Autismo, prospettive passate e future, venerdì 16 all’Hotel de La Ville a cura dell’Inner Wheel Avellino.

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Autismo, prospettive passate e future“. E’ questo il tema dell’incontro promosso dall’International Inner Wheel club Avellino, presieduto da Rosa Iaverone Schettini.

L’appuntamento, che si terrà venerdì 16 febbraio alle ore 17 presso l’Hotel de La Ville, vedrà a confronto Elvira Lenzi, già primario ospedaliero e direttore dell’Ospedale Ruggi d’Aragona di Salerno e Tina Bianco, presidente dell’associazione culturale “Rosa Bianca”.

«L’obiettivo del progetto è quello di contribuire a sostenere le spese delle famiglie con soggetti autistici, che hanno bisogno di interventi riabilitativi necessari al raggiungimento della massima autonomia e della migliore interazione possibile. L’autismo viene considerato un disturbo neurologico-psichiatrico che interessa la funzione del cervello. Questa patologia mostra un comportamento tipico contraddistinto da una evidenziata diminuzione dell’integrazione socio-relazionale e della comunicazione con gli altri ed un parallelo ritiro interiore. Anche se gli autistici hanno difficoltà nella relazione, per nulla al mondo devono essere discriminati, anzi devono essere sostenuti, compresi e accompagnati nella costruzione della relazione con l’altro» spiega la presidente Schettini.

Una patologia che non colpisce solo il singolo individuo, ma che ha ricadute, su cui difficilmente si focalizza l’attenzione, sui sistemi prossimali: la famiglia, la scuola, e più in generale la comunità. «Chiunque ruoti intorno alla persona affetta da autismo è chiamato a fornire un accudimento superiore, per quantità e tempo, a quello che normalmente si dedica ad una persona neuro tipica, ricevendone talvolta in cambio frustrazione relazionale, affettiva e isolamento sociale. Sul nostro territorio –prosegue Schettini- c’è mancanza di risorse nella riabilitazione del soggetto affetto dal disturbo autistico, in particolare nella fascia evolutiva. Per sopperire a questo, molti Genitori si rivolgono al privato, per interventi mirati. Però tutto ciò è un privilegio per le poche famiglie che possono permetterselo. I giovani con sindrome autistica necessitano di abilitazione all’utilizzo di funzioni e abilità, quasi sempre assenti. Gli interventi sono terapie integrate con attività svolte in contesti o agenzie per il tempo libero e in ambito extramurario, a seconda del programma personalizzato di ognuno. Dall’autismo non si guarisce, ma un intervento globale, rispettoso della persona, dei suoi desideri e delle sue specificità, fa la differenza e permette notevoli miglioramenti e un innalzamento del livello di qualità della vita di chi ne è affetto, del suo nucleo familiare e degli altri suoi sistemi di appartenenza. Il fine principale è appunto quello di sostenere le famiglie dei soggetti autistici, che supportati, guidati e curati hanno la possibilità di raggiungere un più alto livello di integrazione sociale. La nostra attenzione, come quella del Rotary è sempre presente attivamente nelle problematiche del territorio, perciò auspichiamo con il nostro progetto di service di sostenere insieme a tutti coloro che vorranno aiutarci chi, oltre a non avere la salute, non può curarsi».

Anche quest’anno il service promosso dall’associazione riguarda i minori, gli adolescenti e gli adulti con il disturbo dello spettro autistico «poiché- conclude la presidente- è importante dare ai familiari un supporto e strumenti efficaci, vogliamo saperne di più , da chi, in questo caso la dottoressa Lenzi, ha avuto la bella intuizione di far realizzare ad Avellino la struttura del Centro Autistico, che speriamo possa presto andare in funzione. Indubbiamente sono ancora molte le cose da fare, come per esempio formare e qualificare gli operatori sanitari in base alle più recenti ricerche scientifiche. Intanto abbiamo chiesto alla dottoressa di ragguagliarci un po’ sull’ultima legge del “Dopo di Noi”, mentre la presidente di “Rosa Bianca”, Tina Bianco, ci porterà esperienze di un’altra città e ci illustrerà un suo progetto, avendo quotidiani contatti con soggetti autistici».

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