranno proposte a breve dal Dipartimento della P.S..

Lotterà anche contro chi tenterà di far passare in silenzio questo ed altri progetti scellerati, tentando strane contropartite.

Di seguito l’elenco delle città dove saranno accorpate/chiuse le Questure e le Prefetture (tra parentesi le Questure che si pretende di chiudere) – Alessandria (Asti) – Ascoli Piceno (Fermo) – Avellino (Benevento) – Bergamo (Sondrio) – Caltanissetta (Enna) – Campobasso (Isernia) – Catanzaro (Vibo Valentia) – Como (Lecco) – Imperia (Savona) – L’Aquila (Teramo) – Lucca (Massa Carrara) – Mantova (Cremona) – Novara (Verbano Cusio Ossola) – Nuoro (Oristano) – Padova (Rovigo) – Parma (Piacenza) – Pavia (Lodi) – Pescara (Chieti) – Pistoia (Prato) – Treviso (Belluno) – Udine (Pordenone) – Vercelli (Biella) – Viterbo (Rieti).

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