“Il mio papa’ e’ diventato anche vostro padre”, l’ennesima lettera di ringraziamento agli “Angeli” dell’Hospice di Solofra.

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Migliorare la qualità della vita di chi è affetto da malattie progressive e in fase avanzata, fornire le migliori cure mediche e la necessaria assistenza, tutto finalizzato alla salvaguardia della dignità della persona fino all’ultimo istante della propria esistenza. Ed è ciò che quotidianamente avviene presso il Pain Control Center Hospice di Solofra, il centro residenziale per la terapia del dolore e le cure palliative dell’Asl Avellino, così come conferma l’ennesima lettera indirizzata agli “Angeli dell’Hospice”, con l’intento di ringraziare pubblicamente tutti gli operatori. 

Matteo Cirino di Serino, che ha amorevolmente assistito il padre durante il ricovero presso l’Hospice di Solofra, ha voluto condividere un suo scritto sulla pagina facebook della struttura sanitaria, per rinnovare la gratitudine e l’affetto personale e della sua famiglia nei confronti di chi ha reso possibile la migliore assistenza per il proprio congiunto, e nei confronti di chi, quotidianamente, con professionalità, efficienza e umanità, ha alleviato le sofferenze del padre e ha sostenuto i familiari in questo duro e difficile periodo. 

Matteo Cirino e la moglie Loredana Pagliarulo hanno voluto indirizzare la missiva allo staff medico, sanitario e dirigenziale dell’Asl Avellino, agli operatori della Cooperativa Nursing Service e all’Associazione House Hospital onlus. Questo il testo:

“Un giorno di circa un anno e mezzo fa, sono entrato in questa struttura per ricoverare il mio papà, che aveva tanto bisogno di cure. Dopo quattro mesi di rianimazione sono riuscito, grazie alla cortesia e l’impegno di persone che fanno del loro lavoro una missione, a farlo trasferire presso la vostra struttura. Da quel momento il mio papà è diventato per tutti Voi come un padre e avete dato il massimo senza fargli mancare nulla, anche affettivamente. Adesso, a distanza di qualche mese che è venuto a mancare, vi ringrazio di tutto, pur sapendo che non sarà mai abbastanza in confronto a quello che Voi tutti avete dato. Adesso ci vediamo di meno, ma personalmente mi mancate tutti. Spesso ritorno in questa struttura e credetemi lo faccio perché vi voglio bene, ma è un dolore immenso e una palpitazione di cuore guardare dalla finestra in quella camera dove non c’è più il mio papà e ricordare quel suo sorriso mentre entravo e vederlo con le lacrime agli occhi, come se volesse scendere da quel letto maledetto e tornare a casa con noi. Abbiamo fatto di tutto per dargli la sua dignità pur sapendo che era inutile, ma penso che persone come lui lasciano il segno e difficilmente si riuscirà a dimenticare quel suo sorridere e scherzare con tutti voi.

Ringrazio dal primo all’ultimo, dall’amministrazione ai dottori, dagli infermieri agli operatori assistenziali, ai ragazzi che collaborano con questa struttura e chiedo scusa a tutti se a volte sono stato invasivo o eccessivo nel fare.

Ringrazio l’ingegnere Florio, la dottoressa Strollo, il dottore Landolfi, la dottoressa Fasano, la dottoressa Rizzo, il dottore Genua, il dottore Rega, gli infermieri Gaetano, Nicola, Angela, Francesca, Giampaolo, Luigi, Emilia, Leonardo e Alfonsina, gli operatori Giovanni, Nunzio, Patrizia, Patrizia, Assunta, Loredana, Giacomo, Angela, Diletta, Rosa e infine il resto dell’Hospice, Carmine, Elena ed Elena, e tutti coloro che in qualche modo collaborano a questo progetto.

Vi raccomando, siate sempre Angeli e aiutate tutte queste persone a non soffrire.

Un abbraccio.

 Matteo Cirino e Loredana Pagliarulo”

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