Non un Festival, ma un modo di essere: questo è #PortidiTerra, “2° Festival del #W&W”, da venerdì 18 a domenica 20 a Pietrelcina, Castelpoto, Torrecuso e Benevento.

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Non un Festival, ma un modo di essere: questo è #PortidiTerra, “2° Festival del #W&W”, che si terrà dal 18 al 20 maggio 2018 a Pietrelcina, Castelpoto, Torrecuso e Benevento. #PortidiTerra2018 è organizzato da Caritas Benevento e dal Consorzio “Sale della Terra” ONLUS in collaborazione con la “Rete dei quindici Piccoli Comuni del Welcome”, sostenuto da Fondazione Con il Sud e Banca Etica.
Un porto da cui salperanno processi di sviluppo per il nostro territorio, che può divenire esempio virtuoso per tutti quei Comuni d’Italia, il 70%, con una popolazione inferiore ai 5.000 abitanti.
I piccoli borghi, perle della nostra Italia, possono divenire difatti protagonisti di un cambiamento di rotta in un periodo storico in cui si alzano muri per fermare persone in cammino alla ricerca di un futuro, in cui la mancanza di prospettive fa partire sempre più giovani alla ricerca di un lavoro, in cui alle fragilità si stenta a dare una risposta con dietro un progetto disegnato sulla persona.
A tutto questo c’è già una soluzione, ed è la pratica di un Welfare orientato al Welcome, è investire su Artigianato, Agricultura, Turismo, che sono delle risorse che nei nostri territori già abbiamo, è mettere un argine alla straripante invasione del gioco d’azzardo.
È di questo che parla il Manifesto per una “Rete dei Piccoli Comuni del Welcome”, è questo che è orienta il lavoro e il progetto delle Cooperative afferenti al Consorzio “Sale della Terra Onlus”.
Durante i tre giorni di #PortidiTerra2018 si sono dati appuntamento a Pietrelcina, Torrecuso, Castelpoto e Benevento giornalisti, accademici, personalità di Associazioni e Organismi di settore e della Chiesa: l’evento inaugurale sarà arricchito dalla presenza del Presidente della Conferenza Episcopale Italiana Sua Em.za Cardinal Gualtiero Bassetti.
Per scoprire il programma del #PortidiTerra2018 e chi parteciperà clicca qui
Ecco il video “Sempre più Porti di Terra” di Pino Ciociola pubblicato su Avvenire.

 

