Il mio nome è Kurdistan, Lorenzo Giroffi presenta il suo libro al Tilt – Tattoo domenica 15.

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Locandina-Libro-KurdistanDomenica 15 febbraio alle 19.00 al Tilt – Tattoo Bar Events in Via Sellitto 17/19 verrà presentato il libro Il mio nome è Kurdistan di Lorenzo Giroffi, edito da Villaggio Maori Edizioni, il racconto del lungo percorso del giovane reporter campano tra le valli e le alture del Kurdistan, ricostruendo il mosaico di una terra piena di contraddizioni.

Questo diario di viaggio, attraverso luoghi di guerre e controsensi, di confini labili e vite incerte, diventa testimonianza diretta di un popolo che lotta per il riconoscimento della sua stessa esistenza e che ha dovuto difendersi nei secoli per custodire la propria lingua e cultura. Paesaggi urbani pervasi dall’odore di petrolio e anonimato, piazze e mercati dove lampeggiano fuochi, miscugli di lingue e bandiere che disegnano la storia controversa di chi rivendica allo stesso tempo autonomia e desiderio di protezione. Nei frammenti di esistenza e di sguardi rubati con la telecamera, tra muri troppo alti e filo spinato, si tenta di ricostruire un territorio impervio, stridente di paradossi e contraddizioni insanabili, dove le umiliazioni storiche hanno rafforzato la voglia di combattere per la propria identità, troppo spesso omessa, sussurrata sottovoce, insegnando ad alcuni a fare della lotta un’esigenza di vita.

Lorenzo Giroffi, giornalista, ha meno di trent’anni. Ha vinto il premio “Reporter contro l’usura” ed il Premio di giornalismo internazionale “Maria Grazia Cutuli”. Ha girato documentari sulla rivoluzione tunisina, sulla cementificazione in Lombardia, sul complicato trapasso istituzionale e rappresentativo in Kosovo, sulla gestione dei rifiuti e dell’acqua in Italia, fino all’analisi della situazione egiziana. Viaggia lungo i confini di Siria, Iraq e Turchia, nel Kurdistan dimenticato, da cui nasce il documentario My name is Kurdistan. Di recente è stato in trincea al fianco dei soldati durante il conflitto nel Donbass.

Nella narrativa esordisce nel 2008 con Il pianto di una matita, nel 2011 con-fine edizioni pubblica il suo secondo romanzo Visioni meccaniche. First Line Press nel 2013 pubblica in e-book i suoi racconti dal Kosovo Vene Kosovare.

Insieme all’autore discuterà il giornalista Marco Monetta, mentre la lettura di alcuni brani estratti dall’opera sarà a cura di Mariatolmina Ciriello. Durante la serata saranno proiettate delle scene tratte dal documentario omonimo.

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