Gracias a la Vida, spettacolo al Conservatorio Cimarosa di Avellino martedì 11.

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Gracias a la vidaLocandinaMartedì 11 novembre 2014 alle 19,00 l’Auditorium del Conservatorio “Domenico Cimarosa” di Avellino ospiterà lo spettacolo GRACIAS A LA VIDA – Concerto di musica folk internazionale. Un Progetto di Susanna Canessa e Giacomo Vitale per un Conservatorio aperto alle nuove tendenze compositive, che dà spazio anche alla musica Folk.

Fu proprio Renzo Arbore, durate la sua visita dell’inverno scorso in Conservatorio – ce lo ricorda Susanna Canessa – a parlare del ruolo di questa musica nella formazione culturale di un musicista, caldeggiandone l’introduzione  in un percorso di studi istituzionale.

Da alcuni anni, la violoncellista e folk-singer Susanna Canessa porta in giro, con ottimi riscontri, una proposta musicale, legata alla canzone Folk internazionale. Da qui l’idea del M° Giacomo Vitale di portare, insieme alla docente Canessa, sul palco di un luogo classico come il Conservatorio di Avellino il mondo della musica tradizionale di vari paesi del mondo ed avvicinare a questo genere gli allievi di composizione, dando vita a tre nuovi brani: La forma de querer tú di Vincenzo Albi su testo di Pedro Salinas, Danza delle anime vaganti di Luca De Prisco, I saw the vision of armies di Mario Sasso su testo di Walt Whitman.

E’ consuetudine per questo genere di musica, che a presentare il programma siano gli stessi esecutori, anche se alcuni brani meritano senz’altro di essere qui citati: La Rosa Enflorece, antico canto sefardita del XV secolo (i sefarditi erano gli ebrei che risiedevano nella penisola iberica), tradotto in inglese con il titolo di The Swallow Song nel 1964 da Richard Fariña. La Llorona, una triste leggenda messicana diffusa in tutto il continente americano, Yari ya hammuda tradizionale araba, Tu ca’ nun crire poesia di Titina De Filippo musicata da Brunello Canessa, Dona Dona, melodia tradizionale yiddish, di Zeitlin e Secunda, Non Potho reposare antica serenata sarda di G. Rachel su testo di Salvatore Sini (originale “A diosa”) e, naturalmente, Gracias a la vida, (che dà il titolo a questo concerto), struggente canzone e testamento spirituale della poetessa cilena Violeta Parra.

Ma è proprio la Canessa a spigarci qual è stato lo scopo di un progetto in collaborazione con la classe di composizione. Due mondi che si incontrano: quello classico e quello folk?

La musica leggera oggi cerca di incontrare la classica, lo vediamo anche nei talent, dove si osserva sempre più frequentemente la tendenza ad accostare strumenti e voci proprie dei repertori classici nell’arrangiamento delle canzoni. Gli studenti di composizione, con questo progetto, hanno avuto la possibilità di confrontarsi con il mondo della musica leggera della tradizione, che conserva le radici culturali di un popolo e, in particolare, con il Folk. Ma hanno anche avuto modo di approcciare il concetto di arrangiamento, che costituisce la più grande differenza tra la musica con cui fino ad ora hanno avuto a che fare e quella popolare, e così hanno imparato a prendere le distanze dal concetto di immodificabilità e di volontà compositiva, perché questa musica va adattata all’esecutore, agli strumenti e alla cultura che va ad esprimere. E tutto ciò è stato possibile, oltre che alla grande apertura favorita dal direttore Carmine Santaniello, grazie alla grande disponibilità del M° Giacomo Vitale che ha messo a disposizione la sua classe di composizione, entusiasta del progetto. La presenza del violoncello poi non è nuova nelle mie canzoni, ma l’introduzione della chitarra elettrica è stata suggerita dalle composizioni degli allievi, in cui ho riscontrato anche una certa vena rock”.

Mentre per il M° Vitale: “La musica folk di qualsiasi popolo o nazione, nella sua limpidezza, ci racconta sempre delle più profonde increspature dell’Anima e ci riconduce alle nostre radici e alla Madre Terra”.

Sul palco vedremo: Susanna Canessa, voce, chitarra e violoncello; Monica Doglione, voce; Luca Guida, percussioni; Pasquale Vaccaro, violino; Giuseppe Grimaldi, basso e Antonio Sabbatino, chitarra.

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