di don Nicola De Blasio, Direttore Caritas diocesana di Benevento e Angelo Moretti, Coordinatore generale Caritas Benevento e Direttore scientifico del Festival
Dal 18 al 20 maggio 2018 torna #PortidiTerra, seconda edizione del #Festival del #WelcomeandWelfare”, organizzato da Caritas Benevento e dal Consorzio “Sale della Terra” ONLUS, in collaborazione con la “Rete dei Piccoli Comuni del Welcome” che hanno aderito al “Manifesto per un Rete dei Piccoli Comuni del Welcome” lanciato, a febbraio 2017, da Caritas Benevento. Ad oggi, i Comuni sono quindici.
L’edizione del 2017 del #PortidiTerra – che ha visto la partecipazione, tra gli altri, di Mons. Nunzio Galantino, segretario della Conferenza Episcopale Italiana, di Oliviero Forti, Responsabile Nazionale Immigrazione di Caritas Italiana, e di Regina Catrambone di MOAS – si è svolta nei primi tre Comuni aderenti alla Rete: Roccabascerana, Chianche e Petruro Irpino.
Il #PortidiTerra2017 è stato incentrato sul rapporto tra accoglienza diffusa e spopolamento delle aree interne, attraverso la promozione dei centri Sprar (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati), l’unico vero asse istituzionale per un’integrazione possibile.
Alla fine del #PortidiTerra2017, il Ministero degli Interni ha pubblicato la nuova graduatoria nazionale degli Sprar e la provincia di Benevento si è risvegliata come prima provincia Welcome di Italia, con quattordici progetti approvati. Da allora, il numero dei Comuni che hanno provato a diminuire l’accoglienza improvvisata dei Centri di Accoglienza Straordinaria con l’ordinarietà di un piccolo centro comunale di accoglienza per richiedenti asilo, con ricadute importanti e positive per l’economia e la demografia dei piccoli comuni, è andato sempre più crescendo.
Quest’anno sono i Comuni #Welcome di Pietrelcina, Torrecuso, Castelpoto e Benevento a essere protagonisti di #Portiditerra2018 nei tre giorni di dibattiti, teatro, fotografia, cucina, cinema per il “cambio di rotta”: accompagnare le persone che dal mare giungono a terra, accompagnare i territori a tornare fertili di lavoro e di coesione sociale attraverso il buon welfare, quello possibile, quello che è già legge e che non aspetta nuove riforme per essere attivato, ma solo nuove prassi. Il “cambio di rotta” contro la desertificazione delle aree interne, ma anche contro i venti di guerra e di divisione che sembrano soffiare da ogni angolo del pianeta. Il “cambio di rotta” di far avanzare la pace nelle nostre piccole comunità, non potendo noi fermare la guerra da qui.
È proprio dai piccoli Comuni del Sud (quelli con una popolazione inferiore ai 5.000 abitanti), infatti, che può partire una feconda e rivoluzionaria azione di innovazione delle proprie pratiche di welfare orientato al Welcome (Sprar, Rei, Budget di Salute). È proprio nei piccoli comuni che possiamo innescare virtuose pratiche di sviluppo locale, investendo energie e risorse sulle ricchezze del nostro territorio: agricoltura sociale, artigianato sociale, turismo sostenibile, energie rinnovabili, contrasto al digital divide. È nei piccoli centri che si può attuare la buona accoglienza dei migranti, facendo avanzare il primato delle relazioni umane contro l’imperversare dell’odio sociale. È nei piccoli comuni che deve nascere una politica seria di contrasto al gioco d’azzardo, ultimo e grave tumore dell’economia basata sulla speculazione e sulla depredazione.
E’ in queste terre che si fanno “porti per chi arriva e per chi c’è” e chi c’è che la Laudato Sii può divenire oggi, non domani, progetto politico.
I temi in discussione nel #PortidiTerra2018 saranno, dunque, anche questi.
di Gabriella Debora Giorgione, Direttore del Festival
È un modo di essere.
È fidarsi, aprirsi, donarsi, innamorarsi, incuriosirsi, emozionarsi, avere sete, sfamarsi, sfinirsi, lasciarsi amare, accettare e accettarsi, guardare e guardarsi.
È urlare, sdegnarsi, includere, sfidare, accudire, fermarsi, respirare, abbracciare, parlare, lottare, piangere tiraresucolnaso e ricominciare, dimenticare e scoprire.
È la volta piena di stelle e il mare in tempesta.
È il telaio nel quale intrecci i fili delle tue infinite “te” con i fili delle moltitudini degli infiniti “altri”.
È come sei diventata e avresti sempre voluto essere: occhi sudati e pelle che annusa il mondo.
Il #welcome è questo ed è anche molto altro che non ho ancora scoperto.
Il #welcome è un impegno con te stessa, prima che con gli altri.
Il #welcome è scelta etica, responsabilità sociale e fatica fisica.
Il #welcome è anche l’azione più difficile: accorgersi dell’Altro.
Ma non solo quello che arriva da lontano, devastato, vilipeso, strappato, che ti scuote domande forti irrinviabili e ti mette in pace quando allunghi la mano per aiutarlo.
Il #welcome è anche il saluto che devi avere il coraggio di rivolgere a chi ti sta accanto ogni giorno, quello che hai perso l’abitudine di guardare o che non hai mai guardato.
È dire “buongiorno grazie prego” non solo nel gruppo famiglia ma anche nei gruppi “di famiglia”.
Il #welcome è l’azione di pace che cominci quando chiedi a chi hai davanti “come stai”, pensando a come stai tu o come staresti se tu fossi lui.
Il #welcome è chiamare l’Altro col proprio nome, per conoscerlo e ri-conoscerlo. Per farlo conoscere al mondo perché il mondo non ne abbia paura.
Il #welcome sono le parole che usi per illuminare e testimoniare.
Il #welcome è il tepore del the caldo tra le mani ghiacciate sulla nave che ti salva.
Il #welcome è l’odore rassicurante del caffè con un amico.
Il #welcome è la carezza sul velluto del dolore degli altri.
Il #welcome è il rumore del mondo con te dentro.

