Sentieri Mediterranei, Ramin Bahrami e Massimo Marcelli in concerto a Summonte venerdì 18.

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Ramin Bahrami 10Per la 16esima edizione di “Sentieri mediterranei”, esperienza umana/sensoriale da vivere a Summonte [Avellino] fino a domenica 3 agosto, venerdì 18 luglio alle 21 sarà inaugurata la sezione “Musica sinfonica al Chiostro dell’Abbazia del Loreto di Mercogliano”. Con la direzione artistica del cantautore-musicologo Enzo Avitabile, responsabile pure del segmento dedicato alla musica roots/world, sul palcoscenico arriva il duo composto dal pianista iraniano Ramin Bahrami e dal flautista italiano Massimo Mercelli. Insieme, nell’antico borgo irpino, i due musicisti saranno protagonisti del concerto “Bach: l’offerta musicale”. Loro che hanno già pubblicato per la prestigiosa etichetta DECCA un album antologico dedicato al compositore-clavicembalista barocco. Il 18, quindi, un recital alla ricerca delle origini creative di Bach attraversando quattro sue sonate. Il repertorio esecutivo oscillerà tra la “Sonata in sol minore BWV 1020 – Allegro, Adagio, Allegro” e la “Sonata in la maggiore BWV 1032 – Vivace, Largo e dolce, Allegro”, tra la “Sonata in mi bemolle maggiore BWV 1031 – Allegro, Siciliano, Allegro” e la “Sonata in si minore BWV 1030 – Andante, Largo e dolce, Presto, Allegro”.

 

torre angioina summonteBach mi ha scelto”, sostiene il pianista nato a Teheran nell’inverno del 1976 e costretto a fuggire dalla sua terra d’origine quando aveva appena cinque anni. Bahrami è un bambino nel momento in cui in Iran prendono il potere gli Ayatollah, che uccidono suo padre, accusato di essere un oppositore del regime politico. Da allora, Ramin abbandona il paese ed emigra in Italia, dove più tardi studia al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano, diplomandosi in pianoforte con il M° Piero Rattalino. Che così descrive lo stile del musicista medio-orientale: “Ramin Bahrami scompone la musica di Bach e la ricompone in modi che risentono di un modello, Glenn Gould, senza veramente assomigliare al modello. Io gli ho insegnato a sopportare il morso, ma non l’ho domato”. Le influenze tedesche, russe, turche e ovviamente persiane sono indispensabili nel creare il suono attuale di Bahrami: intenso, universale. Come ha dimostrato fin dalle esecuzioni delle “Variazioni Goldberg” nei tour a Parigi. Per il concerto a “Sentieri mediterranei”, Bahrami sarà affiancato da Mercelli, già allievo di Maxence Larrieu e André Jaunet e già primo flauto al teatro La Fenice di Venezia quando era appena diciannovenne. Mercelli, nel tempo, ha eseguito in prima esecuzione “Façades” di Philip Glass, con il compositore americano al pianoforte; si è esibito come solista nella prima assoluta della cantata di Ennio Morricone “Vuoto d’anima piena” diretta da Morricone stesso e ha effettuato in prima mondiale il concerto per flauto e orchestra di Michael Nyman. Domenica 20, poi, a Summonte toccherà al pianista Michele Campanella.

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