Scuola, Tar accoglie ricorso Codacons, illegittime ordinanze di chiusura di De Luca di febbraio.

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Bambini della scuola elementare Del Piaz si preparano ad iniziare il nuovo anno scolasticoa Torino, 12 Settembre 2016. ANSA/ ALESSANDRO DI MARCO
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Il Tar della Campania ha accolto il ricorso del Codacons contro l’ordinanza di sospensione delle attività didattiche in presenza per la Regione Campania firmata dal governatore Vincenzo De Luca lo scorso 27 febbraio.

Secondo i giudici amministrativi, le ordinanze restrittive della Regione non hanno tenuto conto della regolamentazione per fasce di rischio contenuta nella normativa statale “che aveva già operato, ex ante, il bilanciamento tra diritto alla salute e diritto all’istruzione, nel senso di sacrificare il secondo al primo nei casi di maggior rischio (regioni ‘rosse’) e, in via progressivamente più restrittiva, all’aumentare dell’età dei discenti”.

Per il Tar Campania una deroga alla normativa generale avrebbe richiesto “una motivazione stringente e rafforzata che avesse dato conto degli elementi di fatto, diversi o sopravvenuti rispetto a quelli considerati dal Governo nazionale, che, quali indici di aggravato rischio, giustificassero il regime più restrittivo”. (ANSA).

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L’Avv.  Laura  Clarizia  e  l’Avv.  Matteo  Marchetti  vice  segretario  nazionale  dichiarano:  “  il  Codacons  ma   Anche    diversi  genitori  in  rappresentanza  dell’associazione  Scuole  Aperte    Campania,  di altri  da  noi  rappresentati    che  ci  hanno  contattato  e  hanno  formato  dei  gruppi  molto  estesi tra le diverse province, hanno vinto dinanzi al Tar di Napoli, le ordinanze di De Luca sono state dichiarate illegittime, dopo un anno di battaglie e’ giunto il giusto riconoscimento al grande lavoro svolto, De Luca attraverso i decreti era stato più volte rimandato,  non  si  e’  voluto  uniformare  e  quindi  adesso  definitivamente  bocciato.  Gli avvocati  continuano  “  questa  sentenza  costituisce  una  svolta  per  tutta  l’attività  di governo  della  scuola  nello  stato  emergenziale,  il  diritto  all’istruzione  non  può  essere sacrificato come invece ha sostenuto la regione per mesi e mesi  violando coscientemente le norme dello Stato”.

L’avv. Marchetti ancora “ a questo punto si apre la strada ai risarcimenti per tutti coloro che nella propria sfera soggettiva dimostreranno di aver subito un danno”.

I servizi essenziali come l’istruzione sono di competenza dello stato centrale. Si è affermata la centralità del diritto allo studio e alla frequenza scolastica

1)  vi  è  stata  l’affermazione  della    prevalenza  dello    stato  nella  determinazione  dei   Livelli minimi di servizio pubblico essenziale che devono essere garantiti su tutto il  territorio nazionale

2) questa  sia  il  presupposto  per  una  battaglia  culturale  per  la  valorizzazione  della  comunità  scolastica  perché  la  scuola  e’  l’unico  luogo  in  grado  di  far  emergere nella vita e nel lavoro i nostri ragazzi.

“La chiusura indiscriminata delle scuole in Campania imposta da De Luca durante il periodo Covid, ha portato a nessun risultato tangibile sul versante della lotta alla pandemia, come i fatti hanno ampiamente dimostrato. Ma dopo la sentenza del Tar, che ha dichiarato illegittime le ordinanze del governatore, si apre il delicato fronte dei risarcimenti. Chi pagherà i danni economici per le azioni riparatorie già annunciate? Naturalmente i cittadini. Per i campani si tratta ancora una volta della beffa oltre al danno, perché non solo hanno dovuto fare i conti con un clima di terrore, con la scuola negata (più a lungo rispetto alle altre regioni), con le pesanti restrizioni in termini didattici, e di vita sociale che hanno subìto i nostri ragazzi, con le spese necessarie per seguire la Dad, ma ora saranno chiamati a sborsare altro denaro, per colpa di tutto ciò che deriva da atti arbitrari e senza ragione, come hanno sentenziato i giudici. Questo è il frutto dei poteri semidittatoriali esercitati da De Luca, delle misure varate solo a scopo elettorale e per attrarre consensi, delle pesanti responsabilità amministrative e politiche del governatore”. Lo dichiara Severino Nappi, consigliere regionale della Lega e componente commissione Istruzione e Cultura della Regione Campania.

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