 

Martedì 18 maggio alle ore 15, al piano terra del Palazzo di Vetro di Pietrelcina, durante l’anteprima del Festival #PortidiTerra2018 sarà presentato “L’ITALIA CHE NON TI ASPETTI” di don Nicola De Blasio, Gabriella Debora Giorgione e Angelo Moretti, edito dalla casa editrice “Città Nuova”.
Il volume, che sarà in vendita dal mese di giugno, racconta l’esperienza del “Manifesto per una rete dei piccoli Comuni del Welcome”.
Il Belpaese è costellato di piccoli borghi, il 70% dei Comuni ha difatti una popolazione inferiore ai 5000 abitanti: è da questi piccoli centri che si può e si deve partire per divenire terre accoglienti, a esclusione zero e floride economicamente.
“L’ITALIA CHE NON TI ASPETTI”, di don Nicola De Blasio, Gabriella Giorgione e Angelo Moretti “propone – si legge nella sinossi del libro – una strategia per trasformare i tradizionali approcci di welfare mix in un’azione strategica di welcome locale, basata su sistemi relazionali resilienti, capaci di dare un futuro alle piccole comunità degli entroterra. Dal welfare delle prestazioni al welcome di una visione olistica delle relazioni umane”.

 

Il Rei, il Reddito di Inclusione, è una misura nazionale di contrasto alla povertà, una misura universale poiché, a partire dal prossimo 1° luglio, sarà richiedibile da tutti i cittadini a prescindere dalla loro composizione familiare. Per richiedere il Rei bisognerà possedere i seguenti requisiti economici:
  • soglia Isee fino a 6.000 euro;
  • soglia ISRE fino a 3.000 euro, per la parte patrimoniale;
  • Patrimonio immobiliare: la soglia è sotto 20mila euro al netto dell’abitazione principale;
  • Patrimonio mobiliare: come conti correnti, depositi ecc. se superiori a 10 mila euro.
Il Centro d’Ascolto della Caritas Diocesana di Benevento, dal mese di dicembre 2017, ha attivato uno sportello per aiutare, coloro che ne faranno richiesta, a capire se sono in possesso dei requisiti richiesti e a compilare la domanda.
Il Reddito di Inclusione non sarà una mera distribuzione di soldi a pioggia, ma prevede un progetto che viene predisposto con il supporto dei servizi sociali del comune che operano in rete con gli altri servizi territoriali. È questa la rivoluzione del Rei, che con una corretta applicazione permetterà a quanti ne avranno diritto non solo di poter accedere a un beneficio economico, ma di poter guardare al domani con un progetto disegnato su di sé.
Sabato 19 maggio alle ore 10 a Castelpoto, ne discuteranno Vito Fusco, Sindaco di Castelpoto, don Sergio Rossetti, Direttore Ufficio Migrantes della Diocesi di Benevento, Nunzia De Capite, di Caritas Italiana, Luca Pacini, Responsabile dell’Area Welfare e Immigrazione dell’ANCI e Direttore di Cittalia, Fondazione Anci Ricerche e Studi, Lucia Fortini, Assessore alle Politiche Sociali e Istruzione della Regione Campania, Leonardo Becchetti, Ordinario nell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata Testimonianze Angelo Righetti, Presidente Res.Int, Pasqualina Luciano, Dirigente IC ”Padre Isaia Columbro” – Foglianise al tavolo di lavoro “Terre di relazioni: PTRI e REI” moderato da Sara De Carli, Giornalista di Vita.it.
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“Voi mi amate ma io per dispetto vi amo tutti”: è una frase di Kurt Cobain che un internato dell’ex ospedale psichiatrico di Sassari ha scritto sul muro della sua stanza. L’immagine di questa camera vuota, il muro scorticato, un letto e una sedia in ferro è diventata famosa ed è simbolo della condizione alienante e senza futuro in cui imperversavano persone in fragilità psichica fino alla chiusura dei manicomi, avvenuta alla fine degli anni Settanta con la Legge n.180, meglio conosciuta come legge Basaglia.
Cliniche private in cui queste persone continuavano a essere numeri, salvadanai, e non individui su cui disegnare un progetto di vita è stata per anni la soluzione, la risposta.
