Rosso Vanvitelliano, tappa al Carcere Borbonico sabato 29.

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Ecco la tappa di Avellino! Il successo senza precedenti  delle prime  tappe presso il Real Sito di Carditello, la Casina Vanvitelliana del Fusaro a Bacoli, Palazzo D’Avalos a Procida e il Teatro Romano di Benevento del Grand Tour di Rosso Vanvitelliano, promosso e prodotto dalla Regione Campania attraverso Scabec spa, raggiunge Avellino il 29 agosto alle ore 21:00 presso l’ex Carcere Borbonico.

 

L’opera, ideata e realizzata da Ali della Mente con Fabbrica Wojtyla & Compagnia della Città, modulata a seconda delle diverse location in forme di rappresentazione che mirano ad esaltare e garantire in maniera egualmente efficace in ogni Sito il principio di valorizzazione individuato dal Grand Tour, andrà in scena presso il vecchio carcere borbonico di Avellino, nell’area di pertinenza della Soprintendenza, esempio ottocentesco di applicazione architettonica di principi etico-sociali illuministi, quegli stessi che animarono il genio e l’attività del grande architetto Luigi Vanvitelli. Dalla sua illuminata visione di una scienza delle costruzioni che potesse conciliare aspetti estetici e morali prende infatti avvio Rosso Vanvitelliano, l’Opera Musicale, rievocazione delle vicende nostrane, ricaduta storica di quella rivoluzione intellettuale che tanto ha influenzato la cultura di tutta Europa.

Il rosso del calar del sole in cui Luigi Vanvitelli vide il suo avvenire e quello delle costruzioni che  l’avrebbero reso immortale si trasforma nella rossa maschera della tradizione, l’alter ego del grande architetto che, per far rivivere il sogno come metafora del Tempo che sarà, narra una avvincente storia umana capace di svelare i segreti dell’ambiguità dell’animo nell’attraversamento della breve vita della Repubblica Napoletana.

Venuta da lontano per recarsi a Corte, Lizzy, una nobile fanciulla inglese che accompagna in viaggio il vecchio padre, Sir Douglas, s’innamora di Mattia, un giovane musicista napoletano coinvolto nelle trame della cospirazione antiborbonica da Ascanio, suo amico d’infanzia e capobanda rivoluzionario in fuga. La diversità di origini e soprattutto di lingua rende ardua ogni comunicazione tra i giovani. I due innamorati ricorrono così ad un traduttore, il Maestro, che con la complicità del Capitano Beltà, Commissario della Gendarmeria Regia, scopre il potere della gestione delle diversità e diviene arbitro dei loro destini in un percorso che penetra grandi temi universali quali l’amore, la libertà, la legalità, la speranza e la morte.

Gli eventi della vicenda conducono infine, vent’anni dopo, ad una conclusione inattesa e condizionata  dalle scelte del pubblico per un innovativo anelito spirituale che riapre le porte alla speranza con il primo grande messaggio culturale di Rosso Vanvitelliano ovvero la necessità di contaminazione felice nelle  diversità, del superamento delle differenze e degli integralismi e, in chiave assolutamente moderna, della  condanna severa dei vizi della comunicazione, una lezione della storia che, tra inganni e rivoluzioni, tra  amori, canti e passioni, dimostra quanto chi crede d’aver vinto poi invece perde perché “nella lotta tra il bene e il male la sconfitta di tutti è sempre il finale”.

 

Si sottolinea che tutti gli artisti coinvolti nel Tour si sottopongono costantemente di volta in volta a  tamponi per garantire al pubblico la massima sicurezza sanitaria e avere garanzia assoluta di libera  recitazione sul palco, qualificandosi come modello primo di Compagnia Anti-Covid.

 

Numero di posti limitato e accesso previsto solo su prenotazione online:  bit.ly/RossoVanvitelliano

 

Video-trailer dello spettacolo: 
https://www.facebook.com/scabecspa/videos/651478268809222

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