Giornata della Memoria, doppio appuntamento al Cimarosa venerdì 26 e sabato 27.

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Un convegno, un concerto fuori dal comune sulla “musica degenerata” e una cantata scenica con le musiche degli allievi della Classe di Composizione del maestro Vitale e le voci di Maria Grazia Schiavo e Anna Paola Francesca Natale.

Il Conservatorio «Cimarosa» di Avellino, presieduto da Luca Cipriano e diretto da Carmelo Columbro, celebra la Giornata della Memoria con un doppio appuntamento in programma venerdì 26 e sabato 27 gennaio per non dimenticare le orribili atrocità generate dalla follia nazifascista.

Le celebrazioni della Giornata della Memoria avranno inizio venerdì 26 gennaio, alle ore 17:30 in Aula 41«Bruno Mazzotta», con la conferenza di Annalisa Capristo del Centro Studi Americani di Romadal titolo «La persecuzione antiebraica nel settore musicale» che proverà ad approfondire, in mancanza di una trattazione specificamente dedicata, gli effetti delle leggi razziali del 1938 nel settore musicale italiano, attraverso una ricognizione accurata delle fonti archivistiche e bibliografiche presenti negli archivi e nelle biblioteche di Istituzioni musicali e culturali in Italia e all’estero. Un viaggio nella Storia del nostro Paese durante il Ventennio fascista che generò quelle odiose leggi razziali che dal ’38 interessarono anche il mondo musicale ed operistico italiano.

Sempre venerdì 26 gennaio, ma alle 20:30, nella consueta location dell’Auditorium «Vitale» di piazza Castello, la giornata proseguirà con «Il sassofono, il jazz e la musica degenerata – Quando le armi erano puntate contro gli uomini con i sax», concerto con i maestri Gianfranco Bruno al sassofono e Lorenzo Fiscella al pianoforte.

Siamo nel 1933 e nella Germania nazista inizia una lotta senza confini al jazz, considerato dal Terzo Raich come la «degenerata musica americana». Assurdi divieti ai gruppi musicali, rimozioni complete dai palinsesti delle radio nei territori germanici fanno di questo periodo uno dei più bui nella storia della musica. In occasione della Giornata della Memoria, il Conservatorio «Cimarosa» omaggia grandi compositori come Dressel, Schuloff, Ullmann e Weil ela loro carica di ribellione e il fiducioso messaggio di speranza in un concerto per sassofono e pianoforte ad ingresso gratuito per non dimenticare gli orrori del XX secolo.

Il programma del concerto si declinerà attraverso brani come la «Slawische Rhapsodie op. 23» di Viktor Ullmann, composta all’interno del campo di concentramento di Terezìn, «Bagatellen» di Erwin Dressel, «Hot Sonate» diErwin Schuloff, «Susy» diEman Balzar (Erwin Schuloff)e «Two songs» di Kurt Weill.

Infine, nella Giornata della Memoria, sabato 27 gennaio alle ore 20:30, l’Auditroium/teatro del Conservatorio di Avellino aprirà i battenti per ospitare «Quando finisce la notte?», cantata scenica per voci e ensemble strumentale a cura del maestro Giacomo Vitale per la regia di Giuseppe Sollazzo e i testi di Anna Frank e Primo Levi.

Le musiche sono state composte da Albi, Bellino, Ciccone, De Risi, Faggella, Garzillo, Gomena, Di Lena, Scia, Sabbatino, Sasso, Saturno, Tammaro, D’Onofrio e Pacelli, alunni della classe di Composizione delmaestro Vitale.

Sara Giglioe Francesco Viglietti saranno le voci recitanti mentre il canto sarà affidato a Paola Francesca Natale e Maria Grazia Schiavo, soprani di livello internazionale edocenti del Conservatorio.

L’opera è stata concepita e scritta all’interno della classe di Composizione del maestro Vitalee nasce dall’esigenza di onorare la memoria di tutte le notti che l’umanità ha attraversato e attraversa periodicamente, nella sua storia. Una cantata moderna per voci, flauto, sax, pianoforte, fisarmonica, chitarra, percussioni, viola, contrabbasso e live electronics, che vedràla partecipazionedei 23 allievi dell’Orchestra d’archi giovanile del «Cimarosa» coadiuvati dai tutor Patrizia Maggio, Simone Basso e Carmine Laino,diretti dal maestro Claudio Ciampa, assistiti da Gian Marco Di Leva, allievo del Conservatorio di Avellino.

In una sorta di contrappunto a due voci, le musiche asciutte ed essenziali interagiscono con il percorso testuale ispirato dal «Diario» di Anna Frank e da «Se questo è un uomo» di Primo Levi. Un omaggio alla speranza perché nessuno, anche nella notte più nera può spegnere la luce dell’anima.

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