I PTRI con Budget di Salute guardano invece alla persona, alla sua individualità. Sono Percorsi Terapeutici Riabilitativi individualizzati, e già nel nome c’è la portata rivoluzionaria di questa soluzione.
Persone affette da disabilità fisica, intellettiva o sensoriale, anziani fragili, in condizioni di precarietà sociale e sensoriale, persone affette da Hiv o dipendenze come alcool, droga o gioco d’azzardo possono riscrivere la loro storia, grazie ai Ptri, progetti di vita su misura della persona. Per attivarli bisogna rivolgersi al proprio medico curante, che individuati i requisiti potrà attivare l’Unità di Valutazione Integrata e per i casi di particolare fragilità attivare una procedura d’urgenza.
Adottare i PTRI come soluzione per persone in condizioni di fragilità psichica è la proposta contenuta nel “Manifesto per una rete dei Piccoli Comuni del Welcome” ed è già una realtà per la Caritas di Benevento dal 2014 e da allora sono stati attivati 48 percorsi disegnati sulla persona, con il coordinamento della dott.ssa Anna Rainone.
Il Borgo Sociale di Roccabascerana, la Fattoria Sociale “Villa Mancini” di Ponte, la Fattoria Sociale “Orto di Casa Betania”, il Centro Sociale Polivalente “È più bello insieme”, l’Albergo Diffuso di Campolattaro “W&W”, sono i luoghi in cui si attua questa rivoluzione, in cui si ridona dignità a queste persone, che in queste realtà vivono, lavorano, passano del tempo insieme e imparano l’autonomia e la cura di sé anche attraverso laboratori creativi.
Anche di questo, anche di loro, si parlerà sabato 19 maggio, alle ore 10 a Castelpoto di terrà l’incontro “Terre di relazioni: PTRI e REI”.
Sul sito di Porti di Terra Seconda edizione, nella sezione video, “Testate d’angolo”, realizzato dal videomaker Danilo Ciociola.
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Il secondo giorno di Festival, sabato 19 maggio, alle ore 16 a Torrecuso ci sarà il tavolo di lavoro, moderato dal giornalista e inviato di Avvenire Paolo Lambruschi, “Terre per restare: #agricolturasociale, #artigianatosociale, #turismosociale” a cui siederanno Erasmo Cutillo, Sindaco di Torrecuso, Angelo Moretti, Coordinatore generale Caritas e Direttore generale Consorzio “Sale della terra” Onlus, Nino Pascale, Presidente Slowfood Italia, Giacinto Palladino, CDA BancaEtica, Gennarino Masiello, Vice Presidente Confederale Coldiretti, Vittorio Cogliati Dezza, Segretario Nazionale Legambiente, Responsabile Interdipendenza Migranti e Green Society e Massimo Gottifredi, LegaCoop Turismo.
“Sale della terra” è l’unione di14 Cooperative, tra le quali le due Cooperative di Comunità nate negli Sprar di Chianche e Petruro Irpino e un’azienda di energie alternative, che producono coesione sociale attraverso l’artigianato sociale, l’agricoltura sociale e il turismo sociale “manufatti” da migranti, persone in fragilità psichica, persone in misure alternative alla pena e detenuti in articolo 21. Il Consorzio diretto da Angelo Moretti è una vera e propria realtà economica, che dà lavoro a 186 persone e ha un indotto di 2 milioni e 400mila euro. Ma il Consorzio “Sale della Terra” non è solo una realtà economica perché la sua mission è creare percorsi di inclusione sociale e cura alla crescita di persone fragili, azioni di difesa della terra, recupero di territori e di coesione sociale.
Il Consorzio SdT, infatti, si fa promotore di esempi concreti di agricoltura, artigianato e turismo sociale mediante la creazione di fattorie sociali e la realizzazione di laboratori che vedano protagonisti giovani artigiani, persone con disabilità, migranti e detenuti.
Il Consorzio “Sale della Terra” non crea solo ricchezza e lavoro in territori da cui troppo spesso le persone partono per mancanza di occupazione, “Sale della Terra” crea anche valore.
