Servizi di Difesa, passa al Senato il Ddl 733. Patriciello (FI): “Una vittoria nazionale che dà ai nostri ragazzi una possibilità occupazionale”

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“Una vittoria per il Paese e contro discriminazioni fisiche per i ragazzi che vogliono concorrere alle selezioni delle Forze Armate”. Esordisce così l’On. Aldo Patriciello alla notizia dell’approvazione in Senato del provvedimento di modifica all’art. 635 del codice di ordinamento militare, di cui al decreto legislativo 15 marzo 2010, n.66, e altre disposizioni in materia di parametri fisici per l’ammissione ai concorsi per il reclutamento nelle Forze Armate, nelle Forze di Polizia e nel Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco – DDL n. 733, già approvato dalla IV Commissione permanente l’11 settembre 2013.

“Avevo qualche settimana fa scritto al Presidente del Senato, il dottor Grasso, e al capogruppo di Forza Italia, Polo Romani,  – continua Patriciello – affinché si velocizzasse l’iter procedurale di approvazione di tale procedimento al Senato. La necessità rientrava, e rientra tuttora, nell’urgenza di cambiare alcune disposizioni che possano permettere a migliaia di ragazzi e di ragazze, desiderosi di intraprendere la carriera nelle Forze Armate, di poter accedere ai concorsi senza essere discriminati e penalizzati da requisiti fisici, come quello della statura minima; credo che oggi la garanzia di diritti costituzionali di quanti vogliano impegnarsi nel settore della difesa sia imprescindibile. Una iniziativa che trova una ulteriore urgenza se pensiamo al profondo momento di crisi che contraddistingue il periodo storico in cui viviamo. Dare nuove possibilità ai giovani di districarsi nel mondo lavorativo è vitale se vogliamo garantire loro un futuro certo e sereno”.

L’altezza minima viene sostituito, nel testo, con un  parametro diverso che tiene conto dell’idoneità fisica allo svolgimento del servizio, sanando una evidente sperequazione che penalizza soprattutto le donne. Inoltre, con tale modifica, l’Italia si allineerebbe ad altri Paesi occidentali quali la Francia, la Spagna, la Germania, il Regno Unito e gli Stati Uniti. Il testo ora passa alla Camera dei Deputati per la successiva approvazione ed entrata in vigore.

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