Novolegno, interviene il sindaco di Montefredane.

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Ha preso il via – da parte di alcuni cittadini di Prata Principato Ultra che sembrerebbero avere il sostegno del sindaco Bruno Petruzziello, della Giunta e del consiglio comunale di Prata – una petizione per bloccare le attività della Novolegno, azienda presente nell’area industriale di Arcella di Montefredane.

Evitando di entrare nel merito della condivisibilità dell’azione posta in essere, rispetto alla quale non è stato avviato alcun confronto preventivo finalizzato a valutare eventuali azioni da mettere in atto, occorre sottoporre l’attenzione su taluni aspetti che riguardano il sottoscritto, l’amministrazione e l’intera comunità di Montefredane e che potrebbero essere oggetto di future discussioni in altre e più appropriate sedi.

Le gravissime affermazioni riportate nella denuncia inviata al Ministero dell’ambiente, alla Procura della Repubblica, al Prefetto di Avellino e ai Noe di Salerno mettono quanto meno in discussione l’operato di chi – il sottoscritto in primis, ma anche l’Arpac e l’Asl – ha la responsabilità di vigilare, controllare e segnalare eventuali problematiche per la pubblica e la privata incolumità.

Ancora una volta, si parla per sentito dire e senza una reale conoscenza dei fatti. Ci si limita ad evidenziare – come si legge nella denuncia – che “da pochi controlli effettuati e pubblicati fino ad oggi, si registrano i continui superamenti dei valori soglia di polveri sottili e di emissioni di inquinanti pericolose per la salute”.

Se fino a qualche giorno fa si demonizzava lo Stir, adesso si va all’assalto della Novolegno. Senza avere o, quanto meno, senza presentare alcun dato specifico nei confronti di un’azienda che offre lavoro a decine di giovani e meno giovani di questo comprensorio. Un aspetto non poco rilevante quello occupazionale che, però, viene sicuramente dopo la tutela della salute pubblica e l’incolumità della gente della zona.

Pur condividendo – e il sottoscritto lo ha fatto a più riprese, sposando le battaglie dei cittadini e impegnandosi con atti concreti – la necessità di migliorare la situazione ambientale della valle del Sabato, non si può in alcun modo approvare un’iniziativa estemporanea che, peraltro, getta discredito sull’operato di rappresentanti delle istituzioni, la cui professionalità e onorabilità non sono mai state in vendita e, tantomeno, in discussione, checché ne dicano corrispondenti di testate giornalistiche online.

Non consento ad alcuno – che siano i promotori di questa iniziativa o il sindaco Petruzziello e la sua Giunta – di mettere in discussione la mia attività di professionista prima ancora che di amministratore, la mia onestà e la mia onorabilità. Sarebbe stato auspicabile un contatto ed un confronto tra amministratori di comuni limitrofi prima di dare sostegno a questa iniziativa e alle gravissime affermazioni con le quali è stata accompagnata.

Del resto, non è la prima volta che gli amministratori di Prata portano avanti la loro azione senza alcuna interlocuzione con i comuni vicini e con il territorio, come quando hanno incassato oltre un milione di euro dalla Terna per la realizzazione di una centrale in località Bosco di Prata, al confine con Montefredane. L’elettrodotto percorre interamente il territorio di Montefredane, a partire dall’area della Novolegno. Peraltro, la stessa Terna prevede che i cittadini e gli imprenditori agricoli non possano sostare più di tre ore nei pressi di tali elettrodotti. In quel caso non erano necessarie petizioni popolari?

Nello specifico della questione – ma sarà più opportuno rimarcarlo nelle sedi competenti – è bene evidenziare come la situazione ambientale della zona è costantemente monitorata: di frequente si riuniscono tavoli tecnici – l’ultimo si è tenuto nei giorni scorsi in Prefettura – a cui partecipano tutte le componenti interessate per valutare i dati registrati e le azioni da mettere in campo. Tengo a precisare che ogni autorizzazione che il comune di Montefredane rilascia viene concessa nel rispetto rigoroso di tutte le normative di legge.

Tutti dovremmo contribuire a migliorare la situazione a la vivibilità dell’area della valle del Sabato, a cominciare da chi spara nel mucchio sperando di colpire qualcosa, senza valutare la possibilità che i danni provocati potrebbero essere ben più gravi dei pochi benefici che se ne ricaverebbero.

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