Guarda il video “Profumi” di Danilo Ciociola, realizzato all’Orto di Casa Betania
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La Caritas di Benevento, dal mese di dicembre 2017, è partner del progetto “Fuori Tratta”, con il compito di offrire un’accoglienza temporanea e in emergenza in un’ala del Dormitorio della Cittadella della Carità “Evangelii Gaudium” appositamente predisposta e dedita a tale scopo.
L’obiettivo principale del progeto “Fuori Tratta”, si legge sul sito della Cooperativa Dedalus, “è l’emersione, la protezione e l’integrazione sociale delle vittime, assicurando in via transitoria adeguate condizioni di accoglienza, assistenza socio-sanitaria e tutela giuridica”.
Sabato 19 aprile alle ore 15.00, all’Orto di Casa Betania, ne parleranno in un dibattito moderato dalla psicoterapeuta e coordinatrice degli Sprar Caritas Mariaelena Morelli, Maria Di Carlo Consiglio dell’Ordine degli Psicologi della Campania Referente del Gruppo Spontaneo di Psicologi Sanniti, Aldo Policastro, Procuratore di Benevento, Andrea Morniroli, Responsabile Area “Tratta, prostituzione, marginalità urbane” della Coop. Dedalus, Antonella Bozzaotra Presidente Ordine degli Psicologi della Campania, Carmen Festa Psicologa Cooperativa Eva.
Numero Verde contro la tratta 800 290 290
Contributo Progetto Fuori Tratta (Aprile 2018)
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Le probabilità che nel 2048 la terrà sarà colpita da un asteroide sono una su 2000. Le probabilità di fare sei al superenalotto sono una su 600milioni: basterebbe questo esempio a svelare la sola cosa certa che si conosce sul gioco d’azzardo, che si perde sempre, che a vincere è sempre il banco. Che, in sostanza, il gioco è un inganno, una truffa. Eppure nel 2017, circa 17 milioni di italiani hanno perso poco meno di 19 miliardi, tra slot machine, videolottery, bingo, ippica, scommesse, lotto e affini, poker e casinò. Questa cifra considera la spesa e non il volume delle giocate che invece è circa cinque volte tanto, ossia quasi 100 miliardi, per lo più derivanti dalle somme vinte e poi rigiocate.
La proposta di giochi, dalla fine degli anni Novanta, è aumentata in maniera esponenziale, così come continuamente aprono, anche a Benevento, centri scommesse, sale slot, luoghi insomma in cui si somministra l’azzardo.
A tutto questo, la Caritas di Benevento ha deciso di dire no e lo fa su diversi fronti: il Centro di Ascolto ha uno sportello dedicato ai giocatori, si è deciso di essere al fianco di tutti quegli esercenti che non vendono il gioco d’azzardo e hanno sulla loro vetrina la Sabiria noslot, sono stati avviati nelle scuole percorsi su gioco e consumo critico e last but not least, si chiede ai sindaci che hanno firmato il “Manifesto per una Rete dei piccoli Comuni del Welcome” di adottare regolamenti che mettano un freno al gioco d’azzardo nei loro territori.
Importante è però riprendersi le piazze, scendere in strada per dire “Io non ci sto, è una truffa” ed è questo che avverrà domenica 20 maggio, ultimo giorno di Festival, con un lo Slotmob #227, organizzato con il Movimento Nazionale Slotmob, che partirà da piazza Bissolati per arrivare a piazza Roma: due piazze simbolo di una città da riconquistare, due piazze dove troneggiano due grandi centri scommesse di Benevento.
Lo SlotMob “Piazze Liberate” sarà una marcia pacifica e festosa, colorata e rumorosa: sarà animata dalle “Scuole NoSlot” in rete con Caritas Benevento, dalla Solot, Compagnia Stabile di Benevento e dalle Associazioni che condividono la lotta contro il gioco d’azzardo.
Appuntamento allora domenica 20 maggio alle 9.30 a piazza Bissolati, ci sarà anche il Sindaco di Benevento Clemente Mastella.
Per iscriverti all’evento Facebook clicca qui.

