Scuola, la lettera dell’Arcivescovo Mons. Aiello

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di Arturo Aiello*

Ai bambini, ragazzi, adolescenti e giovani della nostra Diocesi va il mio pensiero ed il mio augurio allo scoccare dell’inizio del nuovo Anno Scolastico. In forma sparsa, nei giorni di questa settimana, i vari Istituti aprono i battenti agli alunni: non è un negozio che si apre, ma un otium, un tempo bello e avvincente in cui vagare perdendosi tra un verso e un teorema, tra un filosofo ed uno scienziato, tra un sogno e un bisogno, tra vele e timoni, tra passioni e visioni.

La Scuola è un viaggio per il mondo dove ciascuno cerca il suo vero io e gli altri, un pellegrinaggio verso Itaca, la patria perduta e sognata da raggiungere in una corsa ad ostacoli, o una caccia al tesoro, come Ulisse. Siete pronti a partire con nello zaino la voglia di sapere e di gustare? E voi, maestri e docenti, manifestate, a genitori e Dirigenti, la disponibilità ad accompagnare la crescita delle future generazioni? So bene quanta competenza e pazienza siano richieste per superare la scorza dell’abulia, quanta passione e creatività per conquistare l’attenzione degli alunni, ma so anche, come scrive Recalcati, che “un’ora di lezione può cambiare la vita”, orientarla, aprire con un “Effatà” il muro spesso di solitudine che tiene prigionieri i nostri adolescenti come in un incantesimo malefico. So quanto il vostro lavoro e la vostra professionalità non siano adeguatamente riconosciute ed apprezzate, ma sento forte che il futuro dell’umanità passa attraverso le vostre mani ed il suono della vostra voce autorevole.

Dalla mia povera “Cattedra” penso alle vostre come balconi da cui affacciarsi per cercare l’uomo, tutto l’uomo, ogni uomo e vedere ancora oggi che “Piccole donne crescono”. Prima che dallo statuto dello scibile di cui siete sacerdoti e sacerdotesse fatevi guidare dalla passione per l’uomo da cercare sempre e comunque, con la lucerna della ragionevolezza, in questo sempre più confusionario mercato che è il mondo dove siamo chiamati a vivere e ad agire.

A tutti chiedo attenzione alla Scuola perché il grado di civiltà di una nazione e di un continente dipende dalla sua qualità e dall’attenzione che si pone verso le nuove generazioni. Buon Anno a tutti, alunni e docenti, buon cammino, buon pellegrinaggio! Nelle arnie che si aprono in questi giorni sul nostro territorio dipende la produzione del miele per gli uomini e le donne di domani. Vi accompagno e vi benedico.

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