 

di Angelo Moretti
20 maggio 2018 ore 10.00, piazza Bissolati, Benevento
#Portiditerra2018, Festival del Welcome & del Welfare
invito alla cittadinanza ed alla società civile a marciare ed a votare con il portafoglio
La Caritas di Benevento invita tutti a marciare.
Marciare in modo nonviolento ed unito è stato il segreto delle principali battaglie di civiltà vinte nel ‘900, dall’indipendenza dell’India ai diritti civili dei neri d’America fino alla marcia di Sarajevo per invocare la pace, portata avanti da un don Tonino Bello già ammalato ma non ancora stanco di lottare.
Noi oggi abbiamo un nemico importante contro cui marciare, una struttura di peccato da abbattere, un modello di democrazia economica da promuovere e non possiamo stare a guardare.
L’azzardo sta invadendo le nostre principali piazze, i nostri vicoli e le nostre periferie. Campeggia nelle pubblicità 6×9 ai bordi delle strade, precede scuole, parrocchie, luoghi giovanili.
L’azzardo promosso a tutto spiano ha reso la nostra città un campo minato per i disperati ed i bisognosi, lucra sul nonlavoro dei giovani, sulle pensioni, sulla solitudine degli anziani, sulle malattie dei ricchi, sulla depressione dei disoccupati, sulla cultura sbagliata della economia della “rendita” contro la cultura del lavoro, su cui si fonda la nostra Costituzione.
L’azzardo oggi depreda le città ed i piccoli comuni, cambia le geografie delle relazioni umane per i giocatori che lasciano la socialità sana per rinchiudersi nelle sale slot, modifica il tempo libero trasformandolo in tempo vuoto a perdere, azzera gli scambi generazionali lasciando gli anziani ed i giovani ancora più soli e con ancora meno futuro.
L’azzardo nuoce gravemente all’economia di una provincia già povera come quella di Benevento, erode, distrugge i risparmi ed i consumi trainandoli verso il niente assoluto, portando alla chiusura attività commerciali sane e luoghi produttivi.
L’azzardo è una mina vagante dell’occupazione fondata sulla speculazione: crea posti di lavoro oggi che verranno distrutti domani, quando la salute pubblica sarà così minacciata e dispendiosa da porvi rimedio.
L’azzardo è la miopia della politica che investe sugli incassi del gioco per “fare cassa”, disinvestendo sulla coesione sociale, vera essenza dello Stato, fondato sul legame tra i cittadini.
Partiremo domenica 20 maggio ore 10 da Piazza Bissolati in Benevento, ristrutturata da poco e subito dominata da un enorme centro scommesse per arrivare a piazza Roma, anche essa messa a nuovo da pochi anni e subito divenuta location della più grande sala d’azzardo della città. Lungo la strada premieremo le edicole ed i bar NoSlot che incontreremo prendendoci un caffè o acquistando lì un giornale.
Dopo la Santa Messa presieduta dall’Arcivescovo Felice Accrocca alle 12.30 nella Basilica di San Bartolomeo al Corso Garibaldi, proseguiremo verso il Mercato della Terra di Slow Food in Piazza Risorgimento, la vera economia, quella produce beni, lavoro e coesione sociale, quella che ci piace e che porta pace e sviluppo nei nostri territori.
Angelo Moretti
Coordinatore Generale Caritas Diocesana di Benevento, padre, cittadino

 

“Dalla guerra al Welcome” è il titolo del viaggio attraverso le fotografie che sarà in mostra a Palazzo Paolo V a partire dalle ore 11.00 di venerdì 18 maggio.
Una selezione di scatti della rassegna “The Blood of Syria” di Alessio Romenzi, e le mostre “Linee di Confine” di Francesco Malavolta e “Il Welcome” di Alessandro Serranò, saranno visitabili insieme alla mostra “Per una vana colpa” di Vishka Sabat Azar e Amir Sabat Azar.
Alessandro Serranò, fotoreporter di AGF che negli scorsi mesi ha realizzato un reportage nei Comuni del #Welcome, e Francesco Malavolta, fotogiornalista impegnato da vent’anni nella documentazione dei flussi migratori che interessano il nostro continente, presenteranno i loro lavori durante il vernissage di venerdì 18 maggio alle ore 10 al Charity Shop in via Giovanni De Vita. A presentare le opere di Vishka Sabat Azar e Amir Sabat Azar ci sarà il coordinatore dello Sprar di Chianche Francesco Giangregorio.

 

Ottanta allievi del Liceo Classico “P.Giannone” il 18 maggio a partire dalle ore 10.00 seguiranno il laboratorio di giornalismo “Comunicare la guerra, costruire la Pace”.
Amedeo Ricucci è giornalista Rai dal 1995, attualmente è alla redazione Speciali del Tg1. Nel 1994 era con Ilaria Alpi e Miran Hrovatin nel viaggio in Somalia che si concluse, il 20 marzo 1994, con l’uccisione della giornalista del TG3 e del suo cameraman.
Il 13 marzo 2002 era a Ramallah al momento dell’uccisione del fotografo del Corriere della Sera Raffaele Ciriello. Racconterà di questo episodio nel libro “La guerra in diretta- Iraq, Palestina, Afghanistan, Kosovo. Il volto nascosto dell’informazione televisiva”.
Il 3 aprile 2013 è stato sequestrato in Siria, assieme ad altri tre giornalisti (Elio Colavolpe, Susan Dabbous e Andrea Vignali) ad opera di una brigata di Jabhat al Nusra, passata in quegli stessi giorni all’ISIS, appena costituito. I quattro sono stati liberati il 13 aprile 2013, dopo che era stato mantenuto il silenzio stampa per tutta la durata del sequestro.
Ha ricevuto riconoscimenti nazionali e internazionali, tra cui il Premio Italia Alpi (2001), il Premio Giornalisti del Mediterraneo (2012e 2015), il Premio La Matita Rossa e Blu (2013), il Montecarlo television festival (2016), il Premio “Il Coraggio delle Immagini” (Festival “Le voci dell’Inchiesta, 2018). È stato inoltre selezionato nel 2013 al Prix Bayeux-Calvados per gli inviati di guerra ed è stato più volte finalista al Festival International des produits audiovisuels di Biarritz.

 

Il 18 maggio a Pietrelcina e il 20 maggio al Mulino Pacifico la Solot, Compagnia Stabile di Benevento, partner del Secondo Festival del Welfare&Welcome, metterà in scena due spettacoli.
Il 18 maggio alle ore 20 a Pietrelcina ci sarà “Salute”: «“Viva il vino spumeggiante nel bicchiere scintillante come il riso dell’amante; mite infonde il giubilo…” canta Turiddu in “Cavalleria rusticana”. Dalle nozze di Cana alla Parigi dei mitici anni 20 passando per canti celebri della tradizione, citazioni, aneddoti, degustazioni “tecniche” e degustazioni un “po’ meno tecniche”, con momenti di coinvolgimento diretto del pubblico in un vero e proprio omaggio che la Solot ha voluto dedicare al vino».
“La Marcolfa” di Dario Fo, tradotta in vernacolo beneventano da Michelangelo Fetto, regista dello spettacolo, andrà in scena domenica 20 maggio alle ore 18.30 al Mulino Pacifico. Subito dopo Festa di Fine Festival!
Puoi iscriverti agli eventi Facebook a questi link: “La Marcolfa” “Salute”

 

Fra le Proiezioni Speciali alla Mostra del Cinema di Venezia, un film italiano che affronta il tema della migrazione: “L’ordine delle cose” di Andrea Segre.
Il lungometraggio sarà proiettato sabato 19 maggio alle ore 19 all’Auditorium Sant’Agostino. Subito dopo il film ci sarà un dibattito con Andre Segre, il regista, Oliviero Forti, Responsabile nazionale Immigrazione di Caritas Italiana, Giuseppe Bellassai, Questore di Benevento, Goffredo Buccini, Editorialista de “Il Corriere della Sera” e Wael Suleiman, Direttore di Caritas Giordania.
La trama del film: Corrado, il protagonista, è un alto funzionario del Ministero degli Interni italiano specializzato in missioni internazionali contro l’immigrazione clandestina che viene scelto per contrastare i viaggi illegali dalla Libia verso l’Italia ed entra in crisi quando incontra una donna che sta cercando di scappare dalla detenzione libica per raggiungere il marito in Europa.
Al centro della pellicola di Segre, che ha già affrontato il tema dell’immigrazione nel documentario “Mare Chiuso” del 2012 e nei film “Io sono Li” e “La prima neve“,il contrasto tra la legge e il rapporto umano che, inevitabilmente, si viene a creare.
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L’uso degli smartphone per creare contenuti giornalistici che possono essere diffusi contemporaneamente su diverse piattaforme: è il tema del workshop “Il Mojo. Mobile Journalism, nel sociale: dare voce a chi non ha voce”, evento OFF del “#PortidiTerra, seconda edizione del #Festival del #WelcomeandWelfare”, in calendario dal 18 al 20 maggio.
Il laboratorio, previsto alle ore 15.00 di domenica 20 maggio nella sala formazione della Cittadella della Carità “Evangelii Gaudium”, sarà tenuto da Nico Piro, giornalista, scrittore e blogger, inviato della redazione Esteri del Tg3, che ha realizzato i primi servizi totalmente in modalità mobile journalism per la Rai, ed Enrico Farro, Associazione Filmaker, filmaker e documentarista, tra i pionieri del Mobile Journalism in Italia.
Il workshop è gratuito e aperto al pubblico fino a un massimo di 15 partecipanti. Per candidarsi inviare una email all’indirizzo comunicazionecaritas@diocesidibenevento.it “Adesione workshop sul Mobile Journalism”.
Pietrelcina, Castelpoto, Torrecuso, Benevento saranno il 18, 19 e 20 maggio terre di confronto, discussione, fermento, idee e progetti per il futuro. I quattro comuni sanniti saranno il luogo in cui si sono dati appuntamento giornalisti del #Welcome, personalità della Chiesa e delle Istituzioni, esperti di settore e semplici cittadini per discutere di un domani possibile e prosperoso economicamente e socialmente virtuoso a patto che si inneschino pratiche di sviluppo locale e si scelga un Welfare aperto al Welcome.
Sul sito del “Porti di Terra II Edizione” è possibile scoprire chi sono tutti gli ospiti del Festival del W&W e un loro augurio per il #PortidiTerra2018 in una sezione a loro dedicata consultabile a cliccando qui.

 

Sono tanti coloro che quest’anno hanno deciso di far parte della Famiglia del #PortidiTerra2018. Una condivisione di intenti, progetti, valori: quelli dello sviluppo, dell’inclusione sociale, dell’accoglienza, della lotta alla piaga dell’azzardo.
Visitando qui la sezione dedicata del sito potrai scoprire sostenitori e partner e collegarti ai loro siti.

 

Cliccando questo link , o dalla sezione dedicata dell’App #PortidiTerra, è possibile iscriversi alla seconda edizione del Festival del W&W. Per coloro che si iscriveranno e hanno bisogno di dormire nei luoghi del Festival, è stata stipulata una convenzione con alcune strutture alberghiere che applicheranno particolari tariffe a tutti coloro che parteciparanno al #PortidiTerra2018. Per scoprire quali sono le strutture convenzionate clicca qui.

È possibile iscriversi, direttamente sulla piattaforma del S.I.Ge.F. , agli eventi di formazione per giornalisti che si terranno durante il #PortidiTerra2018, per un totale di 12 crediti complessivi.
Il 18 maggio a Pietrelcina, a partire dalle ore 15.00, ci sarà l’incontro “Manifesto Caritas per una rete di Piccoli Comuni del Welcome” (4cfu), il 19 maggio dalle ore 9.00 a Castelpoto si terrà l’evento di formazione “Terre di relazioni il ruolo dell’informazione” (4cfu) e sempre il 19 maggio dalle ore 15.00 a Torrecuso si terrà l’incontro “Terre per restare: agricoltura sociale, artigianato sociale, turismo sociale”.
Un’importante occasione di formazione per un giornalismo #Welcome.

 

 

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